Joan Miró è un pittore spagnolo formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Barcellona che, dopo aver sperimentato con le tendenze avanguardiste, cubiste ed espressioniste, aderisce al Surrealismo, un movimento che intende l’arte come un procedimento casuale che genera immagini assurde. Joan Miró, inoltre, mostra conoscenza e attenzione verso il mondo delle stampe giapponesi. L’artista realizza i suoi dipinti ispirandosi alla realtà che lo circonda e descrive l’ambiente in maniera analitica, popolandolo di elementi dipinti minuziosamente, spesso creando immagini fantasiose e misteriose che si allontano dalle forme reali che lo hanno ispirato. Si rifanno spesso al mondo animale, come uccelli, pesci, insetti, costellazioni, segni alfabetici e organismi microscopici, che si stagliano liberamente su sfondi variegati e in maniera casuale tra centro e bordi .
Vediamo quali sono le opere di Joan Miró più celebri.
1. La poetessa: le figure tipiche delle opere di Miró
È un’opera del 1940 in cui appaiono una serie di elementi ricorrenti delle opere di Mirò, come: figure geometriche, occhi, cerchi, mezzelune ed elementi grafici. La composizione è priva di profondità e le figure, senza alcun volume, si stagliano sulla tela galleggiando nel vuoto, sembrando, inoltre, che questi simboli realizzati dall’artista possano andare oltre la tela stessa. Mirò utilizza pochi colori: oltre ai primari è presente il verde come colore complementare. Inoltre, nell’opera sono presenti dei leggeri segni grafici, concatenati tra loro mentre navigano nel vuoto.
2. Personaggio che tira un sasso ad un uccello: le figure ibride nelle opere di Miró
Il soggetto principale di quest’opera di Joan Miró è una figura bianca antropomorfa posta sulla destra. Si tratta di un umano che si ibrida con altre forme naturali. Vediamo un enorme piede che diventa un corpo mentre la sua parte superiore è composta da quello che sembra essere un occhio. Questa figura è ripresa nell’atto di tirare un sasso ad un uccello. Come molte delle opere di Miró, anche questo dipinto è bidimensionale e ricorda quasi le stampe giapponesi, mentre la tavolozza cromatica si riduce all’uso di pochi colori.
3. Il cacciatore (paesaggio catalano)
Nella realizzazione di quest’opera, l’artista si ispira alla vita nella fattoria della sua famiglia a Montroig in Catalogna, e ne disegna il paesaggio. Il cacciatore, che da il nome al quadro, si trova sulla sinistra in piedi mentre fuma una pipa e tine in una mano un coniglio e nell’altra un fucile. Sulla tela si stagliano immagini tipiche delle opere del pittore: si tratta di animali ed elementi vegetali immersi nella natura. L’artista inserisce nell’opera anche una serie di elementi che si collegano alla tradizione catalana: la parola “sard” in basso a destra è il diminutivo di “Sardana”, una danza tipica della Catalogna; in alto a sinistra notiamo una serie di bandiere, tra cui quella francese, quella catalana e quella spagnola.
Fonte dell’immagine: Wikipedia