Il mito di Protesilao e Laodamia – l’amore che arde tra le fiamme

mito di Protesilao e Laodamia

Uno dei racconti più struggenti della mitologia greca affonda le sue radici nel mito di Protesilao e Laodamia, una storia di amore e sacrificio tramandata da fonti antiche come l’Iliade e le Eroidi di Ovidio. Laodamia, principessa di Iolco, figlia di Acasto, sposò l’eroe tessalo Protesilao, destinato a diventare una delle prime vittime della Guerra di Troia. Il loro mito esplora la forza di un legame coniugale così potente da sfidare persino la morte.

Un matrimonio segnato dal destino

Protesilao era profondamente innamorato della bella Laodamia. Inizialmente, il re Acasto negò la mano della figlia all’eroe, il cui piccolo regno viveva di pastorizia. Tuttavia, con lo scoppio della guerra di Troia imminente, Acasto cambiò idea. Obbligato da un giuramento a difendere l’unione di Elena e Menelao, ma non volendo partire, il re vide nel matrimonio un’opportunità: concedendo in sposa la figlia a Protesilao, poteva inviare il genero a combattere al suo posto. Il matrimonio fu così celebrato, ma segnato da un funesto presagio.

La morte a Troia e la profezia

Dopo una sola notte di nozze, Protesilao fu costretto a partire per Troia a capo di quaranta navi. Un oracolo aveva profetizzato che il primo acheo a toccare il suolo troiano sarebbe stato anche il primo a morire. Nessuno osava sbarcare, ma Protesilao, spinto dal coraggio (o, secondo alcune versioni, da un inganno di Teti, madre di Achille), fu il primo a mettere piede a terra. Venne quasi immediatamente ucciso, secondo la versione più nota dell’Iliade per mano di Ettore. Altre fonti, come quelle raccolte da mitografi quali Igino, menzionano anche altri possibili uccisori.

Il breve ritorno dall’Ade

Giunto negli inferi, Protesilao supplicò Ade e Persefone di poter rivedere la sua sposa un’ultima volta. Le divinità, mosse a compassione dalla forza del suo amore, gli concessero di tornare nel mondo dei vivi per poche ore. Condotto da Ermes, Protesilao poté riabbracciare Laodamia, ma il tempo concesso fu tragicamente breve.

Il sacrificio finale di Laodamia

Dopo il secondo e definitivo distacco, Laodamia, consumata dal dolore, decise di far realizzare una statua di cera con le sembianze del marito. La portò nel talamo nuziale e la venerava, abbracciandola e baciandola come se fosse ancora con lei. Un servo, credendo che la principessa avesse un amante, avvisò il re Acasto. Questi, scoperta la verità e vedendo la sofferenza della figlia, ordinò che la statua fosse data alle fiamme per porre fine al suo strazio. Ma Laodamia, non potendo sopportare di perdere anche l’ultimo simulacro del suo amore, si gettò nel fuoco con la statua, ricongiungendosi per sempre all’amato.

I protagonisti del mito

Il mito di Protesilao e Laodamia è diventato un simbolo potente dell’amore coniugale che trascende persino la morte.

Personaggio Ruolo e destino tragico
Protesilao Eroe coraggioso e sposo devoto. Il suo destino è segnato dalla profezia: è il primo a sbarcare e il primo a morire a Troia.
Laodamia Sposa fedele e inconsolabile. Il suo destino è il suicidio per amore, scegliendo la morte pur di non separarsi dal marito.

Fonte immagine: Wikioo

Articolo aggiornato il: 24/09/2025

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