La punteggiatura: come usarla correttamente

La punteggiatura: come usarla correttamente

La punteggiatura prevede un sistema di segni d’interpunzione, assolutamente necessari per dare il giusto valore ad ogni periodo. Parte inscindibile della grammatica italiana, è impensabile trascurarla poiché significherebbe mettere in difficoltà il lettore che si accinge a dare un senso a quello che sta leggendo.

Spesso, è proprio la padronanza nel suo uso che distingue un letterato da chi, per passatempo, ama trasferire i propri pensieri su un foglio bianco. Come adorniamo il nostro corpo di gioielli per esprimere una parte della nostra personalità, la grammatica italiana si serve della punteggiatura per comunicare, nel migliore dei modi, il messaggio al lettore a cui sarà indirizzato.
Bisogna tener conto della punteggiatura, inoltre, sia in un testo scritto che durante un colloquio amichevole o familiare visto che la sua importanza si rivela come un tratto distintivo della comunicazione.

L’uso dei segni di punteggiatura è la base per un’esposizione valida ed efficace. I principali sono:

  • Il punto: inserito alla fine di una frase affermativa la cui informazione data ha trovato compimento, segnala una pausa forte. Si utilizza anche per abbreviare parole, nelle sigle tra una lettera e l’altra oppure nei numeri. Dopo di esso, segue la lettera maiuscola.
  • La virgola: rappresenta una pausa breve e separa, di solito, parole all’interno di una stessa frase al fine di renderne più chiaro l’enunciato. Facilita, indubbiamente, la lettura sottolineandone, così, il ritmo da seguire. La sola cosa di cui la virgola non deve occuparsi è separare il soggetto dal suo predicato o il verbo dal suo complemento in quanto unità fondamentali del discorso che non ammettono ostacoli.
  • Il punto e virgola: segno della punteggiatura italiana che indica una pausa intermedia tra il punto e la virgola, raramente impiegato se non per separare due frasi coordinate di una certa lunghezza o l’elenco di una serie di cose che fanno parte di uno stesso insieme semantico.
  • I due punti: adoperati per spiegare, palesare, illustrare il contenuto della frase che li precede sono rappresentati da una coppia di puntini sovrapposti. Si utilizzano nei discorsi diretti, prima di un elenco, come congiunzioni presentandosi come un momento di stop nella lettura. Sempre, pertanto, lasciare uno spazio che li segue!
  • I punti di sospensione: sono tre punti fermi consecutivi, iconici nei segni di punteggiatura, il cui utilizzo va determinato solo se necessario. A dispetto di quanto si creda, non indicano mistero o attesa ma l’assenza di una parte del discorso interrotto o lasciato in sospeso per confusione o semplice omissione. Tuttavia, assumono un significato differente in base alla posizione che occupano all’interno della frase stessa: a inizio, ad esempio, creano tensione o emozione; al centro un’aspettativa e alla fine la possibilità che si nasconda altro dietro la realtà apparente. Inoltre, possono essere utilizzati per censurare parole che, per esteso, risulterebbero triviali.
  • Il punto interrogativo: segnala una domanda e si inserisce in fin di frase.
  • Il punto esclamativo: segnala frasi pronunciate con particolare enfasi da parte dell’interlocutore che le associa alla propria emotività.

Altri segni di punteggiatura sono anche: parentesi, trattini, virgolette e non solo…

 

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay

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