Nata nel Quattrocento nelle Fiandre, la pittura fiamminga si diffuse largamente in Europa per la sua bellezza e per le novità che introdusse. Durante il regno di Filippo il Buono (1419-1467), le Fiandre vissero un periodo di forte prosperità economica, in particolare a Gand e Bruges. Fu proprio a Bruges che la pittura fiamminga ebbe origine, grazie a figure come Jan van Eyck, Robert Campin, Rogier van der Weyden e Hans Memling.
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Caratteristiche della pittura fiamminga
Proponendosi come una sorta di “Rinascimento alternativo” a quello fiorentino, la pittura fiamminga si distingue per la sua attenzione minuziosa ai dettagli, per la rappresentazione dell’intimità e per una visione della realtà ricca di particolari. Mentre nell’arte rinascimentale italiana prevale una visione globale, nella pittura fiamminga domina la descrizione di ogni singolo elemento. Nonostante ciò, tra fiamminghi e italiani ci furono continui scambi, grazie ai flussi mercantili.
Caratteristica | Descrizione |
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Tecnica pittorica | Introduzione e perfezionamento della pittura a olio su tavola, che permette velature, brillantezza e una resa dettagliata delle superfici. |
Attenzione al dettaglio | Ogni singolo elemento, anche il più piccolo, viene rappresentato con precisione analitica e realismo. |
Uso della luce | La luce è diffusa e avvolgente, modella le forme e descrive le diverse texture dei materiali (stoffe, metalli, gioielli). |
Simbolismo nascosto | Gli oggetti della vita quotidiana sono carichi di significati religiosi e morali, creando un secondo livello di lettura. |
Spazio | Lo spazio è spesso indefinito e costruito in modo empirico, a differenza della prospettiva matematica italiana. L’attenzione è focalizzata sugli interni domestici. |
La scultura e l’architettura fiamminghe erano ancora legate al Gotico internazionale, mentre la pittura si fece portatrice di una novità eccezionale: la pittura a olio, formata da pigmenti in polvere mescolati con olio di noci o di lino. Questo tipo di pittura, con i suoi toni caldi e la sua luce, attira l’attenzione sui dettagli e sugli inganni ottici.
Artisti e opere principali
Jan van Eyck e il “Ritratto dei coniugi Arnolfini”
Considerato il fondatore della pittura fiamminga, a Jan van Eyck si deve il Ritratto dei Coniugi Arnolfini, opera del 1434 conservata alla National Gallery di Londra. Con l’uso della pittura a olio, i colori risultano brillanti e intensi, creando un’atmosfera realistica. Il dipinto mostra una coppia, il mercante lucchese Giovanni Arnolfini e sua moglie Giovanna Cenami, in una sorta di fotografia celebrativa. Un tratto peculiare è lo specchio convesso sul fondo, che riflette i coniugi di spalle e altre due figure, una delle quali è probabilmente l’artista stesso, che lascia la sua firma sulla parete: «Johannes de Eyck fuit hic 1434» (‘Jan van Eyck è stato qui, 1434’).
Fonte: Wikipedia
Rogier van der Weyden e la “Deposizione”
Un secondo importante esponente è Rogier van der Weyden, che nel 1435 divenne il pittore ufficiale di Bruxelles. Una delle sue opere più significative è la Deposizione di Lovanio, conservata al Museo del Prado di Madrid. Nel dipinto, i personaggi non sono disposti secondo una rigida organizzazione spaziale, ma l’attenzione è tutta per i dettagli e per l’intensità emotiva del gruppo: basti osservare le lacrime definite sul volto di una delle donne a sinistra, un esempio perfetto della cura fiamminga per l’interiorità dei personaggi.
Fonte: Wikipedia
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Articolo aggiornato il: 27/08/2025