Paradossi taoisti: le 3 storie più iconiche del Zhuangzi

I paradossi taoisti del Zhuangzi

Il Zhuangzi, assieme al Daodejing, è uno dei libri cardine della filosofia taoista cinese. Zhuangzi era un maestro taoista che decise di tramandare i suoi insegnamenti attraverso la scrittura, prediligendo l’uso di ironia, comicità, provocazioni e soprattutto paradossi. Egli utilizza brevi storie, spesso divertenti, per spiegare i principi taoisti. È da notare, però, che questi ultimi non vengono mai esplicitati, ma viene lasciato tutto il lavoro all’intuito del lettore. Qui di seguito riporteremo alcuni dei paradossi taoisti più iconici del Zhuangzi.

3 paradossi taoisti dal Zhuangzi

1. La storia dei tre imperatori

C’erano tre imperatori: l’imperatore Shu del mare del sud, l’imperatore Wu del mare del nord e l’imperatore Hundun del centro. Periodicamente si incontravano nel regno di Hundun, che era sempre molto ospitale. Per ricompensarlo, Shu e Wu decisero di aiutarlo. Loro, come tutti gli uomini, avevano sette orifizi: per mangiare, respirare, vedere e sentire. Hundun però non ne aveva nessuno. Ogni giorno andarono da lui e gli praticarono un foro, finché il settimo giorno Hundun morì.

Spiegazione: è uno dei paradossi taoisti più celebri. Afferma che è impossibile opporsi al naturale ordine delle cose, pena la morte.

2. Il sogno della farfalla

Lo stesso Zhuangzi una notte sogna di essere una farfalla. Dopo essersi svegliato confuso, cominciò a chiedersi se lui avesse sognato di essere una farfalla o se fosse una farfalla che aveva appena cominciato a sognare di essere Zhuangzi.

Spiegazione: uno dei paradossi taoisti più brevi, dice che esistono due dimensioni: quella della realtà, dove abbiamo bisogno di dare nomi alle cose per non sentirci perduti, e quella del sogno, dove i confini possono essere sbiaditi. Ciò significa che tutto è relativo; non esistono certezze, ma solo escamotage per consolarci.

3. La conoscenza dei pesci

Zhuangzi e Hu Shi passeggiano sulla riva del fiume Hao. Zhuangzi riflette: -Quei pesci nuotano spensierati, devono essere felici.

Hu Shi obietta: -Tu non sei un pesce, come fai a sapere come sta un pesce?

Zhuangzi risponde: -Tu non sei me, come fai a sapere cosa so io dei pesci?

Hu Shi ribatte: -Sicuramente non sono te, ma sono sicuro che tu non sei un pesce. Questo è abbastanza per dedurre che non puoi conoscere la gioia dei pesci.

Zhuangzi conclude: -Torniamo al punto di partenza. Quando hai detto “come fai a sapere come sta un pesce?” tu sapevi che io lo sapevo. Lo sapevo qui, sulla riva del fiume Hao.

Spiegazione: il linguaggio è uno dei paradossi taoisti per eccellenza nel Zhuangzi. Il dialogo dimostra come il linguaggio sia una forma di comunicazione limitata, in quanto la conoscenza e i nomi che diamo alle cose sono relativi; quindi, non possiamo mai conoscere nulla per davvero.

Paradosso Insegnamento principale
La storia dei tre imperatori Interferire con l’ordine naturale delle cose (il Tao) porta alla distruzione. L’azione forzata è dannosa.
Il sogno della farfalla La realtà è relativa e i confini tra sé e l’altro, tra sogno e veglia, sono illusori. La conoscenza certa è irraggiungibile.
La conoscenza dei pesci Il linguaggio è uno strumento limitato per esprimere la conoscenza intuitiva e diretta. La logica razionale non è l’unica via per comprendere la realtà.

Fonte immagine: Immagine di fanjianhua su Freepik.

L’articolo è stato aggiornato in data 25 agosto 2025.

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