I pilastri della fede islamica: quali sono e di cosa si tratta

i pilastri della fede islamica

I pilastri della fede islamica sono il modo che la comunità islamica trovò, dopo la morte del Profeta, per dimostrare la propria devozione; prima di quel momento, nessuno mai si era interrogato su come farlo poiché bastava seguire Maometto. Per questo motivo la comunità islamica si occupò di stabilire quali erano le pratiche della devozione a Dio, questa schematizzazione ha portato alla nascita dei pilastri della fede islamica, detti in arabo Arkān al-Islām.

I pilastri della fede islamica fanno parte della sfera giuridico religiosa e sono stati studiati nei manuali di giurisprudenza islamica durante il IX secolo dai quali si è dedotto che seguire queste pratiche rappresenta un dovere per i fedeli musulmani.

I pilastri della religione lslamica sono 5:

  • la professione di fede, in arabo shahādah;
  • la preghiera, in arabo ṣalāt;
  • l’elemosina rituale, in arabo zakāt;
  • il digiuno, in arabo ṣawm, che si esegue durante il mese del Ramadan;
  • il pellegrinaggio, in arabo ḥajj, che si esegue ogni anno verso la Mecca.

Vediamoli più nel dettaglio:

La professione di fede, è il  più importante trai pilastri della fede islamica; si tratta di una dichiarazione del credo dei musulmani. Ciò che il musulmano deve dire per compiere questo pilastro è “Ašhadu an lā ilāha illā Allāh – wa ašhadu anna Muḥammadan Rasūl Allāh” che in italiano significa “Testimonio che non c’è divinità se non Dio e testimonio che Maometto è il Suo Messaggero.” Questa dicitura ha due obiettivi:

  • affermare il monoteismo: nel VII secolo, nella penisola araba vediamo la contrapposizione tra il monoteismo e il politeismo;
  • affermare la missione di Maometto: egli è considerato il sigillo dei profeti.

La professione può essere utilizzata per dimostrare la conversione di una persona all’islam, come introduzione nelle preghiere quotidiane e per affermare l’unicità di Dio.

Il secondo dei pilastri della fede islamica è la preghiera; sono 5 le preghiere giornaliere a cui si accompagnano dei gesti precisi, da svolgere durante il giorno a seconda di dov’è posizionato il sole, i momenti sono:

  • all’alba;
  • a mezzogiorno;
  • al pomeriggio;
  • al tramonto;
  • alla sera.

Le preghiere vanno, sempre, eseguite in direzione della Mecca. Nei Paesi Islamici, prima di ogni preghiera si diffonde l’invito; al contrario, nei paesi dove i musulmani rappresentano una minoranza l’invito si pratica all’interno della moschea. Ci sono, inoltre, dei giorni o delle festività specifiche in cui svolgere le preghiere come il Venerdì, ovvero il giorno in cui è obbligatorio per i musulmani adulti e sani partecipare alla preghiera collettiva del venerdì a mezzogiorno. Altre due festività a cui è obbligatorio partecipare è la festa del sacrificio e la festa della fine del digiuno

I requisiti per far si che la preghiera risulti valida sono :

  • pavimento pulito;
  • abbigliamento consono;
  • compiere l’abluzione: purificarsi in fontane o lavandini presenti nelle moschee. In assenza di acqua, essa può essere praticata con sabbia o terra.  Ci sono due tipi:
    • abluzione minore: prevede di lavare il viso, le mani, le braccia fino ai gomiti,  i piedi e i capelli con acqua;
    • abluzione maggiore: prevede di lavare tutto il corpo.

Il terzo dei pilastri della fede islamica è l’elemosina; essa viene effettuata solo da coloro che sono in possesso di una minima quanità di denaro o oggetti materiali. È  stata, infatti, effettuata una lista di quali sono i beni che è possibile donare per la zakāt,  ovvero:

  • denaro e oro;
  • oggetti di valore;
  • minerali preziosi;
  • animali domestici;
  • prodotti del proprio raccolto.

Gli obiettivi di questo terzo pilastro sono purificare il musulmano e ringraziare Dio e donare a coloro che ne hanno bisogno, i funzionari che si occupano della zakāt, i neoconvertiti, i debitori e i viaggiatori. 

Il quarto dei pilastri della fede islamica è il digiuno che si effettua durante il mese del Ramadan; esso prevede che i musulmani non possono mangiare, bere e avere e praticare rapporti sessuali o qualsiasi altro atto che possa distrarre il cuore dei musulmani dal sentimento religioso, dall’alba al tramonto. L’obiettivo di questa pratica è acquisire maggiore gratitudine per i doni che Dio ha fatto alla comunità e una maggiore comprensione per i meno fortunati. 

Infine, il quinto dei pilastri della fede islamica è il pellegrinaggio alla Mecca, che prevede che tutti i credenti, che hanno la disponibilità fisica ed economica, si dirigano alla Mecca durante l’ultimo mese del calendario lunare. Il pellegrinaggio prevede pratiche specifiche da compiere in determinati giorni:

  • il primo giorno, si pratica la rotazione attorno alla Ka’ba pietra nera chiamata tawāf e si compie la corsa tra Safā e Marwa per 7 volte detta sa’y;
  • il secondo giorno, i pellegrini si recano sul monte Arafat e sostano dall’alba al tramonto;
  • il terzo giorno, si pratica la lapidazione presso la città di Minā detta che prevede il lancio di sassolini contro i 3 steli di granito e si effettua il sacrificio degli animali detta alaḍḥā;

I requisiti per compiere il pellegrinaggio sono:

  • avere un determinato abbigliamento: per gli uomini sono un pezzo di stoffa che cinge i fianchi e l’altro che si poggia sulla spalla sinistra; per le donne è previsto che esse abbiano il capo e il corpo coperto dai polsi alle caviglie;
  • è vietato tagliare capelli e unghie e praticare attività sessuali.

Fonte immagine:Pixabay

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