Il rito delle bambole quaresimali: che cos’è e dove nasce

Rito delle bambole quaresimali

La bambola quaresimale, conosciuta in Calabria come “Corajisima“, è un’antica tradizione popolare, un rito che segna il passaggio dal Carnevale alla Quaresima. Questa bambola, dall’aspetto austero e simbolico, rappresenta la vedova di Re Carnevale, e incarna il periodo di penitenza, digiuno e riflessione che precede la Pasqua. Diffusa soprattutto in Calabria, ma presente anche in altre regioni del Sud Italia, la bambola quaresimale è un esempio affascinante di come tradizioni pagane e cristiane si intreccino nel folclore popolare.

Cos’è la bambola quaresimale? Significato e origini

La Quaresima e la morte di Re Carnevale

La Bambola Quaresimale fa la sua comparsa il Mercoledì delle Ceneri, il giorno che segna l’inizio della Quaresima, il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua.
La sua apparizione coincide simbolicamente con la “morte” di Re Carnevale, il personaggio che incarna l’abbondanza, la festa e gli eccessi, che vengono messi al bando durante la Quaresima.

Un simbolo di penitenza e di attesa

La Bambola Quaresimale rappresenta quindi un periodo di penitenza, di privazione e di attesa, in preparazione alla gioia della Resurrezione di Cristo.
La sua figura austera e i suoi elementi simbolici ricordano l’importanza del digiuno, della preghiera e della riflessione durante questo periodo.

La Corajisima in Calabria: descrizione e caratteristiche

L’aspetto della bambola: una vedova in lutto

La Corajisima è solitamente una bambola di stoffa, vestita con un lungo abito nero, in segno di lutto per la morte di Re Carnevale.
Il suo aspetto è spesso dimesso e poco attraente, a volte addirittura inquietante, per incutere timore e ricordare il periodo di penitenza.

Gli elementi simbolici: limone, penne, fuso e aringa

La Bambola Quaresimale è accompagnata da diversi elementi simbolici:

  • Un limone (o un’arancia o una patata cruda): rappresenta l’asprezza e la privazione della Quaresima.
  • Sette penne di gallina: infilzate nel limone (o nell’arancia/patata), simboleggiano le sette settimane della Quaresima.
  • Un fuso e una rocca (o conocchia): strumenti per filare la lana, rappresentano il tempo che passa e, in un richiamo alla mitologia greca e latina, fanno riferimento alle tre Moire o Parche, le divinità che tessevano e tagliavano il filo della vita.
  • Un’aringa (o un altro pesce secco): simbolo del cibo quaresimale, che esclude la carne e i cibi grassi.

Il rito della bambola quaresimale: come si svolge

L’esposizione della bambola: dal Mercoledì delle Ceneri a Pasqua

La Corajisima viene esposta in un luogo ben visibile, solitamente appesa fuori dalle finestre, sui balconi o davanti all’uscio di casa, a partire dal Mercoledì delle Ceneri e per tutta la durata della Quaresima.

La rimozione delle penne: il conteggio delle settimane

Ogni domenica di Quaresima, viene tolta una penna dal limone (o dall’arancia/patata), a scandire il passare del tempo e l’avvicinarsi della Pasqua.

La fine del rito: la Quaresima e la Pasqua

Con l’arrivo della Domenica di Pasqua, la Corajisima viene rimossa e riposta, spesso in una scatola o in un cassetto, pronta per essere riutilizzata l’anno successivo.
In alcune tradizioni, la bambola viene bruciata o distrutta, a simboleggiare la fine del periodo di penitenza e l’inizio della gioia pasquale.

Le varianti regionali e il significato del rito oggi

Il rito della bambola quaresimale presenta diverse varianti regionali, soprattutto in Calabria, ma anche in Campania e Puglia.
I dettagli possono cambiare (ad esempio, i materiali utilizzati per la bambola, gli elementi simbolici, il modo in cui viene rimossa o distrutta), ma il significato di fondo rimane lo stesso: segnare il passaggio dal tempo del Carnevale al tempo della Quaresima, ricordare l’importanza della penitenza e dell’attesa, e celebrare il ciclo della vita e della rinascita.
Oggi, la tradizione della bambola quaresimale è un modo per mantenere vive le usanze popolari, per tramandare la memoria del passato e per riscoprire il valore del tempo e delle tradizioni.

Fonte immagine: Pixabay

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