Tipologia morfologica delle lingue: come vengono classificate?

tipologia morfologica delle lingue

Negli studi sulla linguistica esistono diversi modi per classificare le lingue. Uno di questi è la classificazione tipologica. Questo tipo di studio prende in considerazione le caratteristiche interne e strutturali delle lingue. Queste caratteristiche vengono raggruppate in tipi, e questi cambiano in base a quale classificazione tipologica delle lingue si considera. Infatti, in base al livello di descrizione linguistica, si distinguono principalmente due classificazioni: la tipologia morfologica delle lingue e quella sintattica. Inoltre, anche se è meno studiata, esiste anche una tipologia fonologica.

Andiamo a vedere cosa si intende con il primo di questi modelli di classificazione. Che cos’è la tipologia morfologica delle lingue, e in che gruppi vengono differenziate le lingue attraverso questo criterio?

Innanzitutto, bisogna dire che questi modelli non prendono in considerazione i legami di parentela o di vicinanza geografica delle lingue: due lingue possono essere tipologicamente affini anche se non hanno tra loro nessun legame. Per questo esistono invece altri due metodi di classificazione, diversi da quello della tipologia morfologica delle lingue, come quella genealogica, che divide le lingue in famiglie attraverso l’albero genealogico. La classificazione areale, invece, considera le lingue parlate in luoghi geografici vicini per le caratteristiche in comune e le influenze reciproche per via delle interazioni.

Torniamo, però, alla classificazione tipologica! Che cos’è la tipologia morfologica delle lingue? In linguistica, la morfologia analizza la parola, e studia in particolare la sua struttura interna. Infatti, i morfemi sono tutti quegli elementi dotati di significato che compongono la parola. In base a questo criterio, le lingue possono essere raggruppate in un tipo isolante, un tipo fusivo e un tipo agglutinante.

Le lingue isolanti non hanno flessione nelle parole, non sono modificabili. La struttura della parola è molto semplice, e quindi ad ogni morfema corrisponde una parola. Ad esempio, la lingua cinese e la lingua vietnamita sono isolanti. Nella frase cinese wo kan shu (io leggo il/i libro/i) ogni parola non può essere scomposta in elementi più semplici, e non può essere modificata nella sua struttura interna. Invece, per quanto riguarda le lingue fusive, esse hanno parole formate da due o più morfemi, e generalmente si tratta di uno lessicale e uno grammaticale. Quest’ultimo fonde in sé più significati. Si tratta probabilmente della tipologia morfologica delle lingue più diffusa tra le lingue europee e romanze; e in effetti, proprio l’italiano è una lingua fusiva, quindi possiamo usarla per fare un esempio! Nella parola ‘chiaro’, la -o è un morfema grammaticale che apporta alla parola due significati, cioè sia “maschile”, sia “singolare”. Queste lingue vengono chiamate spesso anche flessive, perché usano la flessione (cambia il morfema finale, insomma) per formare altre parole. Ad esempio, con la flessione del morfema grammaticale (-o), possiamo creare la parola femminile ‘chiara’.

Nella tipologia morfologica delle lingue, infine, le lingue agglutinanti presentano parole formate da tanti morfemi, e ogni morfema apporta un solo significato (a differenza delle lingue fusive). Questi morfemi vengono “attaccati” uno dietro l’altro, come tanti suffissi che rendono le parole più lunghe. L’esempio più comune di lingua agglutinante è il turco, ma anche il giapponese lo è per diversi aspetti, ad esempio nella coniugazione dei verbi. Anche il tedesco presenta alcuni aspetti di una lingua agglutinante, come nella formazione del femminile. Per esempio, dal maschile Freund (amico) per formare il femminile devo aggiungere un morfema che ha il significato di “femminile”, ovvero -in, e avrò Freundin (amica). 

La linguistica è una materia complessa e ricca di sfumature, infatti è quasi impossibile che una lingua corrisponda al 100% ad una tipologia. Tipi puri di lingue non esistono, anche per le influenze che le lingue hanno esercitato tra loro nel corso dei millenni della loro evoluzione, per cui la maggior parte delle lingue presenta caratteristiche di più tipi differenti, ma solitamente ce n’è uno che prevale, e viene quindi classificata in quel modo. Speriamo di esservi stati d’aiuto con questo articolo sulla tipologia morfologica delle lingue, e vi auguriamo buona fortuna nel caso in cui stiate preparando il temuto esame di linguistica generale.

Fonte dell’immagine: Freepik

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