Gli Ainu del Giappone: una cultura quasi dimenticata

Gli Ainu del Giappone: una cultura quasi dimenticata

Gli Ainu sono una popolazione indigena di circa 12.000 abitanti che vive nel nord del Giappone, originaria dell’isola di Hokkaidō, delle isole Curili e dell’isola russa Sachalin. Per secoli, gli Ainu hanno subito diverse discriminazioni e una soppressione della loro identità e delle loro tradizioni. Ancora oggi, continuano a lottare per il riconoscimento e i diritti in Giappone.

Le origini degli Ainu

Le loro origini sono state a lungo discusse tra gli studiosi, ma la loro storia si collega a migrazioni di popoli diversi che arrivarono sulle isole giapponesi. Il primo periodo di migrazione fu quello Jōmon, durante il quale numerosi popoli, tra cui proprio gli Ainu, raggiunsero il Giappone. Secondo scoperte archeologiche e storiche, non arrivarono dalla Cina o dalla Corea, bensì dalla Siberia. Ciò suggerisce che il loro aspetto fisico è completamente diverso da quello dei giapponesi: infatti, sono molto più bassi, robusti, con occhi non allungati e, soprattutto, delle folte barbe. In quel periodo di migrazioni, le isole ospitavano culture diverse, unite da un elemento: un approccio primitivo basato su caccia e pesca. Nei secoli successivi, i giapponesi si spostarono nei territori degli Ainu, dando inizio ai primi conflitti e portando all’emarginazione di questo popolo.

Qual è la loro lingua?

Come si può immaginare, gli Ainu non parlavano il giapponese; la loro, infatti, è una lingua isolata. Tuttavia, i linguisti hanno provato a collegarla ad altre famiglie linguistiche, come quelle altaiche o paleo-siberiane. Questa lingua era esclusivamente orale e tramandata attraverso racconti, ma in epoca moderna si è tentato di trascriverla mediante sistemi di scrittura già esistenti come: il katakana per trascrivere i fonemi, l’alfabeto latino usato nei testi accademici e, infine, un sistema misto che utilizzava sia il katakana sia le lettere latine.

Lo stile di vita degli Ainu

Il popolo Ainu trascorreva la maggior parte del proprio tempo cacciando, pescando e raccogliendo piante. Avevano strumenti di ferro, ottenuti grazie al commercio con i giapponesi, ma anche utensili in legno e ossa. Le loro chise, cioè le case, erano realizzate con legno e canne, e all’interno c’era un focolare utilizzato sia per cucinare che per riscaldare. La loro religione è animista: credono che in ogni elemento della natura risieda uno spirito. Un aspetto sorprendente è che le donne avevano dei tatuaggi tradizionali, che iniziavano a essere realizzati durante l’infanzia e venivano completati al momento del matrimonio.

Luoghi Ainu da visitare

Se si è interessati a scoprire questa cultura, esistono numerosi siti storici e musei dedicati agli Ainu, tra cui:

1. Parco e Museo Nazionale degli Ainu (Upopoy): situato a Shiraoi, è il primo museo nazionale del Giappone dedicato alla storia di questo popolo indigeno. Inaugurato nel 2020, offre moltissime esposizioni interattive e programmi che permettono di scoprire il modo di vivere degli Ainu.

2. Centro Culturale Ainu di Sapporo: qui sono esposti diversi oggetti della loro cultura e vi è anche un computer che permette ai visitatori di cimentarsi con la pronuncia della lingua Ainu.

Fonte immagine: Wikimedia Commons (Fotografo: Official Photographic Company)

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