Gu Kaizhi e il suo mondo narrativo

Gu Kaizhi e il suo mondo narrativo

Durante il periodo delle Sei Dinastie in Cina, vive ed opera il pittore Gu Kaizhi, i cui lavori risultano essere gli unici di un’artista dell’antichità ad essere tramandati sotto forma di copie posteriori. 

La ritrattistica di Gu Kaizhi 

All’interno di un saggio (Lunhua) in cui ci racconta dei pittori del III e IV secolo, Gu Kaizhi esplicita anche la sua idea di ritrattistica e, utilizzando l’espressione «trasmettere lo spirito», ci spiega che i suoi dipinti hanno lo scopo di trasmettere le emozioni e i sentimenti dei soggetti che vengono rappresentati. Dunque, appunto, lo scopo principale dell’artista è quello di trasmettere lo spirito. Ci sono due rotoli orizzontali, che hanno delle donne come protagoniste e che sono stati attribuiti a Gu Kaizhi: Ammonimenti dell’istitutrice alle dame di corte e La dea del fiume Luo

Ammonimenti dell’istitutrice alle dame di corte di Gu Kaizhi

Questo rotolo presenta due scene separate, di carattere confuciano, in cui un’istitutrice illustra alle dame di corte il giusto comportamento da tenere in diverse occasioni ed è sempre presente una frase che esplicita il contenuto delle scene. Attraverso una pittura abbastanza essenziale, che si basa sulla linea di contorno e su figure che vengono ritratte di profilo o a tre quarti (ma che riescono comunque a comunicare movimento, emozioni e dinamismo), vengono rappresentati importanti ideali morali. Le figure femminili, tratteggiate con delle linee sottili, sembrano essere quasi fluttuare, leggere ed eleganti. Inoltre, l’arredo caratterizza in modo particolare l’ambientazione della scena.  

Gu Kaizhi e il suo mondo narrativo

La dea del fiume Luo 

Questo rotolo rappresenta una storia tratta dal poemetto di Cao Zhi. La narrazione ripropone più volte gli stessi personaggi e luoghi (resi in maniera molto semplice), mentre il paesaggio presenta delle proporzioni totalmente sbagliate. Questo perché Gu Kaizhi, con la sua idea di una pittura che “trasmette lo spirito”, preferisce volgere la propria attenzione principalmente sui personaggi piuttosto che sul paesaggio, che risulta essere secondario e utile solo a creare dei riquadri in cui ambientare le scene. Tuttavia, nonostante le sproporzioni, la composizione finale risulta essere comunque equilibrata. La storia che viene illustrata ci racconta di un poeta che ritorna nelle proprie terre dalla capitale e, sulle sponde del fiume Luo, gli appare la bellissima dea del fiume. Incantato dalla sua magnificenza e dai miracoli che avvengono in sua presenza, il poeta decide di corteggiare la donna che, però, gli rivela piangendo che non può esistere alcun tipo di relazione amorosa tra uomini e divinità. L’uomo tenta invano di inseguire la donna scomparsa nel nulla, per poi riprendere il proprio viaggio dopo una notte insonne e in preda alla sconsolatezza.  

Gu Kaizhi e il suo mondo narrativo

Conclusione  

Attraverso la sua innovativa idea di pittura e la sua applicazione, che amalgama perfettamente semplicità di stile e complessità dell’animo umano, Gu Kaizhi resta sicuramente uno dei modelli indiscussi della pittura cinese e ci aiuta a comprendere appieno l’importanza dell’esprimere l’essenza dell’animo umano attraverso l’arte. 

Fonti immagini: Wikimedia Commons, National Museum of Asian art    

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