Il popolo degli Achei: origini e caratteristiche di una civiltà decaduta

Chi sono gli achei, caratteristiche del popolo

Gli Achei furono il primo popolo di lingua ellenica a stabilirsi in Grecia, nel corso del II millennio a.C. (piena Età del Bronzo). Riuscirono a sottomettere ed egemonizzare completamente le popolazioni preesistenti che abitavano quelle terre, dando vita a una civiltà fiorente.

Nei poemi omerici, i termini Argivi (dalla città di Argo) e Danai (figli di Danao, quindi occidentali rispetto ai Troiani) sono usati come sinonimi di Achei. Essi provenivano dalla penisola balcanica o dalla Russia meridionale e arrivarono in Grecia insieme ad altri popoli di stirpe indoeuropea, ovvero gli Ioni e gli Eoli.

Caratteristica Descrizione
Periodo Storico II millennio a.C. (Età del Bronzo)
Origine Popolo indoeuropeo, proveniente dai Balcani o dalla Russia meridionale.
Insediamenti Peloponneso, con cittadelle fortificate come Micene, Argo, Tirinto, Pilo.
Civiltà Diedero vita alla Civiltà Micenea, fondendosi con la cultura minoica.

La società e l’economia degli Achei

Essendo forti guerrieri, gli Achei riuscirono a imporsi grazie alla loro superiorità militare. Si stanziarono lungo le coste del Peloponneso, dove fondarono cittadelle fortificate circondate da imponenti mura e dominate dal palazzo del re, come Argo, Tirinto, Pilo e la più importante Micene.

Il popolo era diviso in tribù che fondarono piccoli regni, spesso in conflitto tra loro. Nella parte alta delle città-fortezza, l’acropoli, risiedeva il re con una cerchia di nobili. Il popolo abitava le campagne ed era composto da contadini, mercanti e artigiani.

Per quanto concerne l’economia, l’agricoltura era l’attività principale. Le terre appartenevano in parte al re e agli aristocratici. I pastori gestivano greggi assai numerose, consegnando al re una grande quantità di lana grezza. Il prodotto maggiormente esportato era l’olio di oliva, importante fonte di ricchezza, ma producevano anche armi in bronzo e vasellame. La vita economica si concentrava all’interno dei palazzi reali, dove gli scribi annotavano su tavolette d’argilla tutto ciò che entrava e usciva.

Organizzazione politica del popolo acheo

La politica degli Achei si basava su tre organi di maggiore rilievo:

  • Il re: definito “pastore di popoli”, comandava l’esercito, divideva bottini e prigionieri, amministrava la giustizia e si occupava delle funzioni religiose;
  • Il consiglio degli anziani: dava suggerimenti e supporto al re ed era formato dagli esponenti delle più antiche e potenti famiglie;
  • L’assemblea popolare: composta dagli uomini atti alle armi, aveva la funzione di approvare o respingere le proposte del re, sebbene la parola del sovrano avesse sempre la meglio.

L’espansione, la civiltà micenea e il declino

La penetrazione di questo popolo in terra greca coincise con la fine dell’era minoica. L’influenza cretese si fece comunque sentire e dalla fusione delle due culture nacque la fiorente civiltà micenea. Gli Achei si diffusero in diverse zone del Peloponneso, giungendo a stanziarsi anche nelle isole Cicladi.

Nel Mediterraneo orientale svolsero un ruolo molto importante. Infatti, vengono citati in documentazioni ittite (con il nome di Ahhiyawa) ed egiziane risalenti alla seconda metà del II millennio a.C.

Verso il 1450 a.C., la supremazia achea, manifestandosi attraverso spedizioni militari e imprese di pirateria, riuscì ad abbattere la civiltà minoica a Creta. Proseguirono poi l’espansione verso le Cicladi meridionali, Rodi, Cipro e le coste dell’Asia Minore. Nel XIII secolo a.C. si spianarono la strada per il Mar Nero con un attacco rivolto contro la città di Troia.

Proprio la guerra di Troia, datata intorno al 1200 a.C., segna l’apice ma anche l’inizio della decadenza del popolo degli Achei. Il colpo di grazia arrivò con l’invasione dei Dori, avvenuta circa un secolo dopo, che pose fine alla civiltà micenea.

Fonte immagine: Wikipedia

Articolo aggiornato il: 28/08/2025

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