Il sogno politico di Alessandro Magno, qual era?

Alessandro Magno: il suo sogno politico

Alessandro Magno è passato alla storia per le sue ambizioni politiche e per le sue eccezionali capacità grazie alle quali è stato definito il “Grande“. Alessandro Magno morì il 18 maggio 323 a.C. a 32 anni, dopo aver guidato il suo possente esercito dalla Macedonia alla conquista di territori di quello che era chiamato Impero Persiano e che oggi comprenderebbe territori come il Pakistan e l’India. Quell’impero rappresentava il sogno politico di Alessandro Magno e il suo tentativo di portare avanti quello di suo padre, Filippo II di Macedonia, che si basava sulla fondazione di uno stato universale.

Qual era il sogno politico di Alessandro Magno?

Il sogno politico di Alessandro Magno era quello di costituire uno stato universale per diffondere una sorta di cittadinanza globale, intesa come l’antitesi del nazionalismo. Egli non voleva che vi fossero distinzioni geografiche tra le varie popolazioni; quindi né macedone, greco, egiziano, persiano ma un unico stato posto sotto la sua guida.
Il sogno politico di Alessandro Magno non era di porsi come un duro tiranno desideroso di mettere in ginocchio le popolazioni che non rispettavano la sua autorità; piuttosto, voleva farsi riconoscere come un condottiero disposto a trascendere i propri confini di nazione e di culto, e desideroso di effettuare una trasformazione simile nello spirito dei suoi sudditi. Questa sua politica ha portato Alessandro a scontrarsi sia con il suo esercito macedone, che rappresentava il braccio armato di Alessandro, che con le popolazioni che ha incontrato durante il suo cammino.

Il sogno politico di Alessandro Magno era molto ambizioso e per questo era necessario che lui riuscisse a persuadere gli altri alla sua volontà. Per far ciò, Alessandro il Grande si fece promotore di quella che oggi definiremmo un’ottima campagna propagandistica. La politica di Alessandro Magno la definiremmo quasi propagandistica, perché inizialmente si basava sul lavoro di diffusione di opere e miti che avevano come protagonista la figura di Alessandro. Le storie, a loro volta, erano diffuse da scrittori come Callistene e Tolemeo, i quali, facendo parte della sua corte, lo accompagnavano durante le sue campagne belliche e potevano essere testimoni delle sue straordinarie imprese.
Alcuni esempi di storie e miti che sono stati diffusi attorno alla figura di Alessandro Magno, sono collegati alla sua attribuzione di un’origine divina che nasce da una consultazione di un oracolo egiziano da parte di Alessandro in cui, probabilmente, l’oracolo lo definì figlio di Zeus. Oppure del mito del nodo fatto ad un carro da guerra custodito all’interno del Tempio di Zeus nella città del Re Mida , Gordio: stando ad un’antica profezia chi fosse riuscito a sciogliere questo nodo sarebbe stato destinato a dominare l’Asia e lui ci riuscì, probabilmente recidendolo, e grazie a questa leggenda lui poté continuare a promuovere i suoi progetti espansionistici e definirsi imperatore d’Asia.

La politica di Alessandro Magno, oltre a basarsi sulla propaganda diffusa dai suoi fedeli scrittori, iniziò evolversi verso la diffusione di monete che avevano sopra incise o il volto dell’imperatore o le sue gesta. Alcune di queste monete ci sono pervenute. Lui intuì che uno dei più influenti mezzi di diffusione erano appunto le monete le quali venivano utilizzate quotidianamente da tutti e che avrebbero permesso una diffusione immediata della sua persona anche all’interno di popolazioni conquistate. Questa sua intuizione aprì la strada a una tradizione numismatica che è proseguita ben dopo la sua morte; basti pensare, per esempio, alla rappresentazione della regina Elisabetta II sulle sterline inglesi.

Il sogno politico di Alessandro Magno, tramite queste sue eccezionali intuizioni, è divento oggetto di interesse non solo per gli studiosi della sua epoca ma anche per coloro che continuano tutt’oggi ad essere affascinati dalla politica di Alessandro Magno e dalle sue imponenti gesta.   

Fonte immagine: Wikipedia 

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