National Gallery di Londra, 4 opere più belle

National Gallery di Londra, 4 opere più belle

La National Gallery è un museo che si trova a Londra, fu fondato nel 1824 e ha la sua sede a Trafalgar Square.

Nel 1824 il Regno Unito acquistò 38 quadri della collezione privata del banchiere John Angerstein. Attualmente ospita più di 2300 opere, specificamente dipinti, datati a partire dal XII secolo agli inizi del secolo scorso. Tuttavia, all’inizio la National Gallery non era prestigiosa come lo è oggi, ma il suo ampliamento e miglioramento è avvenuto gradualmente nel corso degli anni soprattutto grazie al lavoro dei suoi primi direttori e alle donazioni da parte dei privati.

La National Gallery di Londra si distingue per contenere almeno un’opera di ogni grande maestro europeo dal Medioevo al post-impressionismo, dalla scuola italiana a quella fiamminga e ovviamente inglese. Nonostante le sue dimensioni inferiori rispetto ad altri musei, è comunque riconosciuto come un museo di eccellente qualità artistica che ci permette di percorrere l’intera storia dell’arte occidentale. Inoltre, a differenza di altri spazi espositivi, la National Gallery non contiene sculture od oggetti d’arte decorativa, ma si concentra solo sulla pittura.

La National Gallery dovrebbe essere una tappa imprescindibile di ogni visitatore della città di Londra, sia perché è uno dei migliori musei che troviamo in città, sia perché l’accesso è gratuito.

Di seguito vediamo quali sono i 4 dipinti più belli conservati nella National Gallery di Londra

  1. Natività Mistica, Sandro Botticelli

Si tratta di un dipinto a tempera su tela realizzato da Sandro Botticelli intorno al 1501 e conservato alla National Gallery di Londra. La tela rappresenta la natività di Cristo che però sembra illustrare più un’adorazione del bambino, infatti, notiamo sulla sinistra i tre re Magi che adorano il bambino accompagnati da un angelo vestito di rosa, e sulla destra invece due pastori accompagnati da un angelo vestito di bianco. Entrambi hanno in mano un ramo di ulivo, simbolo di pace. Al centro abbiamo la grotta forata sul dietro che ci mostra il bosco ed è coperta da una tettoia di paglia retta da tronchi. Sotto la grotta vediamo il bambino, al centro, affiancato a destra dalla gigantesca Vergine, e a sinistra dall’adorante Giuseppe. Sulla tettoia ci sono tre angeli che probabilmente rappresentano le tre Virtù teologali (Fede, Carità e Speranza). Più in alto vediamo un gruppo di dodici angeli che inscenano un carosello tenendosi per mano e reggendo altri rametti di ulivo. L’opera ha avuto diverse interpretazioni, ma secondo quella più accreditata il soggetto del dipinto venne ispirato dalla situazione religiosa e politica fiorentina quando il partito di Girolamo Savonarola salì al potere. Botticelli, infatti, fu molto colpito dalla figura di Savonarola, pertanto le sue opere risalenti a questo periodo si caratterizzano quasi tutte per tematiche drammaticamente religiose e con significati escatologici.

  1. Deposizione di Cristo nel Sepolcro, Michelangelo

Un altro importante dipinto a olio su tavola della National Gallery è sicuramente la deposizione di Cristo nel sepolcro realizzato da Michelangelo Buonarroti tra il 1500 e il 1501. Al centro vediamo la figura di Cristo morto sorretto da altre tre figure che mostrano realisticamente lo sforzo impiegato per sostenere il peso, come possiamo notare in particolare dalle due figure laterali (probabilmente San Giovanni a sinistra e Maria Maddalena a destra) che si inclinano verso l’esterno. La macchia bianca che vediamo in primo piano doveva essere riempita con la figura della Vergine, mentre l’altra macchia che vediamo in secondo piano sulla destra doveva essere il sepolcro. Questo dipinto è importante perché, essendo incompiuto, abbiamo la possibilità di capire come lavorava Michelangelo: innanzitutto, a differenza di altri pittori come Leonardo, Michelangelo dipingeva una figura per volta, la completava e proseguiva con la prossima figura, invece di dipingere in maniera casuale aggiungendo dettagli qua e là. Inoltre, se osserviamo attentamente le montagne dipinte sullo sfondo, notiamo che Michelangelo ha utilizzato una tecnica che in realtà è tipica della scultura, ovvero la cosiddetta “tecnica a levare”, tipica dell’arte scultorea di cui Michelangelo era anche grande esperto.

  1. Ritratto del doge Leonardo Loredan, Giovanni Bellini

Questo dipinto a olio su tavola fu realizzato tra il 1501 e il 1502 da Giovanni Bellini e conservato alla National Gallery di Londra. Innanzitutto, troviamo la firma del pittore sul cartiglio del parapetto, una caratteristica tipica dei dipinti di Bellini. Il doge viene ritratto su uno sfondo azzurro, con un abito da cerimonia in broccato bianco e oro, con grossi bottoni d’oro chiamati campanoni perché quando si muovevano facevano il rumore delle campane. Sul capo porta il tipico copricapo, ovvero il corno. Il personaggio esprime tutta l’austerità e dignità di una figura del suo calibro come possiamo notare dal mancato contatto visivo con lo spettatore e dalla forma del busto che ricorda i ritratti degli antichi imperatori. Se osserviamo bene il volto, però, notiamo che Bellini lo divide a metà: il lato destro presenta delle rughe accentuate dalla luce a sottolinearne l’età e la modestia di un uomo di 65 anni; il lato sinistro, invece, presenta tratti più morbidi suggerendo il temperamento di un uomo di fede.

  1. Cena in Emmaus, Caravaggio

Si tratta di un dipinto realizzato da Michelangelo Merisi da Caravaggio tra il 1601 e il 1602 e conservato alla National Gallery di Londra. Si caratterizza da una grande luce e da una composizione piuttosto complessa e rappresenta la scena della cena di Cristo tra i pellegrini. Il tavolo è realizzato minuziosamente in ogni suo singolo dettaglio, come possiamo notare dalla splendida canestra di frutta, la tovaglia, i piatti e la brocca del vino. In realtà, abbiamo una seconda versione dello stesso dipinto realizzato sempre da Caravaggio qualche anno dopo, ma quest’ultimo non si conserva alla National Gallery di Londra, bensì alla Pinacoteca di Brera a Milano. I due dipinti sono estremamente diversi, poiché passano da colori vivi, dalla luce e dai dettagli del primo ad una composizione cupa e di netta semplicità del secondo.

Fonte immagine: Wikipedia

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