La storia di Hachikō, il cane che ha commosso il mondo

La storia di Hachikō, il cane che ha commosso il mondo

La storia di Hachikō: il cane simbolo di fedeltà eterna

Quando si parla di storie vere che hanno come protagonisti i cani, è impossibile non farsi travolgere dall’emozione. Tra tutte, la storia di Hachikō è forse una delle più toccanti e universali, un racconto che ha superato i confini del Giappone per diventare un simbolo mondiale di amore e lealtà incondizionata.

La vera storia di Hachikō: l’attesa che ha commosso il mondo

Hachikō (ハチ公) era un cane giapponese di razza Akita Inu, vissuto dal 1923 al 1935. La sua vicenda lo ha reso una leggenda, tanto da essere conosciuto come 忠犬ハチ公 (chūken Hachikō), ovvero “il cane fedele Hachikō”. Il suo nome era Hachi, che in giapponese significa “otto”, numero considerato di buon auspicio; il suffisso “kō” fu un vezzeggiativo aggiunto in segno di affetto.

Un legame indissolubile: Hachikō e il professor Ueno

Nato a Ōdate, nella prefettura di Akita, Hachikō fu adottato a due mesi da Hidesaburō Ueno, un professore di ingegneria agraria all’Università Imperiale di Tōkyō, residente nel quartiere di Shibuya. Tra i due si creò un legame profondo, quasi paterno. Ogni mattina, il professor Ueno si recava alla stazione di Shibuya per prendere il treno, e Hachikō lo accompagnava fedelmente. Il loro era un rituale quotidiano che si concludeva nel pomeriggio, quando il cane tornava puntualmente alla stazione per attendere il rientro del suo padrone.

La lunga e silenziosa attesa alla stazione di Shibuya

Il 21 maggio 1925, la tragedia spezzò questa routine. Il professor Ueno fu colpito da un ictus fatale mentre era all’università e non fece più ritorno. Hachikō, ignaro di tutto, si presentò come ogni giorno alla stazione. Quella fu la prima di innumerevoli attese vane. Giorno dopo giorno, con una puntualità commovente, il cane fedele Hachikō continuò a tornare nello stesso punto, scrutando tra la folla nella speranza di rivedere il suo amato padrone. La sua presenza costante attirò l’attenzione dei pendolari e del capostazione, che iniziarono a prendersi cura di lui. Questa attesa silenziosa e incrollabile, durata quasi dieci anni, divenne l’aspetto più straziante e potente della storia di Hachikō.

L’eredità di Hachikō: come un cane è diventato un simbolo nazionale

La storia di Hachikō si diffuse rapidamente in tutto il Giappone, trasformandolo in un’icona vivente di fedeltà. Morì l’8 marzo 1935, ma il suo ricordo è più vivo che mai. La notizia della sua morte apparve sulle prime pagine di tutti i giornali e fu proclamato un giorno di lutto nazionale, un onore straordinario per un animale.

La statua di Hachikō: un monumento alla fedeltà

Già nel 1934, con Hachikō ancora in vita e presente all’inaugurazione, fu eretta una statua in bronzo in suo onore proprio fuori dalla stazione di Shibuya, opera dello scultore Teru Ando. Durante la Seconda guerra mondiale, la statua fu fusa per scopi bellici, ma nel 1948 il figlio dello scultore, Takeshi Ando, ne creò una nuova, che oggi è uno dei punti di riferimento più famosi di Tokyo. La statua di Hachikō è diventata un popolare luogo di ritrovo per i giapponesi e una meta imperdibile per i turisti.

La storia di Hachikō nel cinema e nella cultura popolare

L’incredibile storia di Hachikō ha ispirato libri e film. Il primo fu Hachikō Monogatari (1987), diretto da Seijirō Kōyama, un fedele racconto della sua vita. La fama internazionale è esplosa con il remake americano del 2009, Hachikō – Il tuo migliore amico, con protagonista Richard Gere, che ha fatto conoscere questa commovente vicenda in tutto il mondo.

Hachikō oggi: un luogo del cuore e un ricordo vivo

Il corpo di Hachikō fu conservato tramite tassidermia ed è oggi esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza, mentre alcune sue ossa riposano nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno, riuniti finalmente nell’eternità. Ogni anno, l’8 aprile, presso la stazione di Shibuya si tiene una cerimonia per commemorare Hachikō, a testimonianza di come la sua memoria sia profondamente radicata nel cuore del popolo giapponese. Persino una delle uscite della stazione è stata nominata Hachikō-guchi (“ingresso Hachikō”). Visitare questo luogo significa rendere omaggio a un cane straordinario, la cui storia continua a insegnarci il significato più puro dell’amore e della devozione.

La storia di Hachikō, il cane che ha commosso il mondo
Fonte immagine: Pixabay

Fonte immagine di copertina: Wikimedia Commons

 

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