Le isole Svalbard: il luogo abitato più a nord del mondo

le isole svalbard

Una terra artica dalla natura selvaggia, le isole Svalbard si trovano a metà strada tra Norvegia e Polo Nord, in un mondo a sé stante, dove possiamo trovare il sole di mezzanotte, gli orsi polari, l’aurora boreale e ghiacciai infiniti.

Il centro amministrativo delle Svalbard è Longyearbyen, che è anche la città più popolosa con circa 2.144 abitanti, e il centro abitato con più di 1.000 abitanti più a nord del mondo. In questa zona del mondo una volta all’anno accade qualcosa di davvero singolare e molto affascinante: a causa della sua posizione geografica, in inverno ci sono circa 3 mesi di buio totale, senza alcuna traccia del sole fino a metà febbraio. A questo punto la domanda sorge spontanea: come si vive in un luogo totalmente al buio per 3 mesi e con il freddo che imperversa?

Potrebbe sembrare una pazzia vivere in un posto del genere, eppure gli abitanti delle isole Svalbard ammettono che per loro la vita lì non si discosta troppo da quella che farebbero in qualsiasi altro luogo della terra. Ovviamente ci sono grandissime differenze con il resto del mondo, ma la vita sulle isole abitate più a nord del mondo non sembra una vita così impossibile. Abituarsi ai 3 mesi di buio è l’unico vero ostacolo, dopodiché la vita è assolutamente piacevole, tanto che negli ultimi anni molte persone hanno deciso di trasferirsi a Longyearbyen dopo un semplice viaggio, perché si sono innamorati di quel posto. 

Apparentemente sembrerebbe assurdo che le isole di Svalbard possano essere un luogo abitabile dall’uomo visto il clima e di conseguenza l’assenza di qualsiasi tipo di vegetazione, ma se si va a scavare nella storia di queste isole possiamo fare delle scoperte davvero incredibili. Nel 1600 dei cacciatori di balene scoprirono che le isole di  Svalbard erano ricche di carbone, una scoperta surreale, che cambiò la vita di questo territorio. Infatti nel 1906 fu fondata la prima Compagnia per l’estrazione del carbone dall’americano John Munroe Longyear, da cui deriva il nome della città principale. Il motivo per cui le isole di Svalbard contenevano un’ingente quantità di carbone era legato al fatto che erano un’isola tropicale vicino all’equatore milioni e milioni di anni fa. Il carbone è fondamentale per la vita sulle isole, anche perché ancora oggi non hanno cavi di corrente dalla Norvegia, quindi producono la loro elettricità grazie all’utilizzo di questo minerale. 

Un altro dei motivi per cui sarebbe interessante trasferirsi alle Svalbard è l’esistenza dell‘Università più a nord del mondo, un’università specializzata ovviamente in studi artici, che permette di studiare quindi sul posto le tecnologie artiche. Oltre che per lo studio sarebbe importante anche come esperienza di vita, quella di studiare in un posto praticamente fuori dal mondo, il quale fa innamorare la maggior parte delle persone che lo visitano, tanto da farle restare anche oltre la data di rientro, senza ripensamenti. 

La socialità in un posto così isolato diventa l’arma vincente: alle Svalbard la vita mondana è molto sviluppata, si organizzano molto spesso dei festival musicali, si esce sempre in gruppo e le persone cercano sempre di stare più in comunità possibile, per battere la solitudine e per cercare di vivere al meglio le loro giornate. Gli abitanti di queste isole sono super accoglienti e gentili, da qualsiasi parte del mondo tu venga sono sempre lì ad accoglierti nella maniera migliore che conoscono, soprattutto perché la loro prerogativa è proprio quella di ospitare sempre più persone che provengono da zone diverse del globo. Difatti, per vivere e lavorare alle Svalbard non c’è bisogno di nessun visto.

Insomma, il mondo che viviamo ci riserva sempre delle sorprese incredibili, e le isole Svalbard sono sicuramente una di queste: un posto che all’apparenza sembra quasi come un inferno in terra, ma che racchiude in sé delle cose bellissime e da visitare assolutamente. La presenza di posti del genere ci dà la dimensione di quanto il nostro pianeta sia variegato ed unico, ma soprattutto ci fa capire quanto l’essere umano sia ingegnoso e pieno di risorse. Quindi da questo viaggio narrativo fino ai confini del mondo, oltre che il racconto di una terra meravigliosa possiamo ricavare anche un messaggio che va oltre, e che sembrerà scontato e ripetitivo, ma che racchiude in sé tanta vita: bisogna fare il possibile quotidianamente per non danneggiare ciò che ci circonda in modo da proteggere l’esistenza  di tutti i territori del mondo e dei cittadini che li abitano.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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