Spiegare la Shoah ai bambini: consigli e risorse per non dimenticare

Shoah per i bambini, come spiegarla

Quella del 27 gennaio 1945 è una delle date più importanti nei libri di storia. A tale giorno ricorre la liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa. Dal 2005, l’ONU ha indicato il Giorno della Memoria come una ricorrenza internazionale, in occasione della quale si ricorda la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico durante la Seconda guerra mondiale ad opera della Germania Nazista.

Gli orrori commessi dalla mente di Hitler continuano a vivere nella memoria collettiva, e ogni anno il Giorno della Memoria serve da promemoria per non dimenticare questo passato oscuro. Proprio come scriveva Cicerone: «Historia magistra vitae»; la conoscenza del passato è la premessa per costruire un futuro migliore ed evitare di ripetere gli stessi errori.

Risorse consigliate per spiegare la Shoah ai bambini

Tipologia Titolo Età consigliata
Libro Il Giorno della Memoria raccontato ai miei nipoti (Lia Levi) Dai 7 anni
Libro La Shoah spiegata ai bambini (Paolo Valentini) Dai 6 anni
Film d’animazione La stella di Andra e Tati (2018) Dai 8-9 anni
Film Jojo Rabbit (2019) Dai 12-13 anni (con supervisione)

Come spiegare la Shoah ai bambini: l’importanza del linguaggio

Spiegare un concetto così intriso di dolore, i campi di sterminio e le pene che milioni di persone patirono, può risultare assai complicato se l’interlocutore è un bambino. È importante che si faccia questo sforzo affinché anche i più piccoli possano imparare l’importanza di celebrare il Giorno della Memoria.

Per fare ciò, è necessario modificare il linguaggio. Riuscire a comunicare concetti difficili con parole semplici è arduo, ma Lia Levi, una delle più grandi autrici italiane sulla Shoah, ci riesce perfettamente. Nel suo libro “Il Giorno della Memoria raccontato ai miei nipoti”, Levi mette per iscritto quanto sia utile parlare cercando di non spaventare, cambiando tono e tipo di discorso a seconda dell’età. In una lettera aperta, l’autrice spiega ai suoi nipotini che cosa sia la Shoah, chi fosse Hitler e i diritti che le leggi razziali hanno spazzato via.

Lia Toaff, direttrice organizzativa presso il Museo Ebraico di Roma, in un’intervista per il Corriere della Sera ci ricorda quanto sia di vitale importanza sensibilizzare i giovani su certi argomenti, altrimenti «si rischia di fare un calderone in cui finiscono tanti avvenimenti». Per i bambini è essenziale un approccio che sia il meno traumatico possibile, facendo ricorso a strumenti come libri e film adatti a loro.

Shoah per i bambini: i nostri libri consigliati

Di seguito un elenco di alcuni dei libri più belli che si propongono di raccontare la Shoah ai bambini.

La shoah spiegata ai bambini. La misteriosa scomparsa di aghi e spille dalla bottega dei fili di Nuvoletta Gentile” è un libro di Paolo Valentini. La storia racconta di Nuvoletta Gentile, una vecchia sarta che lavora in un piccolo laboratorio. Un giorno, il nuovo sindaco, il Generale coi Baffi (Hitler), sconvolge il loro equilibrio. L’opera riesce a raccontare con un linguaggio allegorico gli atroci episodi avvenuti.

Età di lettura: da 6 anni.

Come già menzionato, un altro libro che adempie a questo compito è “Il Giorno della Memoria raccontato ai miei nipoti” di Lia Levi. In realtà, Levi è autrice di più libri per bambini che affrontano questo tema, tra cui “La storia di Anna Frank” in cui Lia Levi racconta la vita di Anna Frank con una sensibilità e una semplicità a prova di bambino.

Età di lettura: dai 7 anni.

Shoah per i bambini: film e cartoni animati

Anche il cinema offre strumenti validi. Il film d’animazione italiano “La stella di Andra e Tati” (2018), prodotto in collaborazione con il MIUR, racconta la vera storia delle sorelle Bucci, sopravvissute ad Auschwitz. Il suo linguaggio visivo è pensato specificamente per un pubblico di bambini delle scuole primarie. Per i più grandi (scuole secondarie), film come “Jojo Rabbit” (2019) o “La vita è bella” (1997) usano toni diversi, dalla satira alla fiaba, per affrontare l’orrore in modo accessibile, seppur toccante.

Altre informazioni e curiosità sulla Shoah per i bambini

A che età si può parlare della Shoah ai bambini?

Gli esperti consigliano di introdurre l’argomento gradualmente. Intorno ai 6-7 anni si può iniziare parlando di concetti come l’ingiustizia e la discriminazione attraverso storie allegoriche. Dagli 8-10 anni si possono introdurre storie vere ma con un linguaggio semplice, come la vita di Anna Frank. Dai 12 anni in su si possono affrontare gli aspetti più crudi della storia, sempre con il supporto di un adulto che possa rispondere alle domande.

Quali concetti chiave usare per spiegare la Shoah ai bambini?

È utile concentrarsi su concetti universali che i bambini possono comprendere:

  • Discriminazione: spiegare che a un gruppo di persone (gli ebrei) fu detto che erano “diversi” e “inferiori”.
  • Perdita di diritti: raccontare che non potevano più andare a scuola, giocare al parco o fare lavori normali.
  • Ingiustizia: sottolineare che tutto questo era profondamente ingiusto e sbagliato.
  • Solidarietà: raccontare le storie dei “Giusti tra le Nazioni”, persone che rischiarono la vita per aiutare gli ebrei.

È giusto usare la parola “sterminio” con i bambini?

Con i bambini più piccoli (sotto i 10 anni) è preferibile usare termini più generici come “grande sofferenza” o “sono state fatte loro cose molto brutte”. La parola “sterminio” e i dettagli sulla morte di massa possono essere introdotti in età più avanzata, quando il bambino ha sviluppato una maggiore capacità di elaborare concetti complessi e traumatici.

Immagine in evidenza: pixabay.com

Articolo aggiornato il: 29/08/2025

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