Salamanca: un viaggio nel patrimonio UNESCO spagnolo

Salamanca

Quando si organizza un viaggio in Spagna, la scelta della meta finisce spesso per polarizzarsi intorno ai due maggiori centri: Madrid e Barcellona. Complici la cronofagia e l’avvento del turismo “mordi e fuggi”, due pilastri della società contemporanea, ci si ritrova a fare dei tagli, giungendo a compromessi con noi stessi. Relativamente alla Spagna, uno di questi può riguardare Salamanca, città della comunità autonoma di Castilla y León. Situata a due ore di macchina dalla capitale iberica, Salamanca rappresenta un gioiello storico-culturale del Paese, tanto da essere stata dichiarata nel 1988 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (uno dei 6 della comunità autonoma di Castilla y León).

Perdersi tra le strade del centro storico permette di ammirare tutti gli angoli culturali di Salamanca, anche i meno conosciuti.  Ad un certo punto ci si imbatterà nell’università più antica della Spagna, risalente al 1218. Al suo interno si trovano il Paraninfo, aula che ospitava in passato le cerimonie di laurea, e la Scala della Conoscenza, dove sono raffigurati i vari stadi dell’evoluzione umana. Sulla facciata dell’università è possibile scorgere due oggetti ricorrenti: il teschio e la rana. Quest’ultima rappresenta il simbolo della città, considerato un portafortuna dai suoi abitanti. Si racconta, infatti, che lo studente capace di individuare la rana sulla facciata dell’università avrà una brillante carriera accademica. 

Salamanca astronauta
Astronauta, Cattedrale di Salamanca.

L’occasione per aguzzare la vista si ripresenta a qualche metro, ammirando la Cattedrale di Santa Maria dell’Assedio, popolarmente definita “nuova” per distinguerla dall’adiacente Catedral Vieja.  La sua costruzione ha attraversato tre secoli (1513-1733), come dimostra la fusione dello stile gotico con elementi rinascimentali e la cupola barocca. Anche qui, tra le varie decorazioni, appaiono dei soggetti a priva vista alieni. Si tratta del drago con un cono gelato e dell’astronauta (nell’immagine), scolpiti da Jerónimo Garcia durante i lavori di ristrutturazione del 1992. L’obiettivo era introdurre alcuni ricordi del Novecento, in sostituzione delle antiche decorazioni andate perdute. 

A duecento metri dalla Catedral Nueva, sorge la Casa de las Conchas (Casa delle Conchiglie), altro simbolo di Salamanca edificato tra il XV e il XVI Secolo. Esistono due leggende che spiegano il perché dell’edificio, voluto da Rodrigo Arias Maldonado. Secondo la versione più accreditata, il cavaliere dell’Ordine di San Giacomo volle rendere omaggio al movimento monastico-militare adornando la propria casa con il suo simbolo: la conchiglia (ad oggi ne sono conservate circa 300 sulla facciata).  L’altra versione vedrebbe, invece, l’oggetto marino come segno d’amore di Rodrigo nei confronti della moglie Maria. 

Come concludere una passeggiata in una città spagnola senza cerveza y tapas? La scelta non può che ricadere su uno dei tanti bar presenti nella Plaza Mayor, centro di Salamanca dove convergono tutte le strade principali. Nella piazza sono presenti decine di medaglioni contenenti i rilievi di re, santi, artisti e conquistadores spagnoli. Curiosità: fino al 2017 era presente anche il volto del dittatore Francisco Franco. 

Crediti immagini di copertina: Ufficio Stampa

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A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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