Dall’inizio degli anni ’80, per diversi anni ogni prima settimana di luglio andavo ad Arles in Francia ai Rencontres Internationales de la Photographie. E’ li che conobbi Barbara Hitchcock direttrice degli affari culturali per la Polaroid Corporation a Waltham, Massachusetts che si occupava dell’acquisizione di fotografie artistiche per la Polaroid Collection USA. Barbara dopo aver visto un mio lavoro su materiale Instant Kodak, mi chiese di realizzare delle immagini su Polaroid sx-70 per la loro collezione e mi inviò molti pacchi di materiale in omaggio. Mi é sempre piaciuta la sfida e il mettermi alla prova, infatti ho affermato più volte: “ho sempre avuto dentro di me il germe dell’uomo madre, la creatività mi ha sempre accompagnato.
Ho cercato di esprimermi con uno stile ben preciso ma attraverso tutti i materiali e i formati. Desidero scoprire come la mia creatività si manifesta nelle diverse circostanze”, così mi misi subito all’opera. Sfruttando la forte saturazione cromatica di questo prodotto, che certo non favoriva le sfumature, decisi di realizzare delle foto che ricordassero dei fumetti. Come protagoniste delle mie immagini allora mi servii delle ombre. L’idea era di far vivere loro una propria vita, totalmente indipendente dall’oggetto o dal soggetto che le proiettava. L’anno successivo rincontrai Barbara a cui piacque moltissimo la mia ricerca e la acquisi interamente per la collezione americana. Ho continuato a lavorare su questo progetto dal 1980 al 1985 e sono tantissime le foto in giro nelle collezioni pubbliche e private, o che regalavo ad amici ed addetti ai lavori. Utilizzavo una Polaroid Land Camera Supercolor 1000, singolo scatto, unica ripresa senz’alcuna manipolazione. Questa macchinetta era super economica, costava appena 25.000 lire, quindi, quasi 13 euro di oggi. Molte di queste polaroid sono conservate nelle collezioni dell’International Polaroid Collection, USA, della Bibliothèque Nationale, Parigi, del Musée de la Photographie, Charleroi, Belgio e della Fondazione Lanfranco Colombo, Milano.
Augusto De Luca