Poesie di Walt Whitman: le 5 più belle

Poesie di Walt Whitman: le 5 più belle

Walt Whitman (1819-1892) è stato un poeta, scrittore e giornalista statunitense. È stato il primo poeta moderno a utilizzare comunemente il verso libero. Cantando l’essenza del “sogno americano”, nelle sue liriche risaltano i suoi ideali di democrazia e libertà. Whitman si occupò anche del problema dell’attribuzione delle opere di Shakespeare, poiché riteneva che Shakespeare fosse solo il prestanome di un altro autore. Ecco le 5 poesie più belle di Walt Whitman, tradotte in italiano!

Poesie di Walt Whitman: O Capitano! mio Capitano!

Questa è una delle poesie più celebri di Walt Whitman, in cui il poeta, attraverso la metafora della nave (che rappresenta gli USA), esprime la sua felicità per l’abolizione della schiavitù e celebra la democrazia e l’integrità della nazione cui il Presidente Abraham Lincoln (il “capitano”, assassinato nel 1865, subito dopo la fine della guerra civile) aveva contribuito.

O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito,
La nave ha superato ogni tempesta, l’ambito premio è vinto,
Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante,

Gli occhi seguono la solida chiglia, l’audace e altero vascello;
Ma o cuore! cuore! cuore!
O rosse gocce sanguinanti sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.

O Capitano! mio Capitano! alzati e ascolta le campane; alzati,
Svetta per te la bandiera, trilla per te la tromba, per te
I mazzi di fiori, le ghirlande coi nastri, le rive nere di folla,
Chiamano te, le masse ondeggianti, i volti fissi impazienti,
Qua Capitano! padre amato!
Questo braccio sotto il tuo capo!
É un puro sogno che sul ponte
Cadesti morto, freddato.

Ma non risponde il mio Capitano, immobili e bianche le sue labbra,
Mio padre non sente il mio braccio, non ha più polso e volere;
La nave è ancorata sana e salva, il viaggio è finito,
Torna dal viaggio tremendo col premio vinto la nave;
Rive esultate, e voi squillate, campane!
Io con passo angosciato cammino sul ponte
Dove è disteso il mio Capitano
Caduto morto, freddato.

Quando lessi il libro

Quando lessi il libro, una delle poesie più belle di Walt Whitman, parla dell’inaffidabilità delle biografie scritte da altri, poiché la vita di un essere umano è così complessa che sarebbe difficile da descrivere persino per la persona stessa di cui si racconta la vita.

Quando lessi il libro, la famosa biografia,
è questa (mi dissi) che l’autore chiama vita di un uomo.
Così qualcuno scriverà la mia vita, quando io sarò morto.
(Come se un altro potesse veramente conoscerne qualcosa,
se perfino io penso spesso che ne so poco o niente,
qualche cenno, qualche sparso debole inizio, segnali indiretti
che per mio uso esclusivo cerco qui di tracciare).

Poesie di Walt Whitman: Canto di me stesso

Canto di me stesso, una delle poesie più belle di Walt Whitman, è un elogio alla vita che ci fa comprendere meglio il titolo della sua raccolta “Leaves of Grass” (Foglie d’Erba, 1855). Il senso della vita, dice Whitman, è l’esistenza stessa, che contribuisce al cambiamento del mondo ogni giorno.  Tutto dell’esistenza è essenziale, e sebbene essa sembri fragile come un filo d’erba, in realtà ha una funzione importantissima: fa andare avanti la vita.

Che cos’è l’erba?
Mi chiese un bambino portandomene a piene mani;
come potevo rispondergli?
Non so meglio di lui che cosa sia.
Suppongo che sia lo stendardo della mia vocazione,
fatto col verde tessuto della speranza.
O forse è il fazzoletto del Signore,
un ricordo profumato lasciato cadere di proposito,
con la cifra del proprietario in un angolo
sicchè possiamo vederla e domandarci di chi può essere?
O forse l’erba stessa è un bambino,
il bimbo generato dalla vegetazione.
O un geroglifico uniforme che voglia dire,
crescendo tanto in ampi spazi che in strette fasce di terra,
fra bianchi e gente di colore, Canachi, Virginiani,
Membri del Congresso, gente comune,
io do loro la stessa cosa e li accolgo nello stesso modo.

La poesia salverà il mondo

La poesia salverà il mondo, una delle poesie più belle di Walt Whitman, parla della funzione salvatrice e magica della poesia nella vita degli uomini: la poesia è infatti in grado di far apparire mondi immaginari, avventure e viaggi tra mondi diversi, siano essi fisici o mentali.

Il mondo sottomarino,
Foreste al fondo del mare, i rami, le foglie,
Ulve, ampi licheni, strani fiori e sementi,
folte macchie, radure, prati rosa,
Variegati colori, pallido grigio verde,
porpora, bianco e oro, la luce vi scherza
fendendo le acque
Esseri muti nuotan laggiù tra le rocce,
il corallo, il glutine, l’erba, i giunchi,
e l’alimento dei nuotatori
Esseri torpidi brucan fluttuando laggiù,
o arrancano lenti sul fondo,
Il capodoglio affiora a emetter lo sbuffo
d’aria e vapore, o scherza con la
sua coda,
Lo squalo dall’occhio di piombo,
il tricheco, la testuggine, il peloso
leopardo marino, la razza,
E passioni, guerre, inseguimenti, tribù,
affondare lo sguardo in quei fondi
marini, respirando quell’aria così
densa che tanti respirano,
Il cambiamento, volgendo lo sguardo qui
o all’aria sottile respirata da esseri che
al pari di noi su questa sfera
camminano,
Il cambiamento più oltre, dal nostro
mondo passando a quello di esseri
che in altre sfere camminano.

Poesie di Walt Whitman: Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo

Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo, una delle poesie più belle di Walt Whitman, parla di due ragazzi che si amano e vivono l’amore in modo forte, potente, libero, coraggioso, senza paura e senza regole. Il mondo fuori scompare e i due iniziano a vivere, viaggiando e scoprendo nuovi sconfinati posti insieme, in cui vivere per sempre il loro sogno d’amore.

Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo,
mai che l’uno lasci l’altro,
sempre su e giù lungo le strade, compiendo escursioni a Nord e a Sud,
godiamo della nostra forza, gomiti in fuori, pugni serrati,
armati e senza paura, mangiamo, beviamo, dormiamo, amiamo,
non riconoscendo altra legge all’infuori di noi,
marinai, soldati, ladri, pronti alle minacce,
impauriamo avari, servi e preti, respirando aria,
bevendo acqua, danzando sui prati o sulle spiagge,
depredando città, disprezzando ogni agio, ci beffiamo delle leggi,
cacciando ogni debolezza, compiendo le nostre scorrerie.

Fonte immagine: Pixabay

A proposito di Rosalba Rea

Sono Rosalba, amo leggere e imparare cose nuove. Scrivere poesie è sempre stata la mia passione più grande.

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