Reykjavík, la capitale dell’Islanda, vanta un panorama architettonico e spirituale unico, dove le chiese si distinguono per bellezza, storia e significato culturale. Tra paesaggi vulcanici e aria salmastra, l’architettura religiosa racconta molto di un’isola sempre in bilico tra modernità e tradizione. Tra le numerose presenti in città, tre spiccano per la loro unicità e importanza: Hallgrímskirkja, Landakotskirkja e Dómkirkjan. Chiese di Reykjavik
Un paese luterano, ma con molte sfumature
L’Islanda è oggi uno dei Paesi più omogenei d’Europa dal punto di vista religioso. Circa il 60-65% della popolazione appartiene alla Chiesa nazionale islandese, di confessione luterana-evangelica, mentre un 10% circa si distribuisce tra libere congregazioni protestanti, cattolici, pentecostali, buddhisti e membri dell’Ásatrúarfélagið, una forma moderna di neopaganesimo nordico che recupera le antiche credenze vichinghe.
Dopo l’arrivo del cristianesimo nel 1000 d.C., ufficializzato con una decisione parlamentare dell’Alþingi, l’Islanda rimase cattolica fino alla Riforma protestante, che vi fu imposta dalla Danimarca nel XVI secolo. Da allora, la fede luterana è divenuta religione ufficiale, pur con una graduale apertura alla pluralità religiosa nel XX secolo.
Chiese di Reykjavik: Hallgrímskirkja, simbolo di modernità luterana
Con la sua maestosa silhouette che svetta nel cielo della capitale, Hallgrímskirkja è ben più di una chiesa: è un’icona. Progettata dall’architetto Guðjón Samúelsson e ispirata alle formazioni basaltiche tipiche del paesaggio islandese, fu iniziata nel 1945 e completata nel 1986. È dedicata al poeta religioso Hallgrímur Pétursson, autore dei celebri Passion Hymns. Alta 74,5 metri, domina la città e salendo sulla sua torre, offre una delle viste panoramiche più spettacolari d’Islanda.
L’interno è sobrio, in perfetto stile luterano, ma colpisce per l’imponenza dell’organo a canne, costruito nel 1992: 15 metri d’altezza e oltre 5.000 canne che rimbombano come vulcani d’aria. All’esterno, accoglie i visitatori la statua di Leif Erikson, l’esploratore vichingo considerato uno dei primi europei a mettere piede nel Nuovo Mondo. La statua è stato un dono degli Stati Uniti nel 1930 in occasione del millenario del parlamento islandese.

Chiese di Reykjavik: Landakotskirkja, la cattedrale cattolica
A pochi passi dal centro, immersa in un quartiere tranquillo, sorge Landakotskirkja, la principale chiesa cattolica dell’Islanda. Consacrata nel 1929 e progettata anch’essa da Guðjón Samúelsson, è nota anche come Cattedrale di Cristo Re. Il suo stile neogotico si distingue per una curiosa torre piatta, che la rende diversa da qualsiasi altra chiesa islandese.
L’atmosfera all’interno è molto intima, meditativa. Gli arredi, provenienti dai Paesi Bassi, contribuiscono a creare una connessione tra tradizioni europee e spiritualità nordica. La cattedrale è sede della diocesi di Reykjavík e ospita messe in diverse lingue, segno dell’apertura della comunità cattolica locale.

Chiese di Reykjavik: Dómkirkjan, la sede ufficiale della Chiesa nazionale
Affacciata sulla piazza Austurvöllur, proprio accanto al parlamento islandese (Alþingi), si trova Dómkirkjan, la cattedrale storica della città. Inaugurata nel 1796, è oggi sede ufficiale della Chiesa nazionale d’Islanda (che come anticipato, è di confessione luterana). Più piccola e raccolta rispetto alle altre, ha uno stile neoclassico sobrio e raffinato, che riflette il gusto dell’epoca.
Qui si svolgono le cerimonie ufficiali dello Stato: ancora oggi, l’apertura delle sessioni parlamentari è preceduta da un servizio religioso nella cattedrale, a testimonianza del legame profondo tra vita pubblica e spiritualità nella tradizione islandese.

Un itinerario tra fede e architettura
Visitare Hallgrímskirkja, Landakotskirkja e Dómkirkjan è un viaggio nel tempo e nello spazio: dall’Islanda antica ai giorni nostri, dal minimalismo protestante al gotico cattolico. Tre volti diversi di una stessa città, da esplorare con lo sguardo aperto e lo spirito curioso. Visitandole, si può comprendere la profondità spirituale di un’isola che, pur piccola e isolata, ha saputo forgiare un’identità forte, scolpita nella pietra e nella fede.
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