Spesso, nell’analizzare la letteratura moderna, si scopre una profonda influenza proveniente dai testi apocrifi. Ma cosa sono esattamente? Si tratta di testi a carattere religioso, spesso riferiti alla figura di Gesù Cristo, che sono stati esclusi dal canone ufficiale della Bibbia poiché non ritenuti di origine apostolica o perché presentavano contenuti teologici non allineati con l’ortodossia cristiana.
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Cosa sono i testi apocrifi: definizione e origini
I testi apocrifi del Nuovo Testamento sono scritti che, per stile e periodo, assomigliano ai libri biblici ma non sono stati inclusi nel canone cristiano. Spesso avevano lo scopo di “riempire i vuoti” lasciati dai Vangeli canonici, fornendo dettagli sull’infanzia di Gesù, la vita di Maria o il periodo successivo alla resurrezione. Sebbene non riconosciuti come divinamente ispirati, sono testimonianze di immenso valore storico e letterario, che rivelano le credenze e la sensibilità delle prime comunità cristiane.
Esempi di testi apocrifi famosi del Nuovo Testamento
La letteratura apocrifa è vasta. Tra gli scritti più noti che hanno esercitato una grande influenza culturale troviamo:
- Protovangelo di Giacomo: narra la nascita e l’infanzia di Maria e la nascita di Gesù, introducendo figure diventate tradizionali come i genitori di Maria, Gioacchino e Anna.
- Vangelo di Tommaso: una raccolta di 114 detti (“logia”) attribuiti a Gesù. È uno dei più importanti testi gnostici, che presenta un’interpretazione più mistica e interiore del suo messaggio.
- Vangeli dell’infanzia: descrivono i presunti miracoli compiuti da Gesù bambino, spesso rappresentandolo come una figura capricciosa e potente.
L’influenza nella letteratura: Dan Brown e Saramago
È innegabile che in numerosi romanzi moderni la religione sia legata alle storie dei personaggi. Come spiega Maria Nisii nel suo libro L’apocrifo necessario, questo rapporto è spesso considerato problematico, ma è fondamentale per comprendere molta narrativa contemporanea.
“Il codice Da Vinci” di Dan Brown
Uno dei casi più celebri è Il codice Da Vinci (2003). Sebbene sia un’opera di finzione, il romanzo attinge a piene mani dai vangeli gnostici apocrifi per costruire la sua trama, in particolare riguardo la tesi di un matrimonio tra Gesù e Maria Maddalena e l’esistenza di una loro discendenza. Il libro ha riaperto un dibattito globale sulla veridicità storica di questi testi, scatenando le critiche di molti teologi.
“Vangelo secondo Gesù Cristo” di José Saramago
Un’altra opera fondamentale è il Vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago. Lo scrittore, pur partendo dai Vangeli canonici, ne fa una rilettura profondamente umana e “apocrifa” nello spirito. Rappresenta un Cristo pieno di passioni, dubbi e paure, esplorando il suo lato più terreno e controverso, una caratteristica comune a molte narrazioni apocrife che cercano di “umanizzare” le figure sacre.
Canone vs Apocrifo: un confronto sull’infanzia di Maria
Fonte | Informazioni fornite |
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Vangeli Canonici (es. Luca, Matteo) | Non forniscono quasi nessuna informazione sull’infanzia o sui genitori di Maria. Si concentrano sulla sua figura adulta al momento dell’Annunciazione. |
Protovangelo di Giacomo (Apocrifo) | Introduce i nomi dei genitori di Maria (Gioacchino e Anna), narra la sua nascita miracolosa e la sua presentazione al Tempio di Gerusalemme. |
Domande frequenti (FAQ)
- Perché i testi apocrifi non sono nella Bibbia?
Sono stati esclusi principalmente per tre motivi: la datazione (spesso scritti molto dopo l’epoca apostolica), l’autore (non riconducibile a un apostolo o a un suo discepolo diretto) e il contenuto teologico (a volte in contrasto con la dottrina consolidata, come nel caso dei testi gnostici). - Cosa significa la parola “apocrifo”?
Dal greco apókryphos, significa “nascosto”, “segreto”. Inizialmente indicava testi riservati a una cerchia ristretta di iniziati, ma col tempo ha assunto il significato di “non autentico” o “non canonico”, come definito anche dall’enciclopedia Treccani.
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Articolo aggiornato il: 22/08/2025