Harlem Renaissance: nascita e sviluppo del fenomeno

Harlem Renaissance

L’Harlem Renaissance fu un movimento artistico-culturale afroamericano nato verso l’inizio degli anni 20 del 1900 negli Stati Uniti. Interessò la letteratura, l’arte, la musica e la cultura afroamericana in generale.

Harlem Renaissance: la nascita

Dopo il periodo caratterizzato dalle Jim Crow laws, ossia le leggi che sancivano la segregazione razziale, l’inasprirsi di queste e l’aumento della pratica del linciaggio nel Sud degli Stati Uniti, ci fu la cosiddetta “Great migration” un fenomeno per cui migliaia di famiglie afroamericane abbandonarono il Sud, scappando  da questa situazione, e raggiunsero le grandi metropoli del nord come Philadelphia, Chicago, Boston e New York.

L’Harlem Renaissance prese questo nome perché partì proprio da lì, dal malfamato quartiere di Harlem a New York che era stato in precedenza un quartiere della classe borghese ebraica la quale, ad inizio 900, si spostò e fece spazio alle famiglie afroamericane.

L’Harlem Renaissance nacque dall’ incontro tra gli afroamericani del Sud e la cultura urbana del nord e fu un’esplosione di interesse per la cultura e la società dell’Africa (e dei Caraibi di riflesso).

Tuttavia, il fenomeno dell’Harlem Renaissance fu globale e infatti si sviluppò anche nelle maggiori città europee e nella scena culturale dei Caraibi di inizio ‘900.

L’Harlem Renaissance: la letteratura

Un titolo che è importante ricordare è Nigger Heaven di Carl Van Vechten, un critico bianco del New York Times. Nigger Heaven fu uno dei tasselli che fece esplodere la moda nera, descriveva un po’ i cosiddetti rent parties, ossia giovani artisti squattrinati affittavano in gruppo le case ad Harlem e organizzavano queste feste per poter raccogliere i soldi per pagare l’affitto. Racconta inoltre dei locali di jazz e della promiscuità sessuale che caratterizzava questi gruppi.

Zora Neale Hurston, che è un altro personaggio di spicco all’interno dell’Harlem Renaissance, fu una scrittrice che veniva dalla Florida e che andò a New York, dove riuscì ad ottenere una borsa di studio e studiò antropologia al ramo femminile della Colombia.
Zora Neale Hurston è una degli scrittori più canonici del 900 americano e il suo romanzo Their eyes were watching God, uno dei pilastri letterari dell’Harlem Renaissance, narra delle vicissitudini di una ragazza nera nel sud degli USA.

L’Harlem Renaissance: la musica

Ci fu un’esplosione di musica durante l’Harlem Renaissance. Il jazz e il blues, generi entrambi nati negli stati del Sud, caratterizzarono la vita notturna di Harlem. Mentre il jazz, tra i cui esponenti principali ricordiamo Duke Ellington, era uno stile musicale energico e frenetico, il blues intendeva esprimere le lotte e le esperienze dei neri nel dopoguerra. Bessie Smith ed Ethel Waters, tra gli altri, furono famosi cantanti blues che contribuirono a diffondere il genere.

L’Harlem Renaissance: l’avanguardia modernista

I giovani neri guardavano all’avanguardia modernista con grande ammirazione ed aspiravano a creare una produzione culturale, non solo letteraria ma musicale, visiva e performativa come i bianchi modernisti.
Fire!! fu una rivista di sperimentazione letteraria modernista pubblicata nel 1926, della quale ci fu un unico numero poiché conteneva tematiche taboo che facevano inorridire soprattutto la borghesia nera (omosessualità, tossicodipendenza, etc.) la quale non era felice di questo tipo di “pubblicità” perché erano stavaancora lottando per la propria rispettabilità. Quindi, questo esperimento, nato da un gruppetti di scrittori, mise in luce i limiti del modernismo nero.

Harlem Renaissance: il patronage

Il sistema economico su cui si fondava questa esplosione di interesse verso la cultura afroamericana era il sistema del “patronage”, ossia gente ricca che sovvenzionava l’iniziativa di giovani artisti e intellettuali di colore, le cui pubblicazioni, però, dipendevano economicamente da questi patroni, dai loro capricci e dai loro consensi.

Harlem Renaissance: le dimensioni globali del fenomeno

Il fenomeno dell’Harlem Renaissance scoppiò anche in Europa, soprattutto Francia e si chiamò negritude.
Molti musicisti e artisti afroamericani si mossero alla volta di Parigi durante questo periodo, desiderosi di approfittare della reputazione internazionale di Parigi come capitale europea del divertimento
Un personaggio molto importante è Josephine Baker famosissima ballerina nera, che era un’americana che, un po’ stufa del mercato culturale newyorkese, si trasferì a Parigi dove diventò una star.

 

Fonte immagine: Pixabay

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A proposito di Costantino Gisella

Sono nata a Napoli nel 1977 e sono cresciuta con la musica di Pino Daniele, i film di Massimo Troisi e il Napoli di Maradona. Ma non sono mai stata ferma e infatti metà del mio cuore e’ nel Regno Unito dove ho vissuto per svariati anni. Dopo l’esperienza all’estero, ho deciso di iscrivermi all’ Università di Napoli “L’Orientale” (sono laureanda in Lingue e Culture dell’Europa e delle Americhe) per specializzarmi in quella che è la mia passione più grande: la letteratura anglo-americana. Colleziono dischi in vinile, amo viaggiare e non rientro mai da un posto senza aver assaggiato la cucina locale perché credo che sia il modo migliore per entrare realmente in contatto con culture diverse dalla mia.

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