Il mito di Pele, la divinità hawaiana

Il mito di Pele, la divinità hawaiana. Cratere del vulcano Kilauea.

In varie culture si tramandano da millenni storie e miti su forze sovrumane e su divinità, che spiegano come avvengono i fenomeni naturali quali eruzioni vulcaniche e terremoti. Gli antichi greci, ad esempio, credevano che l’isola di Atlantide fosse stata distrutta da un vulcano perché i suoi abitanti erano rimasti accecati dalla superbia. Nella cultura hawaiana troviamo invece il mito di Pele, una divinità legata al vulcano Kīlauea.

La storia del mito di Pele

Pele, conosciuta anche con il nome di Pelée, è la dea hawaiana del fuoco e dei vulcani. Secondo la leggenda, la dea vive nel cratere del vulcano Kīlauea (un vulcano attualmente attivo situato sulla grande isola di Hawaii). Pele viene considerata la dea responsabile delle varie eruzioni vulcaniche del Kīlauea e delle sue colate laviche. Durante l’antichità, infatti, Pele era molto temuta poiché era ritenuta la dea responsabile dei danni inflitti dalla lava alle abitazioni delle persone, una lava che arrivava a distruggere intere città.
Secondo il mito di Pele, la dea dei vulcani è una figura dal carattere particolarmente difficile, spesso anche capricciosa, ma allo stesso tempo affascinante e benevola verso i suoi sostenitori. Nonostante la sua figura sia principalmente collegata ai vulcani e alla lava, Pele è anche considerata una divinità creatrice. La distruttività di Pele, infatti, è anche ciò che crea la vita: dalle eruzioni vulcaniche vengono a formarsi nuove zone di terra, che possono poi diventare ambienti adatti alla colonizzazione di flora e fauna.

Ancora oggi è una figura che possiede molto spazio nel folklore hawaiano. Il mito di Pele ci racconta anche che vi sono state alcune persone che hanno restituito i campioni di lava presi nel Parco nazionale dei vulcani delle Hawaii, intimoriti dall’idea che l’ira della divinità potesse scagliarsi contro di loro. Si narra anche che in alcune occasioni in cui ci sono state colate laviche, le case delle persone dichiarate seguaci di Pele furono risparmiate dalla lava.

Curiosità su Pele

Esistono due fenomeni vulcanici collegati alle esplosioni del Kīlauea, la dimora della divinità: i “capelli di Pele” e le “lacrime di Pele”.

I capelli di Pele sono delle esili fibre di vetro vulcanico, talmente sottili che rimandano appunto a dei capelli. Queste fibre di vetro vanno a formarsi nel momento in cui la lava viene espulsa dal vulcano e va a raffreddarsi rapidamente in aria. Il magma raffreddato assume così una forma sottile ed allungata, formando appunto i cosiddetti capelli di Pele. Nonostante queste fibre di vetro vulcanico sono associate alla divinità del mito di Pele, esse sono prodotte anche da altri vulcani in altre parti del mondo. Un esempio è l’Etna, famoso vulcano italiano dell’isola della Sicilia.
I capelli di Pele, nonostante siano sottili, possono rappresentare anche un pericolo per la sicurezza dell’uomo. I piccoli frammenti di vetro possono essere trasportati dal vento e potrebbero quindi causare danni agli occhi o alla pelle.

L’altro fenomeno vulcanico collegato alla divinità del mito di Pele è rappresentato dalle lacrime di Pele. Queste lacrime sono piccoli frammenti di vetro vulcanico; si presentano sotto forma di gocce solidificate dal colore scuro, e di solito si trovano attaccate alle estremità dei capelli di Pele. I processi di formazione dei capelli di Pele e delle lacrime di Pele sono molto simili tra loro. Secondo il vulcanologo giapponese Shimozuru Daisuke, i capelli di Pele si formano quando la velocità del magma in eruzione è molto elevata, mentre le cosiddette lacrime vanno a formarsi quando la velocità del magma in eruzione è relativamente bassa (Shimozuru, D. Physical parameters governing the formation of Pele’s hair and tears. Bull Volcanol 56, 217-219, 1994).

 

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