La figura del truffatore, maestro dell’inganno e della manipolazione, affascina e inquieta l’immaginario collettivo da secoli. Fin dall’antichità, infatti, sono esistiti personaggi capaci di orchestrare raggiri complessi, sfruttando l’avidità, la fiducia o la disperazione altrui. Con l’avvento della tecnologia, le tecniche si sono evolute, ma la sostanza resta la stessa: creare un’illusione per ottenere un guadagno illecito. Analizziamo le storie di alcuni dei truffatori più famosi, le cui imprese sono entrate a far parte della storia del crimine.
Indice dei contenuti
- I grandi truffatori della storia: tabella riassuntiva
- Charles Ponzi: l’uomo che diede il nome alla truffa
- Victor Lustig: l’uomo che vendette la tour eiffel
- Han van meegeren: il falsario che ingannò i nazisti
- Simon Leviev: il truffatore di tinder
- Wanna Marchi: la regina delle televendite (storia italiana)
I grandi truffatori della storia: tabella riassuntiva
Truffatore | Periodo di attività principale | Truffa più celebre |
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Charles Ponzi | Anni ’20 del xx secolo | Creazione dello schema piramidale basato su coupon postali internazionali. |
Victor Lustig | Anni ’20 – ’30 del xx secolo | Vendita (per due volte) della tour eiffel come rottame di ferro. |
Han van Meegeren | Anni ’30 – ’40 del xx secolo | Creazione e vendita di falsi dipinti di jan vermeer. |
Simon Leviev | Anni 2010 | Truffe romantiche su tinder per estorcere denaro a partner facoltose. |
Charles Ponzi: l’uomo che diede il nome alla truffa
Nessun elenco di truffatori famosi sarebbe completo senza Charles Ponzi, l’immigrato italiano la cui storia è diventata l’archetipo della frode finanziaria. Negli anni ’20 a Boston, Ponzi ideò un piano basato sull’arbitraggio dei buoni di risposta internazionali, promettendo agli investitori rendimenti astronomici del 50% in 45 giorni. In realtà, non effettuava quasi nessun investimento; utilizzava semplicemente il denaro dei nuovi investitori per pagare i profitti di quelli precedenti. Questo meccanismo, oggi noto come schema Ponzi, creò una bolla finanziaria che attirò milioni di dollari prima di crollare rovinosamente nel 1920. La sua storia, documentata anche da fonti ufficiali come l’FBI, è un monito intramontabile sulla natura delle truffe piramidali.
Victor Lustig: l’uomo che vendette la tour eiffel
Victor Lustig, vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, è forse il truffatore con più audacia e fantasia. Con ben 47 identità documentate, la sua impresa più leggendaria rimane la vendita della Tour Eiffel. Nel 1925, leggendo che il monumento parigino necessitava di costose riparazioni, Lustig si finse un funzionario governativo. Convocò in segreto i sei più grandi commercianti di rottami di ferro di Parigi, spiegando loro che il governo aveva deciso di smantellare la torre e venderla come ferro vecchio. Riuscì a vendere circa 7.000 tonnellate di metallo inesistente a un commerciante, André Poisson, che per la vergogna non sporse mai denuncia. Questo permise a Lustig di tentare la stessa truffa una seconda volta, prima di essere costretto a fuggire. Fu infine catturato nel 1935 e condannato a 20 anni di prigione ad Alcatraz, dove morì.
Han van meegeren: il falsario che ingannò i nazisti
Nel XX secolo, l’olandese Han van Meegeren trasformò la sua frustrazione per una carriera artistica fallita in una delle più grandi truffe d’arte della storia. Appassionato dei maestri olandesi del Seicento, si specializzò nello stile di Jan Vermeer. Invece di copiare opere esistenti, creò dipinti “inediti” che attribuì al celebre artista. La sua abilità era tale da ingannare i più grandi esperti d’arte. Utilizzava tele e materiali dell’epoca e replicava persino il craquelure, le crepe tipiche dei dipinti antichi. Il suo capolavoro fu la vendita di un falso Vermeer, “Cristo e l’adultera”, a Hermann Göring, uno dei gerarchi nazisti più potenti. Dopo la guerra, fu arrestato per collaborazionismo, ma per salvarsi confessò di essere un falsario, diventando una sorta di eroe nazionale per aver umiliato il nemico. Fu condannato a solo un anno di prigione.
Simon Leviev: il truffatore di tinder
In tempi molto più recenti, la storia di Shimon Hayut, alias Simon Leviev, resa celebre dal documentario Netflix “Il truffatore di Tinder”, mostra come le truffe si adattino all’era digitale. Fingendosi figlio del magnate dei diamanti Lev Leviev, adescava donne su Tinder, creando l’illusione di una vita di lusso sfrenato. Dopo aver stabilito una relazione affettiva, inscenava situazioni di pericolo, sostenendo di avere i conti bloccati a causa di “nemici”. Chiedeva quindi alle sue partner ingenti somme di denaro, che usava per finanziare il suo stile di vita e adescare la vittima successiva. Pur essendo ricercato in diversi paesi, fu infine arrestato in Grecia per l’uso di un passaporto falso e condannato a 15 mesi di carcere, scontandone solo cinque. Ad oggi è un uomo libero.
Wanna Marchi: la regina delle televendite (storia italiana)
In Italia, il nome di Wanna Marchi è sinonimo di truffa televisiva. Divenuta un fenomeno mediatico, iniziò vendendo cosmetici “miracolosi” come la crema “Scioglipancia“. Con il suo stile aggressivo e slogan urlati, riusciva a convincere migliaia di persone. Dopo una prima condanna, tornò in televisione con la figlia Stefania Nobile e il sedicente mago Mario Pacheco do Nascimento. La nuova truffa, gestita tramite la società “Asciè s.r.l.“, consisteva nel vendere amuleti, talismani e numeri del lotto fortunati in cambio di ingenti somme di denaro. Le vittime venivano convinte con false testimonianze e pressioni psicologiche. Lo scandalo, portato alla luce da “Striscia la Notizia“, portò nel 2002 all’arresto e alla successiva condanna di Wanna Marchi e della figlia a nove anni di carcere.