Vignette di Mafalda: le quattro più divertenti e significative

Vignette di Mafalda

Negli anni ’60 il vignettista argentino Quino, pseudonimo di Joaquín Lavado, dà vita alla sua più celebre creatura: Mafalda. Ma chi è Mafalda? È l’energica e acuta bambina dai capelli ricci e neri, preoccupata per i problemi che affliggono il mondo. Le sue vignette, pubblicate per dieci anni (dal 1964 al 1973) sulla rivista El Mundo e in molte altre nazioni, sono diventate un’icona. Tra le tante, abbiamo scelto le quattro più divertenti e riflessive, che ben rappresentano il mondo di questa ribelle e intelligente bambina di sei anni.

I grandi temi nelle vignette di Mafalda

Le strisce di Mafalda affrontano temi universali attraverso lo sguardo disincantato di una bambina. Ogni vignetta è una piccola lezione di filosofia.

Tema ricorrente Esempio nella vignetta
L’odio per la minestra Simbolo dell’imposizione e del conformismo che Mafalda rifiuta, salvo cedere alle lusinghe (le meringhe).
La critica sociale e politica Il mondo, personificato nel suo mappamondo, è “malato” a causa dell’inerzia delle “masse”.
I sogni e le insicurezze Il personaggio di Felipe rappresenta l’ansia da prestazione e la paura di non lasciare un segno nel mondo.
Il mondo degli adulti Gli adulti sono visti come incoerenti, concentrati su problemi futili (la linea) e ciechi di fronte alle vere tragedie.

La coerenza e i suoi limiti: la minestra con ricatto

Come quasi tutti i bambini della sua età anche Mafalda non sopporta la minestra. Quino ha più volte voluto sottolineare questa avversione, ma questa vignetta è davvero divertente. La nostra eroina si trova seduta al tavolo faccia a faccia con l’odiato piatto e la madre minaccia di non darle il dolce. Mafalda si lancia allora in un’accesa filippica, con la quale rivendica il diritto di non mangiarla: «Sarei ben meschina se per una qualsiasi lusinga disertassi i miei princìpi…!». Peccato che basti la parola “meringhe” per far cedere Mafalda, che senza esitazione finisce la minestra.

La critica sociale: un mondo malato

Nelle vignette di Mafalda un tema spesso ricorrente è quello dei problemi che affliggono il mondo. La nostra bambina sembra preoccuparsene seriamente, tanto da portare sempre con sé un globo terrestre che tratta come se fosse una persona. Questo concetto è ben evidente in questa vignetta. Il padre osserva la figlia che ha poggiato il globo sopra una brandina e le chiede se il mondo è malato. Mafalda risponde di sì e l’uomo, credendo si tratti di un gioco, le chiede se ha la febbre. La risposta di Mafalda è spiazzante: «Ha un’infiammazione alle masse». Un geniale doppio senso che potrebbe riferirsi tanto alle “masse tettoniche” quanto alle “masse” dei popoli che non si ribellano all’autorità.

I personaggi secondari: i sogni ad occhi aperti di Felipe

Tra i vari personaggi che popolano il mondo di Mafalda c’è il suo amico Felipe. Ciuffo biondo e denti sporgenti, Felipe è il tipico sognatore ad occhi aperti, poco incline allo studio. Questa vignetta ne è l’esempio perfetto. Felipe si imbatte nella statua di un dottore e immagina che venga dedicata anche a lui una statua “per la sua opera”. Ben presto però si chiede per quale opera potrebbe mai essere ricordato e, sconfortato, immagina che la sua stessa statua scenda dal piedistallo in preda all’imbarazzo!

Il confronto generazionale: il misterioso mondo dei “grandi”

Nella prefazione alla prima raccolta italiana, Umberto Eco notava che, a differenza dei Peanuts, i personaggi di Quino criticano e mettono alla berlina il mondo degli adulti. Lo si vede bene in una vignetta dove la madre di Mafalda si lamenta di aver mangiato troppo in vista dell’estate. Mafalda replica mettendo in mezzo il problema della fame nel mondo. Tuttavia, cosciente del fatto che alla propria genitrice non possa importarne più di tanto, la chiosa con una risposta tagliente: «Ma tu hai bisogno di consolazione. Non di fare la figura della scema, vero?». Quando si dice che nella vita i veri problemi sono altri.

Per chi volesse riscoprire tutte le strisce di questa bambina iconica, sono disponibili diverse raccolte complete.

Copyright: Salani e gli altri editori

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A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

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