Zashiki-warashi: gli yōkai bambini delle case

Zashiki-warashi: gli yōkai bambini delle case

Fra gli yōkai più conosciuti e citati nella cultura popolare giapponese compaiono i cosiddetti zashiki-warashi. Cosa sono esattamente e come si comportano?

Chi sono gli zashiki-warashi? Origini del nome e caratteristiche

Il nome degli zashiki-warashi ha origine da due termini: zashiki 座敷, che sta ad indicare una stanza dalla pavimentazione in tatami (prima del periodo Muromachi pochissime stanze nelle case giapponesi utilizzavano la paglia di riso pressata come materiale per i pavimenti, preferendo ad essa il legno) e oggi in particolare indica una stanza nelle case tradizionali giapponesi estremamente luminosa e ben ventilata, a volte anche munita di alcova; e warashi 童子, un antico termine regionale per indicare i bambini. Di questo yōkai, esistono moltissime altre denominazioni e variazioni geografiche.

Le diverse denominazioni 

Questi spiriti sono anche chiamati zashiki-bokko, heya-bokko, noru-otoko, and noru-onna, a seconda della regione. La maggior parte delle leggende che vedono protagonista questo spirito provengono dalla prefettura di Iwate, ma è possibile trovarne anche nelle prefetture di Aomori, Akita, Miyagi e in altre zone della regione del Tōhoku.

L’aspetto 

Vengono descritti come dall’aspetto di bambini o adolescenti spettrali, in un range approssimativo di età che varia dai 3 ai 15 anni. Difficilmente si fanno vedere, ma da quel che viene riportato paiono avere il viso rosso e portare i capelli neri a caschetto. Gli zashiki-warashi maschi indossano piccoli completi da guerriero o abiti realizzati secondo la tecnica kasuri, mentre le femmine dei chanchanko (una sorta di gilet) rossi, dei kosode o a volte i furisode.

Il comportamento degli zashiki-warashi: tra dispetti e benevolenza

Questa tipologia di yōkai è da considerare come uno spirito della casa. Gli zashiki-warashi infatti si stabiliscono nelle abitazioni degli esseri umani e trascorrono la maggior parte del loro tempo facendo scherzi ai loro coinquilini. Fra i dispetti preferiti risultano esserci il lasciare in giro per la casa le loro impronte fatte con la cenere o con i detergenti in polvere; oppure disturbare durante la notte riproducendo i canti delle danze kagura, imitando i rumori del frusciare della carta o di un filatoio in azione, o anche girare e rigirare i futon impedendo così alle persone di dormire.

Zashiki-warashi e la prosperità della famiglia: come attirare la buona sorte

Al di là della loro predisposizione alle marachelle, sono generalmente degli yōkai benevoli, definibili anche come spiriti portafortuna. La peculiarità forse più ripresa dai racconti su queste creature del folklore è la loro capacità di attirare la buona sorte sulla famiglia che le accoglie e tratta bene. Si dice che grandi ricchezze e occasioni propizie arrivino sul nucleo familiare fin tanto che decidono di continuare a vivere presso di esso. Al contrario se gli spiriti scelgono di andarsene la famiglia e la casa con tutta probabilità andranno in rovina.

Offerte di cibo: azuki-meshi e dolciumi

Dunque gli esseri umani cercano di rendere la permanenza degli spiriti quanto più piacevole e lunga possibile, offrendo cibo come l’azuki-meshi (un piatto a base di riso e fagioli rossi, tradizionalmente consumato in occasioni speciali) e svariati dolciumi, oppure lasciando che i bambini o gli anziani della famiglia facciano amicizia con loro. Gli zashiki-warashi, infatti, amano la compagnia dei bambini e spesso diventano loro compagni di gioco. Inoltre possono essere visti solo dai componenti della famiglia che li ospita, oppure secondo altre versioni soltanto dai bambini.

Gli zashiki-warashi nella cultura popolare giapponese

Sono figure molto popolari nel folklore giapponese e appaiono spesso in opere di narrativa, anime, manga e film. Ad esempio, nel manga xxxHOLiC di CLAMP, uno zashiki-warashi si innamora del protagonista, Watanuki Kimihiro. Anche nell’anime Mononoke, una serie spin-off di Ayakashi: Japanese Classic Horror, compare uno zashiki-warashi, mentre nel film d’animazione Pom Poko, diretto da Isao Takahata e prodotto dallo Studio Ghibli, si può vedere una parata di yōkai che include anche degli zashiki-warashi.

Differenze regionali nelle leggende sugli zashiki-warashi

Come accennato, esistono diverse varianti regionali nelle leggende sugli zashiki-warashi. Ad esempio, nella prefettura di Iwate, si dice che questi spiriti si riuniscano in determinati periodi dell’anno in specifici templi o santuari, per poi tornare nelle loro case. Inoltre, sempre nella prefettura di Iwate, esiste la credenza che se una casa è abitata da due zashiki-warashi, la famiglia godrà di una prosperità ancora maggiore.

Fonte immagine di copertina: Pixabay

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A proposito di Roberta Napolitano

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