I simboli della Festa della Donna: dalla violetta alla mimosa

I simboli della Festa della Donna: dalla violetta alla mimosa

La Festa della Donna o anche Giornata Internazionale della donna è una ricorrenza che cade l’8 marzo di ogni anno per rammemorare, da un lato, le vittorie e le conquiste, dall’altro, la violenza e la discriminazione di cui la donna è da sempre vittima. Come ogni celebrazione degna di questo nome, la Festa della Donna è contraddistinta da simboli tradizioni che variano, senza alcun dubbio, da cultura a cultura. In questo articolo ci si occuperà proprio  di alcuni  simboli della festa della donna. 

Ciò che risulta essere un comune denominatore, nel momento in cui passiamo in rassegna la simbologia che caratterizza questa ricorrenza, è il simbolo del fiore che, senza dubbio, assume poi caratteristiche e sfumature ben precise in ciascuna cultura.

Non bisogna essere indotti in errore e credere, di primo impatto, che, in ogni paese e in ogni cultura, la mimosa, il famoso “fiore giallo”, rappresenti il simbolo per eccellenza della Festa della Donna. Al contrario, la scelta sulla mimosa è ricaduta in un secondo momento ed ha origine italiana. Inizialmente, di fatto, tra i simboli della festa c’erano le violette o il mughetto, scelti in Francia per simboleggiare, principalmente, le lotte socialiste. Ben presto, però, divenne sempre più difficile reperire questo fiore e tra le cause principali vi era, senza dubbio, il costo elevato. Di conseguenza, ci si è orientati verso un altro simbolo, sempre appartenente alla famiglia dei fiori: la mimosa. Le ragioni, in realtà, sono molteplici. In primo luogo, la proposta rimonta a metà Novecento ed ha origini italiane. In effetti, fu proposta da Rita Montagna, moglie di Palmiero Togliatti e rappresentante dell’UDI, Unione delle donne italiana, insieme ad altre due esponenti dell’UDI: Teresa Noce e Teresa Mattei.

Tra le motivazioni che portarono la scelta a ricadere su questa pianta c’è, sicuramente, una maggiore praticità ed accessibilità: la mimosa, di fatto, fiorisce proprio verso la fine dell’inverno, più precisamente, a inizio marzo e ciò ne consacra l’estrema facilità nel reperirla. Essendo, inoltre, di stagione, porta ad un costo meno elevato. Ha un’ampia diffusione in tutta Italia ma si concentra, soprattutto, nel Centro Sud. Ciò nonostante, la pianta ha, nello specifico, origini australiane ma ha trovato anche in Europa un habitat favorevole al suo sviluppo. È sicuramente una pianta che, grazie al suo colore allegro e sgargiante, riesce a spiccare nel bel mezzo del grigiore dell’inverno anticipando, attraverso il tipico colore del sole, la primavera che inizia a fare capolino. Non va, però, dimenticato che, tra le motivazioni legate alla scelta della mimosa, ormai il capostipite dei simboli della festa della donna, ci siano anche tradizioni e leggende. Se ci spostiamo nelle terre degli Indiani d’America possiamo confrontarci con una cultura che vede in questa pianta un simbolo di forza e femminilità. Inoltre, anche la curiosità composizione del fiore sembrerebbe racchiudere in sé il senso della ricorrenza: è, di fatto, costituito da tanti pallini gialli, singole unità, che insieme riescono a ricreare un “fiore collettivo”.

Fonte immagine: Pexels

A proposito di Mangiacapre Giulia

Sono Mangiacapre Giulia, ho 23 anni e sono laureata in Lingue, letterature e culture moderne europee presso l'Università degli studi di Napoli "Federico II". Attualmente sono laureanda presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale".

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