Il Lago di Sorapis è uno dei luoghi più incantevoli delle Dolomiti, un vero e proprio diamante incastonato nel gruppo montuoso del Sorapis, in provincia di Belluno. A renderlo particolarmente affascinante è il suo colore turchese, dovuto alle polveri delle rocce depositate sul fondo del lago e a caratteristiche chimiche e batteriologiche naturali. Il Lago di Sorapis è un lago di origine glaciale, cioè generato e alimentato dallo scioglimento dei ghiacciai, privo di emissari superficiali, il che vuol dire che le sue acque defluiscono per via sotterranea, per poi emergere nella meravigliosa cascata “el Píš”, che dà il nome non solo al lago, ma anche al gruppo montuoso. Non a caso “sora el píš” vuol dire proprio “sopra la cascata”, la quale durante l’inverno si ghiaccia e diventa una delle mete più ambite in cui praticare ice climbing. Tuttavia, per quanto riguarda il Lago di Sorapis, quest’ultimo non è facilmente raggiungibile durante i mesi invernali, in quanto le basse temperature rendono alcuni tratti particolarmente scivolosi e pericolosi, soprattutto per i meno esperti. Per questo motivo, a tutti gli appassionati di hiking e trekking, è consigliato scegliere il periodo estivo per visitare il lago, cosicché possano godersi una meravigliosa escursione in modo sufficientemente spensierato e in tutta sicurezza.
Come arrivare al Lago di Sorapis
L’escursione che permette di raggiungere il Lago di Sorapis è una delle più belle esperienze da vivere per tutti coloro che scelgono le Dolomiti come destinazione per le proprie vacanze. Tantissimi appassionati di hiking e trekking raggiungono ogni anno questa meta spettacolare, non solo per visitare il protagonista in assoluto, il lago stesso, ma anche per trascorrere del tempo immersi nella natura silenziosa e imprevedibile, percorrendo i lunghi sentieri che permettono di raggiungerlo. A tal proposito, vi sono due modi principali per raggiungere il lago: il primo è attraverso il sentiero 215, quello più frequentato, poiché più breve e con pochi ostacoli da superare; l’altro, invece, è attraverso i sentieri 213 e 216, riservato ai più esperti, in quanto è più lungo e presenta molte più difficoltà. In entrambi i casi, il punto di partenza è il Passo Tre Croci, raggiungibile con i propri mezzi di trasporto, oppure con i mezzi pubblici. Essendo un luogo molto frequentato e, di conseguenza, anche molto affollato, soprattutto nei mesi di alta stagione, è consigliato partire la mattina presto, in particolar modo se ci si muove con i propri mezzi, altrimenti il rischio è quello di non trovare parcheggio. L’alternativa è quella di spostarsi con i mezzi pubblici, partendo da Dobbiaco o da Cortina d’Ampezzo. Raggiunto il punto di partenza, basterà scegliere tra le due alternative in base alla propria preparazione atletica e alla propria esperienza.
Il sentiero 215
Il sentiero 215 presenta all’inizio un tratto che permette di introdursi, senza molte difficoltà, in un bosco. In maniera graduale, il percorso intrattiene i suoi visitatori con ostacoli sempre più complessi. Dopo un inizio pianeggiante e tranquillo, in cui godersi il fantastico panorama da un’altezza tale da poter osservare la straordinaria maestosità del Monte Cristallo, la bellezza delle Tre Cime di Lavaredo in lontananza e Misurina più a valle, il percorso si fa sempre più difficoltoso. Dopo una serie di salite più o meno ripide, si incontrano scalette metalliche e cavi d’acciaio attaccati alla parete rocciosa della montagna per consentire agli escursionisti di continuare il percorso in sicurezza, soprattutto in tratti in cui alcuni rivoli d’acqua bagnano le rocce su cui bisogna camminare, o lungo una cengia particolarmente esposta. Dopo circa due ore di cammino, si giunge al Rifugio Vandelli, dove è possibile prendersi una pausa, mangiare, o dormire. A due passi dal rifugio si trova l’incantevole Lago di Sorapis, dove rilassarsi ammirando lo straordinario colore delle sue acque e i monti circostanti che gli fanno da cornice, le cui cime più alte, come il “Dito di Dio”, si specchiano in esso.
I sentieri 213 e 216
Come già anticipato, esiste un’alternativa il cui punto di partenza è sempre il Passo Tre Croci. Il sentiero, oltre ad essere più difficile e impegnativo rispetto al 215, è anche più lungo (circa 5 ore), poiché consente di fare il giro ad anello. Prendendo il sentiero 213 e, successivamente, il 216, si sale fino a raggiungere la Forcella Marcoira, percorso che offre una splendida vista panoramica sulle Tofane e sul Monte Cristallo. Proseguendo per il sentiero 216, si gira intorno al Ciadin del Loudo e, non prima di aver attraversato dei tratti attrezzati, si scende verso il Lago di Sorapis e il Rifugio Vandelli. A questo punto basterà prendere il sentiero 215 per tornare al punto di partenza e chiudere il giro ad anello.
La leggenda di Sorapis
A rendere il tutto ancora più magico è una leggenda, che collega i vari luoghi che è possibile ammirare durante il percorso per raggiungere il Lago di Sorapis. La leggenda narra di Misurina, figlia capricciosa del re Sorapis, sovrano delle terre comprese tra le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. Il re non esita a viziare sua figlia, perché convinto che il suo atteggiamento sia dovuto all’assenza della madre defunta. Misurina viene a conoscenza dell’esistenza di un oggetto magico, ovvero uno specchio in grado di leggere i pensieri di chi si specchia al suo interno. Tale specchio magico lo possiede una fata che vive sul Monte Cristallo. La fanciulla, quindi, implora il padre di procurarle lo specchio e il re, alla fine, è costretto a cedere ai capricci della figlia. Insieme si recano sul Monte Cristallo e, dopo lunghe trattative, la fata acconsente, ma a patto che vengano rispettate delle condizioni: il re Sorapis si sarebbe dovuto trasformare in una montagna sufficientemente alta da fare ombra ai giardini del Monte Cristallo, le cui piante, con l’arrivo del caldo estivo, appassiscono. Per accontentare Misurina, il re Sorapis accetta l’accordo e subito viene trasformato in un monte. Durante la trasformazione, però, Misurina precipita e muore sotto gli occhi di suo padre, il quale inizia a piangere e le sue lacrime diventano dei ruscelli, che giungono fino a valle, dando origine al Lago di Misurina. In tutto ciò, lo specchio magico va in frantumi, i quali vengono trascinati sul fondo del lago dalle lacrime del re Sorapis e si pensa che siano la causa dei riflessi meravigliosi che caratterizzano le sue acque.
Il Lago di Sorapis e i suoi sentieri possono regalare un’esperienza indimenticabile, arricchita dall’ingrediente magico della leggenda. È importante ricordare, però, che la prudenza non è mai troppa e che è fondamentale non sottovalutare mai né i rischi né l’abbigliamento, che deve essere adeguato a questo tipo di escursione.
Fonte immagini: archivio personale