Nel cuore pulsante di Shanghai, lungo la centralissima West Nanjing Road, sorge il Tempio di Jing’an: uno dei templi buddhisti più celebri e visitati della metropoli cinese. Questo luogo sacro, circondato da grattacieli moderni e centri commerciali, rappresenta un’oasi di pace e spiritualità nella frenesia cittadina.
Un po’ di storia
La storia del Tempio di Jing’an risale a oltre 780 anni fa. Fu fondato durante il periodo dei Tre Regni (220–280) con il nome originario di Hudu Chongyuan. Durante la dinastia Song (1127–1279), fu trasferito nella sua attuale posizione. Il nome Jing’an (che significa pace e tranquillità) gli fu attribuito ufficialmente solo nel 1945, grazie a un famoso calligrafo cinese. Nel XX secolo, il tempio visse numerosi eventi significativi: fu scelto come prima stazione della rete tranviaria di Shanghai e subì un grave incendio nel 1972. La struttura fu poi ricostruita nel 1984 e riaperta al pubblico nel 1990. Oggi è uno dei templi più frequentati e fotografati della città.
Tempio di Jing’an: l’architettura e gli edifici principali
Il Tempio di Jing’an occupa una superficie di 22.000 metri quadrati e conserva uno stile architettonico che richiama l’epoca pre-Ming. Esso è composto da tre sale principali:
-Sala Daxiong (Mahavira Hall): l’edificio centrale, alto 26 metri e con 46 pilastri in teak. Qui si trova una maestosa statua di Buddha in giada, la più grande della Cina (alta 3,78 metri e dal peso di 11.000 kg);
-Sala Tianwang (Sala dei Re Celesti): anche chiamata Sala di Maitreya, ospita statue protettive e accoglie i visitatori all’ingresso del tempio;
-Sala Sansheng (Three Sage Hall): dedicata ai tre grandi saggi del Buddhismo.
Le opere d’arte e i tesori custoditi
Il tempio ospita anche una collezione di opere d’arte di grande valore culturale. Tra queste, spiccano i dipinti del celebre artista Badashanren e l’originale Pipa Xing di Wen Zhengming, uno dei maestri della pittura cinese. Inoltre, sono conservate due rare statue in giada bianca, che raffigurano il Buddha in diverse posture.
Le opere di Badashanren
Zhū Dā, conosciuto anche con il nome daoista di Bada Shanren, era un calligrafo e pittore cinese di pittura inchiostro acquerellato. Le sue opere all’interno del tempio di Jing’an raffigurano paesaggi montani, uccelli e fiori. Il suo modo di tenere il pennello lateralmente ha dato una nota unica alle sue opere che esprimono tratti taglienti e violenti, esaltati soprattutto dai disegni di rocce scoscese e quasi umanizzate, come lo sono i rami, somiglianti ad arti umani in movimento.
La fiera del compleanno del Buddha
Una volta all’anno, il tempio è sede di una tradizionale fiera religiosa in occasione del compleanno del Buddha. La celebrazione, che dura tre giorni, richiama migliaia di visitatori e ha origini antiche: essa risale all’ottavo anno del regno dell’Imperatore Guangxu (dinastia Qing), quando artigiani e agricoltori locali si riunirono per vendere i propri prodotti. Ancora oggi, la fiera è un momento importante di incontro spirituale e culturale per la città.
Un monastero ancora attivo
Nonostante la modernizzazione e la posizione centrale, il Tempio di Jing’an è tuttora un monastero funzionante, frequentato da monaci e fedeli. L’atmosfera che si respira tra i padiglioni è pervasa dal profumo dell’incenso e dai suoni delle preghiere e dei canti buddhisti. È un luogo dove la vita spirituale convive con la modernità di una delle città più dinamiche del mondo.
Come visitare il Tempio di Jing’an
-Indirizzo: West Nanjing Road, 1686 – Shanghai (Cina), 200040. Il tempio è raggiungibile tramite le linee 2 e 7 della metropolitana, scendendo all’omonima fermata.
-Orari di apertura: tutti i giorni dalle 07:30 alle 17:00
-Biglietto d’ingresso: circa 50 CN¥ (6 €) a persona
Sono presenti anche un negozio interno che offre souvenir religiosi, braccialetti e oggetti a tema buddhista, e un piccolo ristorante noto per i suoi noodles ai funghi. Inoltre, è vietato scattare fotografie all’interno delle sale principali.
Attenzione ai truffatori
Nei pressi del tempio possono talvolta aggirarsi impostori che cercano di approfittare dei turisti fingendosi monaci o chiedendo offerte. È consigliabile diffidare da chiunque chieda denaro all’esterno delle mura sacre.
Tempio di Jing’an o Tempio del Buddha di Giada? Facciamo chiarezza
Talvolta si confonde il Tempio di Jing’an con il più noto Tempio del Buddha di Giada, anch’esso situato a Shanghai. Quest’ultimo custodisce due statue in giada portate dalla Birmania nel XIX secolo ed è famoso per la sua torre con oltre 7.000 sutra buddhisti e per la statua del Buddha reclinato. Sebbene entrambi siano importanti luoghi di culto, si trovano in quartieri diversi e rappresentano epoche storiche e stili differenti.

Fonte immagini: Wikimedia Commons (Fotografo immagine di copertina:)