Poesia elegiaca, Tibullo e il Corpus Tibullianum

Poesia elegiaca, Tibullo e il Corpus Tibullianum

La poesia elegiaca tibulliana è stata scritta nella cosiddetta età augustea, che vide come protagonista, dopo Cesare, il nipote Gaio Ottavio, meglio conosciuto come Gaio Giulio Cesare Ottaviano, che costituì il secondo triunvirato assieme a Marco Antonio. È proprio in questo periodo che, grazie a Mecenate, il consigliere principale del principe, nacquero i primi circoli poetici, nei quali erano radunati tutti i migliori scrittori del tempo, ma anche tutti quei poeti attratti da questa nuova realtà. 

In cosa consiste la poesia elegiaca?

La poesia elegiaca permetteva ai suoi poeti di assumere una posizione defilata rispetto ad argomenti molto delicati della società del tempo, in modo da non compromettere la  loro immagine, ma allo stesso tempo riuscendo ad esprimere le loro idee rispetto alla società augustea. Così, essi divennero in poco tempo di moda tra tutti quei lettori appartenenti al ceto medio-alto della società. L’elegia augustea prende le sue mosse da quella greca, ma la prima fa riferimento soprattutto al tema dell’amore, visto come un sentimento assoluto e la sua esperienza come totalizzante.

Tibullo e il Corpus Tibullianum

Albio Tibullo, in latino Tibullus, è stato uno degli scrittori della poesia elegiaca augustea più importanti. È stato un poeta vissuto tra il 55 e il 18 a. C., morto in giovane età. La sua poesia è caratterizzata da un linguaggio raffinato ed elegante, da uno stile molto sensibile, e proprio per queste sue peculiarità, Tibullo è stato un autore molto influente rispetto ai posteri. 

La sua produzione di poesia elegiaca è tutta riunita in una raccolta intitolata Corpus Tibullianum, composta da tre libri. Se i primi due sono sicuramente attribuibili a Tibullo, l’ultimo ha suscitato una serie di dubbi sulla sua autenticità, che rimane ancora controversa. Le elegie tibulliane sono caratterizzate dal tema dell’amore, incarnato da diversi personaggi femminili, come Delia e Nèmesi. Tibullo, però, tratta anche di amore omosessuale, come avviene nel libro I, nel quale parla dell’amore di Màrato.

Nella sua poesia elegiaca, Tibullo prende le distanze da quella greca, sostituendo la dimensione mitologica con l’ideale della vita agreste, che rappresenta lo spazio in cui il poeta si rifugia per allontanarsi dalle pene d’amore. Inoltre, la figura della campagna rimanda ad una sorta di passato edenico, nel quale probabilmente la vita era migliore e di conseguenza lo era probabilmente anche l’amore. 

Come già detto, il terzo libro del Corpus è quello dall’attribuzione più controversa. Infatti, si pensa che le elegie dedicate a Neera, firmate da un certo Ligdamo, non siano altro che di Tibullo sotto altro nome. Questo libro contiene anche un carme lungo ben 211 esametri, il Panegiricus Messellae, in cui un mediocre poeta del circolo di Messalla celebra il suo maestro. 
Seguono altri undici componimenti, tra i quali troviamo degli esempi di poesia elegiaca scritta da Sulpicia, una donna nipote di Messala che è anche l’unica poetessa di letteratura latina della quale si abbiano delle attestazioni. Infine, l’opera si chiude con una dichiarazione di Tibullo sull’amore e il tradimento. 

Fonte immagine: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
Lingue native americane: un patrimonio in estinzione
Lingue native americane: un patrimonio in estinzione

Le lingue native americane, anche conosciute come lingue indigene o amerindie, un tempo popolavano il vasto territorio del Nuovo Mondo Scopri di più

Venere Callipigia: la bellezza al di là di ogni stereotipo

La Venere Callipigia, simulacro di bellezza e sensualità, fu ritrovata acefala negli scavi della Domus aurea e acquistata dalla famiglia Scopri di più

Pride and Prejudice, il femminismo di Jane Austen
Pride and Prejudice, il femminismo di Jane Austen

Qualcuno potrebbe chiedersi cosa abbia a che fare il femminismo con un’opera che narra di fidanzamenti, matrimoni e pettegolezzi nella Scopri di più

Le commedie di Aristofane: un capolavoro del teatro greco
Le commedie di Aristofane: un capolavoro del teatro greco

Le commedie di Aristofane rappresentano una pietra miliare nella storia del teatro classico. Il teatro, come genere, nacque nell’antica Grecia. Scopri di più

L’imperatore Hirohito: l’ultimo di discendenza divina
L'imperatore Hirohito: l'ultimo di discendenza divina

L’imperatore Hirohito è stato il 124° imperatore del Giappone ed il suo titolo postumo, ovvero Shōwa, dà il nome all’era Scopri di più

Streghe d’Oriente, la storia delle campionesse giapponesi
Streghe d'Oriente, la storia delle campionesse giapponesi

Quella delle Streghe d’Oriente è una narrazione tutta al femminile; una sorta di rivisitazione in chiave giapponese della storia di Scopri di più

A proposito di Lucrezia Stefania Scoppetta

Ciao! Sono Lucrezia, ho 21 anni. Frequento l’università “L’Orientale” di Napoli, dove studio lingua e letteratura inglese, giapponese, e portoghese.

Vedi tutti gli articoli di Lucrezia Stefania Scoppetta

Commenta