Missioni spaziali: il futuro dell’esplorazione umana

Missioni spaziali: il futuro dell'esplorazione umana

Fin dai tempi antichi l’esplorazione dello spazio circostante alla Terra ha sempre affascinato l’essere umano, nonostante si pensasse che la Terra fosse il fulcro centrale dell’universo. Già dalla preistoria i popoli antichi iniziarono ad osservare e studiare le fasi lunari, le eclissi solari e le stelle. Ma come si è arrivati alle missioni spaziali?

Grazie al progresso scientifico, tecnologico e culturale, l’uomo nel ventesimo secolo è arrivato con le missioni spaziali ad esplorare una piccolissima parte del nostro universo. I meno informati potrebbero essere sorpresi nell’apprendere che il primo essere vivente ad essere lanciato nell’orbita fu un cane di nome Laika. Il lancio, programmato dall’Unione Sovietica, venne accolto in patria come un successo anche se la povera cagnolina perse la vita.

Durante gli anni della Guerra Fredda ci fu una corsa allo spazio e più precisamente alla luna, tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Infatti tra le missioni spaziali più celebri (se non la più celebre in assoluto) c’è proprio quella del luglio 1969 capitanata da Neil Armstrong che riuscì a mettere piede sul suolo lunare. Le sue parole “Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo gigante per l’umanità” sono divenute storiche ed hanno portato definitivamente l’umanità nel futuro. Proprio pochi giorni fa la NASA ha presentato le nuove tute spaziali che indosseranno gli astronauti per la prossima esplorazione lunare, testimoniando una volte per tutte la volontà degli USA di far ritorno sul satellite terrestre.

Quando George Melies girò Voyage dans la lune nel 1902 il viaggio spaziale sembrava un’utopia, un qualcosa che sarebbe potuto avvenire solo dopo secoli. Invece nei decenni successivi l’uomo non si è limitato solo all’esplorazione della luna. Sono state avviate anche missioni spaziali per esplorare pianeti come Marte e Venere, ovviamente prive di equipaggio umano portando risultati strabilianti soprattutto negli ultimi anni. Con nuove immagini di entrambi i pianeti e lo studio dei campioni di superficie raccolti su Marte, l’uomo è riuscito ad analizzare e studiare le caratteristiche di posti così lontani. Al giorno d’oggi l’esplorazione umana del pianeta rosso è tutt’altro che impossibile: pare che la NASA, la Russia e la Cina stiano già preparando gli uomini dell’equipaggio per l’impresa futura.

Per il 2023 sono programmate molte missioni spaziali, tutte interessanti che ci permetteranno di arricchire la nostra conoscenza sull’Universo. Un esempio è la Missione Juice che prevede il lancio di una sonda nel mese di aprile in grado di raggiungere Giove, dove verrano studiate le lune ghiacciate del pianeta. Sempre in primavera dovrebbe avvenire con Polaris Dawn (del miliardario Jared Isaacman) la prima visita commerciale dello spazio

Insomma, ciò che i nostri bisnonni ritenevano impossibile, oggi è quasi realtà. Non dovremmo stupirci se un giorno le potenze mondiali inizieranno a combattere tra loro per aggiudicarsi i pianeti del Sistema Solare. 

Immagine in evidenza: Pixabay

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