1 settembre 1939: la guerra bussa alle porte della Polonia

1 settembre 1939: la guerra bussa alle porte della Polonia

Il 1 settembre 1939 la cittadina polacca Wieluń, la più vicina al confine tedesco, fu bombardata poco prima dell’alba. In 9 ore si abbatterono sulla città, totalmente indifesa e priva di obiettivi militari, più di 40.000 kili di bombe. Gli eventi di Wieluń erano parte di un attacco coordinato, tipico della strategia del Terzo Reich, che porta la guerra anche la città libera di Danzica e la penisola di Westerplatte a partire dalle ore 4:45.

Quella che inizialmente sembrava una questione irrisolta riguardante esclusivamente Polonia e Germania diventerà un conflitto mondiale solo 7 giorni dopo, com’è possibile ciò? Spiegare l’invasione della Polonia del 1 settembre 1939 è molto più difficile di quanto si pensi, la seconda guerra mondiale è un conflitto che affonda le sue radici negli eventi verificatesi a cavallo tra diciannovesimo e ventesimo secolo.

Diverse sono le cause che spinsero il cancelliere tedesco Adolf Hitler all’attacco, non è da sottovalutare che oltre ai dati storici e militari la conquista di territori al di fuori del confine tedesco aveva un valore di riscatto per il popolo tedesco anche dal punto di vista culturale e comunitario. Andando in ordine cronologico possiamo ritenere che la guerra che scaturisce dai fatti del 1 settembre 1939 hanno a che vedere con la situazione geo-politica che si creò in Germania, Polonia e Russia già dalla fine dell’ottocento, ciò venne amplificato dal primo conflitto mondiale e la difficile ripresa economica che ne conseguì.

La Polonia era uno stato cuscinetto oggetto di contesa di Prussia, Austria e Russia; quest’ultima conquisterà il territorio polacco nel 1831 e nel 1863. Le sorti della nazione destavano grandi preoccupazioni internazionali, tanto da rientrare nei 14 punti del Presidente Wilson, politico che conia per primo il principio di auto determinazione dei popoli, le sue speranze si concretizzano quando nel 1918 la Polonia divenne una repubblica. Nonostante all’epoca dell’attacco del 1 settembre 1939 la Polonia fosse a tutti gli effetti uno stato indipendente già da vent’anni né Germania né Russia riuscivano a vederlo in quanto tale: perché?

Perché anche i tedeschi avevano avuto la loro fetta di territorio poco prima dell’invasione, a fronte delle numerose vittorie al fianco degli austriaci durante la campagna militare presso il fronte orientale, avevano istituito uno stato fantoccio in Polonia nel 1917. La Reggenza del Regno di Polonia si ergeva su un paradosso, stabiliva da un lato l’occupazione tedesco-austriaca e dall’altro instaurava il modello monarchico; ciò nonostante però la carica reale rimase vacante per via di conflitti interni alla casata d’Asburgo. Le espansioni territoriali effettuate tra il 1917 e il 1918 influenzarono gli attacchi del 1 settembre 1939 perché la Germania avrebbe voluto ripristinare il suo controllo su quella zona, infatti precedentemente essa era in possesso di circa 30.000 kilometri quadrati del suolo polacco.

I russi si erano dati da fare subito dopo per riuscire dove i tedeschi avevano fallito, questi si scontrarono dal 1921 al 1922 nel conflitto polacco-bolscevico, esso finisce co n la Pace di Riga. Quest’ultima assegna alla Russia territori polacchi dove però la popolazione polacca era una minoranza, la Russia si impegna a promettere risarcimenti e ricollocazioni dei beni artistici confiscati il secolo precedente.

L’idillio dell’indipendenza polacca viene interrotto il 1 settembre 1939 ma l’invasione avrebbe dovuto verificarsi la settimana precedente, precisamente il 25 agosto. Hitler aveva già mandato le sue truppe verso i confini ma fu costretto a ritirarle per 6 giorni dato che quello stesso giorno era giunta notizia di un patto di sicurezza anglo-polacco, la strategia di invasione cambiò repentinamente. Si tentò dapprima una via diplomatica e pacifica, il ministro degli esteri Von Ribbentrop cercò di persuadere il ministro polacco a cedere l’importante città di Danzica, nonostante lì fosse stanziato un nutrito numero di cittadini tedeschi, questi rifiutò. 

La città libera di Danzica costituiva, insieme al porto di Westerplatte, uno dei più importanti punti di commercio per la Polonia, rappresentava l’apertura al mare e la ripresa economica del primo dopoguerra. Danzica fu tra le prime località polacche ad essere attaccate ,non solo per lo strategico e storico interesse tedesco, per via del casus belli fabbricato a tavolino dalla Germania: l’incidente di Gleiwitz.

L’incidente di Gleiwitz avvenne un giorno prima del 1 settembre 1939, dopo l’esito negativo delle trattative il Terzo Reich passò alla fabbricazione di intenti di guerra da parte della Polonia (questo tipo di fabbricazioni non era una novità all’interno del partito nazionalsocialista tedesco dato che l’incendio del Reichstag che servì come stunt ideologico di Hitler, era stato appiccato da membri del partito che diedero poi la colpa ad un comunista olandese).
A Gleiwitz, vicinissima al confine polacco, nel 1939 sorgeva un’ importnate radio tedesca. Qui 150 soldati tedeschi in uniformi polacche tentarono di boicottare la stazione: furono sparati diversi colpi d’arma da fuoco nella zona e alla radio venne dato un chiaro messaggio anti tedesco.

L’operazione non mancò di una macabra spettacolarizzazione: il governo tedesco ebbe premura nel procurarsi prigionieri slavi dai campi di concentramento per poi farli uccidere sotto gli occhi della stmpa che credeva si trattasse di incursori polacchi. L’incidente fu reso noto a livello internazionale dopo le 20 di quel giorno, non vi erano quindi i presupposti temporali affinché la Polonia potesse gestire le accuse, tantomeno ideare un piano d’azione contro la Germania.

Come ha affrontato la Polonia gli attacchi del 1 settembre 1939?

Ovviamente l’invasione fu devastante, la Germania arrivò con 53 divisioni e 1600 aerei considerati d’ultima generazione, la Polonia riuscì a metter su appena 23 divisioni di cavalleria, coadiuvati da 500 aerei obsoleti. Nelle prime ore le battaglie più intense vennero combattute a Posnan e lungo il corridoio di Danzica, la striscia di territorio sul Mar Baltico mentre anche obiettivi non militari venivano bombardati e la popolazione versava nel panico. Oltre agli attacchi via terra iniziarono anche le misure di sicurezza e contenimento di tutti coloro ostacolassero la presenza e i valori nazisti.

Due giorni dopo, il 3 settembre 1939 il Regno Unito dichiarò guerra alla Germania, ma la situazione degenerò quando l’Unione Sovietica iniziò i propri attacchi in Polonia. Coperti dal patto Molotov-Ribbentrop, dopo aver conquistato la Mongolia con il conflitto sovietico-giapponese terminato il 15 settembre 1939, i soldati sovietici attaccarono il 17 settembre. Gi attacchi sovietici portarono alla disfatta nella capitale Varsavia il 29 settembre 1939, la Polonia fu divisa tra Unione Sovietica e Germania.

Immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Musco Francesca

Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale, scrivo per dare sfogo alla mia loquacità e alle mie passioni. Quando non scrivo studio antropologia, guardo Drag Race e consumo mazzi di tarocchi.

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