Riti scaramantici napoletani, i 5 più famosi

Riti scaramantici napoletani, i 5 più famosi

La scaramanzia è una formula magica orale o gestuale che permette di allontanare la sfortuna. La religione e la scienza condannano la superstizione ma un po’ tutti siamo superstiziosi, chi più e chi meno. A Napoli la scaramanzia è parte integrante della vita quotidiana delle persone, e per tal motivo i riti scaramantici napoletani sono famosi in tutto il mondo. 

I riti scaramantici attirano la curiosità sia delle persone scaramantiche che non. Andiamo a scoprire 5 tra i riti scaramantici napoletani più famosi!

Toccarsi le parti basse

Diciamoci la verità: almeno una volta nella vita lo abbiamo fatto. Toccarsi le parti basse per allontanare sfortune e disgrazie è tra i riti scaramantici più famosi d’Italia, non solo di Napoli. Pare addirittura che questo rituale risalga all’epoca degli antichi romani, dove il membro maschile era considerato simbolo di prosperità. Attenzione a fare questo gesto solo in presenza di persone con cui si è in stretto contatto, infatti potrebbe sembrare molto sgarbato se fatto in altri contesti.

Non passare sotto alle scale (tra i riti scaramantici più famosi al mondo)

Una scala poggiata al muro rende la forma di un triangolo. Il triangolo è simbolo della santissima Trinità nella religione cristiana (Padre, Figlio e Spirito Santo) e passare attraverso questo triangolo può suonare come una sfida a Dio e alla sorte. Se hai una scala di fronte a te, passala ai lati. E se qualcuno ti accuserà di adempiere ai riti scaramantici, rispondi citando la commedia di Peppino De Filippo (1942): “Non è vero… ma ci credo“.

Mangiare uva e lenticchie nel primo giorno dell’anno 

Tra i riti scaramantici napoletani più curiosi, c’è l’usanza di mangiare uva e lenticchie dopo la mezzanotte del primo gennaio. Uva e lenticchie sono simbolo di prosperità e ricchezza, chi le mangia avrà più possibilità di passare un anno fortunato.

Portare con sé un corno portafortuna: il rito scaramantico più diffuso di Napoli

Detto “o’curniciello” in napoletano, deve essere rosso, fatto a mano ed appuntito. Simbolo di fertilità e prosperità (che può combattere il malocchio), è preferibile che il corno non venga comprato da sé ma regalato da qualcun altro.

Accarezzare la gobba di uno “scartellato”: perché rientra tra i riti scaramantici? 

A Napoli se porti “la gobba” vieni ritenuto portatore di prosperità e fortuna. Le regole dei riti scaramantici prevedono di accarezzare in modo dolce la gobba di quest’uomo. Attenzione però a non esagerare e a non accarezzare la schiena di tutti gli uomini. Se incontrate una donna con la gobba invece statene alla larga, porta sfortuna.

Appendere alla porta una “capa r’aglio”

Se siete andati a trovare un vostro amico a Napoli e vi siete chiesti cosa ci facesse una corona d’aglio appesa alla porta d’ingresso o in cucina, ora ne sapete il motivo. L’aglio è considerato simbolo protettore dai malocchi e dalle fatture.

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fonte immagine: Pixabay

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