La letteratura napoletana possiede radici profonde, che affondano nel genio di Giambattista Basile e nella sua opera monumentale Lo cunto de li cunti, scritta interamente in lingua napoletana. Da quel seme, nei secoli successivi, è fiorita una tradizione letteraria vasta e complessa, capace di raccontare le mille contraddizioni di una città che è spesso protagonista, e non solo sfondo. Ecco un percorso tra sette grandi scrittrici e scrittori napoletani che hanno segnato la storia della letteratura.
Indice dei contenuti
Autore e periodo | Contributo e opera chiave |
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Matilde Serao (fine ‘800 – inizio ‘900) | Pioniera del giornalismo e narratrice verista della vita e delle miserie di Napoli Opera: Il ventre di Napoli |
Eduardo De Filippo (metà ‘900) | Maestro del teatro napoletano, ha portato la tragicommedia familiare a livello universale Opera: Natale in casa Cupiello |
Antonio De Curtis (metà ‘900) | Genio della comicità e poeta, ha saputo unire la risata a una profonda riflessione sulla vita Opera: ‘A livella |
Anna Maria Ortese (secondo ‘900) | Voce intensa e visionaria, ha descritto la Napoli del dopoguerra tra realismo e magia Opera: Il mare non bagna Napoli |
Raffaele La Capria (secondo ‘900) | Narratore dell’alta borghesia napoletana e della sua disillusione esistenziale Opera: Ferito a morte |
Luciano De Crescenzo (contemporaneo) | Divulgatore e umorista, ha raccontato la filosofia e la napoletanità in modo accessibile Opera: Così parlò Bellavista |
Elena Ferrante (contemporanea) | Fenomeno letterario globale, ha narrato l’amicizia femminile e il cambiamento sociale di Napoli Opera: L’amica geniale |
Matilde Serao
Giornalista, scrittrice e prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano (“Il Mattino”, con il marito Edoardo Scarfoglio), Matilde Serao (1856-1927) è una figura fondamentale. La sua scrittura verista ha raccontato senza filtri la vita del popolo napoletano. La sua opera più celebre, Il ventre di Napoli, è un’inchiesta letteraria potente e appassionata sulle condizioni di vita dei quartieri più poveri della città dopo l’epidemia di colera, un testo ancora oggi di straordinaria attualità, come analizzato anche dall’enciclopedia Treccani.
Eduardo De Filippo
Nato nel 1900 e riconosciuto a livello internazionale, Eduardo De Filippo è un maestro della drammaturgia. Oltre che scrittore e poeta, era anche attore e regista delle sue opere. Figlio d’arte di Eduardo Scarpetta, che diede origine al teatro dialettale moderno, Eduardo ha saputo elevare la commedia napoletana a riflessione universale sulla famiglia e sulla società. La sua opera più famosa è Natale in casa Cupiello, portata in scena per la prima volta il 25 dicembre 1931.
Antonio De Curtis (Totò)
Conosciuto come Totò e soprannominato “il principe della risata”, Antonio De Curtis è stato un grandissimo attore comico, ma anche poeta, paroliere e scrittore. In oltre cinquant’anni di carriera ha lasciato un’impronta indelebile nel teatro, nel cinema e nella televisione. I suoi versi «‘A morte ‘o ssaje ched”è? …è una livella» appartengono alla poesia ‘A livella, un capolavoro di filosofia popolare che affronta il tema della morte con ironia e profondità.
Anna Maria Ortese
Nata a Roma nel 1914 ma legata visceralmente a Napoli, Anna Maria Ortese è stata una scrittrice dal carattere ostico e dallo stile visionario. Nella sua opera più famosa, la raccolta di racconti Il mare non bagna Napoli, ha delineato con acutezza e pietà la povertà materiale e morale della città nell’immediato dopoguerra. Il suo è un reportage giornalistico che trascende la cronaca, diventando letteratura di altissimo livello.
Raffaele La Capria
Tra gli scrittori napoletani del secondo Novecento, Raffaele La Capria si è distinto per il suo romanzo Ferito a morte, vincitore del Premio Strega nel 1961. La sua scrittura elegante e introspettiva ha saputo raccontare l’incanto e la paralisi di Napoli, l’attaccamento a un passato glorioso e l’incapacità di affrontare il presente, soprattutto attraverso lo sguardo della borghesia cittadina. Fu anche autore di racconti e traduttore di importanti opere teatrali.
Luciano De Crescenzo
Ingegnere per professione, Luciano De Crescenzo ha scoperto nella scrittura e nella divulgazione la sua vera vocazione. È stato uno degli scrittori napoletani più amati, capace di spiegare in modo semplice e ironico argomenti complessi come la filosofia greca. La sua prima opera, Così parlò Bellavista (1977), è un romanzo che, attraverso le voci di vari personaggi, racconta la filosofia di vita e le vivacità di Napoli, diventando un classico della cultura popolare.
Elena Ferrante
Un caso letterario globale la cui identità resta un mistero. Elena Ferrante ha riportato Napoli al centro della letteratura mondiale con la tetralogia de L’amica geniale. I suoi romanzi raccontano un’amicizia femminile lunga una vita, sullo sfondo dei cambiamenti sociali, politici e urbanistici della città, dal dopoguerra a oggi. La sua scrittura viscerale e potente ha conquistato milioni di lettori, generando un nuovo interesse internazionale per la cultura e i luoghi di Napoli.
Fonte foto: freepik
Articolo aggiornato il: 09/09/2025