Streghe d’Oriente, la storia delle campionesse giapponesi

Streghe d'Oriente, la storia delle campionesse giapponesi

Quella delle Streghe d’Oriente è una narrazione tutta al femminile; una sorta di rivisitazione in chiave giapponese della storia di Cenerentola: ragazze comuni, operaie tessili che hanno raggiunto il successo grazie al duro lavoro, alla resistenza e al perfetto lavoro di squadra. Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 hanno segnato un momento significativo nella storia del Giappone, in quanto la nazione ha messo in mostra la sua determinazione e il suo progresso economico e sociale sulla scena mondiale. A risuonare fu il trionfo della squadra di pallavolo femminile giapponese che vinse la medaglia d’oro.

Storia delle Streghe d’Oriente

All’inizio degli anni Sessanta, il Giappone si trovava in un periodo di rapida crescita economica e di cambiamenti sociali. L’organizzazione delle Olimpiadi estive del 1964 a Tokyo, fu il simbolo della rinascita del Paese e dell’ingresso della nazione all’interno della scena internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale. La squadra di pallavolo femminile, guidata dall’allenatore Daimatsu Hirobumi, divenne un punto focale dell’orgoglio nazionale. L’espressione «Streghe d’Oriente» è stata utilizzata dai mass media per descrivere la squadra di pallavolo femminile giapponese che ai campionati mondiali di Mosca del 1962, batté la squadra sovietica ponendo fine a undici anni di dominio sovietico nella pallavolo. Ad alimentare l’euforia che ruotava intorno alle sei giocatrici, fu il loro trionfo alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964, quando la squadra giapponese è stata acclamata come eroina nazionale.

Caratteristiche della squadra

Le Streghe d’Oriente vennero celebrate come eroine e celebrità, ma anche come role model di genere: la storia dei risultati sportivi di queste donne venne vista come un processo che aiutò a superare gli stereotipi di genere, o a far progredire la posizione sociale delle donne giapponesi; anche se, a riguardo vi sono numerosi studi che si ripropongono di scardinare tale convinzione. La squadra nazionale «d’oro» era originariamente una squadra aziendale, fondata il 27 novembre 1953. Di fatto, i membri principali della squadra delle Streghe d’Oriente erano ragazze che lavoravano per la fabbrica tessile Nichibō di Kaizuka, vicino Osaka. A differenza di quanto succedeva all’interno di un sistema sportivo come, ad esempio, quello sovietico, in cui le atlete erano teoricamente impiegate mentre si allenavano a tempo pieno, la squadra giapponese lavorava come tutti gli altri, e si allenava dopo l’orario di lavoro. Le ragazze di Daimatsu Hirobumi rappresentavano, dunque, un esempio di duro lavoro, resilienza e perfetto lavoro di squadra. Nelle sue memorie, Daimatsu spiegò come i risultati della squadra non soltanto elevassero il nome dell’azienda Nichibō, ma permettessero anche al Giappone di presentarsi orgoglioso al resto del mondo.

A motivare il soprannome di «Streghe d’Oriente», fu la strabiliante differenza in altezza tra le giocatrici giapponesi e quelle sovietiche. C’è da dire che nella pallavolo, l’altezza è un vantaggio importante; per cui, la gente rimase sorpresa della buona riuscita delle ragazze giapponesi, tant’è che sospettarono che le piccole giocatrici giapponesi avessero fatto qualche trucco magico, proprio a voler sottolineare eccezionalità del fenomeno. Tuttavia, la storia di successo della squadra giapponese non è altro che il fruttuoso risultato del duro allenamento, cui l’allenatore Daimatsu Hirobumi – soprannominato «Daimatsu il Demone» – aveva sottoposto le sue giocatrici. Le ragazze di Kaizuka lavoravano dalle 9 alle 15, poi si allenavano dalle 16 all’una di notte circa, in media 8-10 ore al giorno, poi dormivano per 5-6 ore. L’allenatore Daimatsu ha più volte promosso una filosofia di lavoro di squadra e di solidarietà, sottolineando l’importanza del ruolo di ciascuna giocatrice dentro e fuori dal campo.

Olimpiadi di Tokyo (1964)

Ai Giochi di Tokyo, la pallavolo fu per la prima volta riconosciuta come disciplina olimpica. Delle 12 giocatrici che rappresentarono il Giappone alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, i membri principali della squadra che conseguirono la vittoria appartenevano alla Nichibo Kaizuka: Kasai Masae (la caposquadra), Miyamoto Emiko, Tanida Kinuko, Handa Yuriko, Matsumura Yoshiko e Sata Isobe (il membro più giovane). Il percorso verso l’oro olimpico non è stato privo di sfide per le Streghe d’Oriente. Affrontando avversari formidabili, tra cui l’Unione Sovietica, la Polonia e il Perù, le giocatrici giapponesi hanno dimostrato abilità eccezionali. Il loro gioco strategico le ha portate a una serie di vittorie che hanno affascinato il pubblico di casa e raccolto l’ammirazione degli spettatori di tutto il mondo. Il culmine del loro viaggio olimpico si svolse in un’emozionante partita finale contro l’Unione Sovietica, svoltasi il 23 ottobre 1964. La squadra giapponese dimostrò la sua bravura, vincendo una partita molto combattuta che passò alla storia come uno dei momenti più memorabili delle Olimpiadi del 1964. La folla esplose in un’esultanza quando le donne giapponesi conquistarono la medaglia d’oro in seguito a un fallo di invasione dell’Unione Sovietica, creando un’immagine duratura di trionfo e celebrazione. La finale di pallavolo femminile ottenne ascolti da record in Giappone (pari all’85%), segnando un picco per lo sport ed entrando nella storia come evento mediatico.

Impatto culturale

La vittoria della squadra giapponese di pallavolo femminile alle Olimpiadi di Tokyo 1964, ha avuto un profondo impatto sulla popolarità di questo sport in Giappone. Al di là dell’ambito sportivo, il trionfo della squadra di pallavolo delle donne giapponesi contribuì al crescente senso di fiducia e identità della nazione sulla scena globale. Inoltre, la storia di successo delle Streghe d’Oriente ha ispirato i manga e anime giapponesi popolari in Italia come Mimì e la nazionale di pallavolo e Mila e Shiro – Due cuori nella pallavolo. E nel 2021 ne è stato prodotto un film, diretto da Julien Faraut. Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 saranno per sempre ricordate come un momento cruciale nella storia del Giappone, e il successo della squadra di pallavolo femminile ha avuto un ruolo importantissimo nel plasmare la narrazione dei Giochi olimpici.

Fonte immagine: Wikipedia

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