Maschere tribali: storia e tradizioni

Maschere tribali: storia e tradizioni

Le maschere tribali non sono soltanto una forma di espressione artistica, ma per le tribù rappresentano un oggetto con cui mettersi in contatto con gli spiriti degli antenati o con cui creare un legame tra uomo e natura. Gli viene quindi attribuito un grande potere spirituale e vengono di solito utilizzate in rituali sociali e religiosi.

Qual è il loro significato?

Per eccellenza le maschere tribali stanno a simboleggiare gli antenati della tribù. Quasi tutti i modelli di queste particolari maschere sono realizzati con il legno: questo perché, in primis, è un materiale molto semplice da reperire e poi perché di solito lo si preleva da alberi che, secondo le tribù, sono intrisi di spiriti di varia natura.

I membri delle tribù ritengono che indossando tali maschere tribali, si viene impossessati dagli spiriti degli antenati, giungendo ad una comunicazione diretta, anche grazie alle danze e alla musica dei vari riti. Di solito vengono indossate da uomini anziani o personalità di spicco della tribù.

Maschere tribali africane

Gli esempi di maschere utilizzate in queste zone sono solitamente costruite in legno, talvolta impreziositi con polveri naturali colorate. In questo modo si crede di intensificare il potere spirituale dell’oggetto. A volte si trovano anche delle decorazioni in tessuto, osso, fibre vegetali o pelle.

Le forme delle maschere africane possono variare a seconda del clan, presentandosi allungate o più arrotondate; ancora, i particolari dei fori per la bocca e per gli occhi possono essere o piatti o in rilievo.

Ognuna di esse può essere associata ad un’unica tribù e ne esistono molte tipologie: le Baulè, della zona della Costa d’Avorio, sono molto stilizzate e per la maggior parte rappresentano figure animali; le Yohure, della medesima zona, tendono a unire elementi umani ed elementi animali, sono caratterizzate da fronte alta e decorazioni a zig-zag; le Punu, del Gabon e della Repubblica del Congo, sono nate essenzialmente per rappresentare la bellezza delle donne ritraendo le loro acconciature tipiche e i loro occhi orientali.

Maschere tribali asiatiche

In Asia le maschere tribali hanno un utilizzo molto vario.

Abbiamo degli esempi in Nepal, dove vengono costruite in legno o in pelle, e nel caso in cui i soggetti delle maschere dispongano di capelli o barba, li si realizza con dei ciuffi di pelliccia. Queste vengono non solo usate durante rituali ma affisse anche all’interno delle abitazioni. In Giappone, venivano utilizzate durante le guerre tra il XV e il XVII secolo e il loro semplice scopo era quello di incutere timore nel nemico, o di incoraggiare il proprio animo guerriero. In Indonesia ricoprono una duplice funzione: oltre ad essere affisse nelle case, le maschere tribali si usano anche nei riti legati alla natura, come quelli dei cicli delle stagioni.

Maschere tribali in America

Qui le maschere raramente vengono create in legno, piuttosto presentano molti disegni e rappresentazioni stilizzate di spiriti, utilizzando anche molte incisioni.

La loro particolarità è quella di avere delle parti mobili, come mascella o palpebre, e per questa peculiarità si considerano come delle vere e proprie opere d’arte, anche di più rispetto a quelle asiatiche o africane. Le maschere tribali dell’America Latina di cui siamo in possesso, sono state realizzate in pietra: ciò fa capire che non erano destinate ad essere indossate, poiché pesanti. Tuttavia, esistono alcuni esempi in legno e ciò indica che venissero anche qui indossate per riti cerimoniali di varia natura. Le maschere degli Aztechi, ad esempio, venivano fatte indossare ai corpi dei defunti, omaggiando la fine del loro percorso sulla terra.

Ad oggi, le maschere tribali sono un oggetto rinomato per le migliori collezioni, soprattutto di privati, e rappresentano una testimonianza della cultura tribale da preservare nel tempo.

Fonte immagine in evidenza: Freepik

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