Granada è probabilmente tra le città andaluse che più risentono, ancora oggi, dell’influenza araba. Si tratta, infatti, dell’ultima città che i Re Cattolici hanno riconquistato, nel 1492, a completamento della loro opera per riportare il Cattolicesimo in tutta la penisola iberica. Ovviamente, per questo motivo, tra le cinque curiosità su Granada che vi andiamo a raccontare, la gran parte appartiene al mondo arabo e alla sua storica presenza in questa stupenda cittadina.
1. L’Albaicín, un labirinto per la sicurezza
Si tratta dell’Albaicín (in arabo *Albayzín*), il quartiere arabo della città, fatto di stradine strette e molto intricate; cunicoli e scalinate conducono al centro di piazzette di pochi metri quadrati, sulle quali affacciano abitazioni molto piccole, tutte bianche. Il quartiere venne appositamente progettato e poi costruito in questo modo per garantire ai suoi abitanti maggiore sicurezza in caso di attacchi nemici. C’era, infatti, la volontà di confondere chiunque entrasse nel quartiere e indurlo a smarrirsi tra tutti questi sentieri molto simili tra loro. Sicuramente, un’idea originale e ingegnosa per tutelare la popolazione!
2. Le teterías, il rito del tè nel quartiere arabo
Le teterías sono locali adibiti a sale da tè, risalenti sempre al periodo di dominazione araba nella zona. Nel quartiere, infatti, nonostante la dominazione dei Mori sia finita da tempo, non si trovano caffetterie o bar, ma prevalentemente sale da tè dove gli abitanti si fermano a fare merenda con un buon infuso e dei pasticcini (ovviamente della tradizione araba). Il mantenimento di questa usanza è sicuramente garantito dal fatto che nel quartiere vivano e lavorino ancora in larga maggioranza arabi, sebbene si sia diffusa la partecipazione a questo “rituale” anche da parte di molti spagnoli, più e meno giovani, che hanno fatto propria questa abitudine.

3. La curiosa storia delle arance spagnole
In Spagna, infatti, tra le coltivazioni più diffuse c’è sicuramente quella delle arance. Si tratta di frutti succosi e molto dolci che iniziarono a ottenere notorietà oltre i confini nazionali già nei secoli passati. I mercanti spagnoli, allora, iniziarono ad accumulare fortune grazie all’esportazione di questo prodotto, facilmente reperibile in Andalusia e tanto amato e ricercato dagli altri popoli europei. Tra questi, il popolo inglese era sicuramente quello meno amato dai mercanti iberici, che pensarono bene, in nome delle loro vecchie inimicizie, di rifilare loro frutti amari e aspri, quelli più vecchi e non più freschi. Per evitare di gettare tutto il carico acquistato, i pasticceri inglesi fecero l’unica cosa possibile: riciclare le arance quasi marce trasformandole in marmellata. Quindi, la celebre marmellata inglese, rinomata ancora oggi per il suo sapore forte e il suo gusto deciso, deriva da una sapiente opera di riciclo!
4. La cattedrale con una sola torre
Questo monumento granadino, infatti, come la maggioranza delle cattedrali della regione, è stato costruito sulle rovine della moschea più grande della città. E fin qui, nulla di straordinario. Tuttavia, l’aspetto curioso riguarda la struttura della cattedrale, che è dotata di un’unica torre campanaria, tra l’altro nemmeno completa rispetto al progetto originale. Questo si deve a vari motivi: innanzitutto, pur di innalzare il tempio cristiano nello stesso luogo di quello musulmano per dimostrare la vittoria del Cattolicesimo sull’Islam, poiché il progetto di partenza era troppo ambizioso nelle sue dimensioni, venne privato durante la costruzione della torre sud. Inoltre, essendo Granada una zona sismica e dal terreno fertile ma troppo “morbido” per edificare, l’unica torre campanaria innalzata è stata ricostruita più volte in seguito a fenomeni sismici che l’hanno distrutta; si è deciso per questo motivo di conferire un’altezza più ridotta all’unica torre presente, per evitare ulteriori restauri.

5. La Madraza, una scuola sopravvissuta ai secoli
Si tratta di una costruzione medievale risalente al 1349, destinata a ospitare e istruire studiosi che avrebbero poi guidato il regno nasride. Situata di fronte all’antica moschea più importante della città, soppiantata dalla cattedrale cristiana dopo l’arrivo dei Re Cattolici, e all’ingresso del mercato dell’Alcaicería, dove si commerciavano seta, spezie e pietre preziose, la Madraza de Granada venne costruita durante l’epoca nasride da Yusuf I, il quale voleva sfruttare l’edificio come “scuola” per l’insegnamento della lingua araba e della legge islamica. La cosa più straordinaria di questa costruzione è che è tutt’oggi in funzione: ha resistito all’arrivo dei Re Cattolici, che ne cambiarono la destinazione d’uso alla fine del XV secolo, ma ha ripreso a funzionare come luogo di studio, ospitando da diversi anni la scuola di Belle Arti dell’Università di Granada. Questo edificio racconta la storia di due culture così profondamente mescolate da essere inscindibili, nonostante il passare dei secoli.
Fonte Immagine in Evidenza: Francesca Anna Caccavo
Fonte Immagini nel Testo: Francesca Anna Caccavo