L’isola d’Ischia è sempre stata avvolta nel mistero. Molte sono le leggende e i miti che derivano da essa, ma uno in particolare spiega le caratteristiche uniche dell’isola: il mito di Tifeo, il gigante che giace sotto di essa.
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Il mito di Tifeo e la lotta con Zeus
Tifeo, o Tifone, il cui nome significa “fumo stupefacente”, fu un gigante/titano che partecipò alla Titanomachia contro le divinità greche. Figlio minore di Gea (la Terra) e Tartaro (l’Abisso), tale essere era talmente mostruoso e potente che lo stesso Zeus, nonostante la sua indomabile forza, faticò a contrastarlo. Secondo il mito, narrato da autori antichi come Esiodo nella sua Teogonia, una volta cresciuto, il titano si arrampicò fino alla cima del monte Olimpo; gli dei, alla sua vista, si spaventarono a tal punto da tramutarsi in animali e raggiungere le terre dell’Egitto. Zeus, tuttavia, dopo essere stato ammonito dalla sua stessa figlia Atena, ritrovò il coraggio e intraprese una lotta cruda contro Tifeo. Il titano si dimostrò abile nel combattimento e sconfisse Zeus, imprigionandolo in una caverna. Il re degli dei venne, successivamente, liberato da Pan ed Ermes e, carico della sua ira, prese di soppiatto il titano e ingaggiò di nuovo battaglia.
Dopo una violenta lotta, che scosse le fondamenta del creato, Zeus scaraventò su Tifeo una delle sue saette più potenti, proprio mentre quest’ultimo era intento a gettare sul dio un enorme masso. Non appena venne colpito dalla folgore, Tifeo perse la presa e fu schiacciato dall’enorme peso, venendo così sigillato definitivamente sotto quella che oggi è l’isola d’Ischia.
La geografia del mito | Il corpo di Tifeo e l’isola d’Ischia |
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La testa | Si troverebbe sotto il comune di Ischia, con il Monte Epomeo a rappresentarne la sommità. |
La bocca | Corrisponde al comune di Forio, da cui fuoriescono le fumarole e le acque calde (il respiro del gigante). |
Il ventre | È localizzato nel centro dell’isola, a Casamicciola Terme, i cui movimenti generano i terremoti. |
La gamba destra | Si estende fino a Barano d’Ischia. |
I piedi | Poggiano a Sant’Angelo e Serrara Fontana, dove le acque termali sgorgano in mare. |
Nel corso degli anni quel masso iniziò a ospitare flora e fauna, divenendo una ridente isola nei Campi Flegrei: Ischia. L’isola ospita un perfetto ecosistema, ma la sua vera natura geologica, come confermato da enti come l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è vulcanica. Le acque termali, provenienti dalle falde acquifere presenti nel sottosuolo, vengono riscaldate dalla presenza di condotte vulcaniche. Secondo il mito, tali sorgenti sarebbero riscaldate dalle urla di fuoco e dal respiro affannoso che, quotidianamente, Tifeo emetterebbe in preda alla sua ira e voglia di rivalsa.
La morfologia di Tifeo secondo il mito
Luciano De Crescenzo, in “Zeus – Le gesta degli dei e degli eroi”, descrive così l’aspetto terrificante del gigante:
«Tifeo aveva membra smisurate, era metà uomo e metà bestia. Aveva la testa d’asino, le ali da pipistrello ed era più alto della più alta montagna del mondo. Con le mani riusciva ad acchiappare le stelle e con le gambe riusciva ad attraversare il mare Egeo in 4 passi […]. Sulle spalle aveva 100 serpenti che invece di sibilare, a volte latravano come cani, a volte ruggivano come leoni. Ognuna delle gambe era formata da due draghi attorcigliati […]. La sua barba e i suoi capelli ondeggiavano al vento e dagli occhi fuoriuscivano lingue di fuoco e lui sputava di continuo massi incandescenti.»
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 10/09/2025