William Blake e Khalil Gibran: confronto tra poeti visionari

William Blake e Khalil Gibran: confronto tra poeti visionari

William Blake e Khalil Gibran sono due grandi artisti e letterati rispettivamente della letteratura inglese e araba a cavallo tra Ottocento e Novecento. Nel suo percorso di studi, Khalil Gibran fu fortemente influenzato dalla letteratura inglese e dal Romanticismo, tanto da essere designato “Il William Blake del XX secolo”. In questo articolo andremo a focalizzarci su William Blake e Khalil Gibran facendo un confronto tra i due poeti visionari.

L’incontro tra Gibran e Blake: la definizione di poeti visionari

L’“incontro” tra Gibran e Blake avvenne durante una lettura, come testimonia il biografo Mikha’il Naimy. Gibran spiegò di essersi sempre sentito uno straniero nel mondo, ma che Blake illuminò il suo cammino, auspicando di essere ricordato come lui: The strange English poet and artist (…) He’s a madman. Con il termine folle si intende lo spirito artistico e la creatività. Entrambi sono definiti poeti visionari perché, come artisti totali, cercano di esprimere le loro visioni insolite sia con la penna (letteratura) sia con il pennello (pittura).

William Blake Khalil Gibran
Somiglianza: Poeta e pittore visionario, la cui arte esplora il misticismo e la spiritualità attraverso una mitologia personale. Somiglianza: Poeta e pittore visionario, la cui opera unisce spiritualità occidentale e orientale in una ricerca mistica.
Somiglianza: Il tema centrale è la “caduta” come scissione dell’io, un passaggio necessario dall’innocenza all’esperienza per una rinascita. Somiglianza: Il tema centrale è la “caduta” dell’anima, che deve compiere un percorso per raggiungere la divinizzazione dell’io.
Differenza: La natura è innocente e vive armoniosamente senza l’uomo, che la corrompe. La sua redenzione è legata a quella umana. Differenza: La natura è sterile senza la presenza dell’uomo. Ha un’esistenza autonoma ma non una sua coscienza.
Differenza: Non crede nella reincarnazione. La forma divina del corpo è raggiunta solo con la risurrezione finale. Differenza: Crede nella reincarnazione come chiave per comprendere i misteri della vita e le relazioni umane.

Le somiglianze nel pensiero: misticismo e divinizzazione

Quasi tutte le opere di Blake, come documentato dalla Blake Society, ruotano attorno al mito della caduta, percepita come la scissione dell’io: un momento necessario per passare dallo stato dell’innocenza (Songs of Innocence) a quello dell’esperienza (Songs of Experience). Questo processo porta a una fase di degradazione per poi rinascere in eterno. Secondo Gibran, il cui pensiero è custodito dal Gibran National Committee, dopo la caduta l’anima è ancora schiava di un io che deve raggiungere la divinizzazione. Il loro pensiero si sviluppa attraverso il misticismo e la trascendenza. La fonte ispiratrice per Blake è la Bibbia, e la sua figura centrale è Cristo. Gibran seguirà le stesse orme, partendo da un’idea del mondo originariamente popolato da dei, che si sintetizza nella figura di Gesù, da lui fortemente amata.

Le differenze: natura e reincarnazione

Nonostante le molte similarità, ci sono comunque delle differenze. Per quanto riguarda il concetto di natura, Gibran si colloca vicino al pensiero romantico, per cui la natura è sterile senza la presenza dell’uomo. La visione di Blake invece si distanzia e vede la natura come un mondo innocente in cui tutto vive armoniosamente senza la presenza umana, che la rende sterile. Un’altra differenza riguarda la redenzione dell’uomo, che per Blake è inseparabile dalla trasformazione della natura. Infine, il concetto di reincarnazione: Blake non credeva alla reincarnazione; Gibran credeva che quest’ultima legasse tutti gli eventi della vita e che fosse la chiave dei misteri e la lanterna per illuminare le relazioni umane.

Fonte immagine: WikiCommons

Articolo aggiornato il: 08/09/2025

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