Nel Medioevo, in un’epoca in cui la medicina era dominata dagli uomini e le donne erano spesso relegate al ruolo di curatrici domestiche, emerge una figura straordinaria: Trotula De Ruggiero. Medica e studiosa della Scuola Medica Salernitana, Trotula è considerata una pioniera della medicina di genere, colei che per prima ha affrontato in modo sistematico le problematiche di salute specifiche delle donne, sfidando pregiudizi e stereotipi secolari. Ma chi era davvero Trotula, e quale è stato il suo contributo alla storia della medicina?
Trotula De Ruggiero: la medica di Salerno che rivoluzionò la medicina di genere
Chi era Trotula De Ruggiero? Vita e contesto storico
Le origini nobili e la famiglia De Ruggiero
Trotula (o Trota, Trocta, Troctula) De Ruggiero nasce intorno al 1050 a Salerno, in una nobile famiglia di origini longobarde, i De Ruggiero. La famiglia era molto influente in città, e aveva contribuito finanziariamente alla costruzione del Duomo di Salerno, dedicato a San Matteo, dimostrando il proprio potere e la propria devozione.
Salerno e la Scuola Medica Salernitana: un ambiente fertile per la scienza
Salerno, all’epoca, era un importante centro culturale e commerciale, un crocevia di culture e di saperi. La città ospitava la Scuola Medica Salernitana, la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo, fondata nel IX secolo.
La Scuola Medica Salernitana era un ambiente relativamente aperto e tollerante, dove anche le donne potevano studiare e praticare la medicina.
La sfida agli stereotipi di genere nella medicina medievale
In un’epoca in cui le donne erano considerate inferiori agli uomini e il loro ruolo era limitato alla sfera domestica, Trotula De Ruggiero riuscì a emergere come medica e studiosa, sfidando i pregiudizi e gli stereotipi del suo tempo.
All’epoca, la medicina di genere era un campo inesplorato, e le problematiche di salute femminili erano spesso ignorate o trattate in modo superficiale. Trotula, invece, si dedicò con passione e competenza allo studio delle malattie delle donne, diventando una vera e propria pioniera in questo campo.
Le teorie mediche innovative di Trotula
Trotula non si limitò a curare le donne, ma sviluppò anche teorie mediche innovative, basate sull’osservazione diretta e sull’esperienza pratica.
Sostenne, ad esempio, che l’infertilità potesse essere causata anche da problemi maschili, e non solo femminili, come si credeva comunemente all’epoca. Si occupò anche di contraccezione, fornendo consigli e rimedi per le donne che non desideravano avere figli o che non potevano permettersi di mantenerli.
Le opere di Trotula De Ruggiero: il *Trotula Maior* e gli altri scritti
Il *Trotula Maior*: un trattato sulla salute femminile
L’opera più famosa di Trotula è il Trotula Maior (noto anche come De passionibus mulierum ante in et post partum, ovvero “Sulle malattie delle donne prima, durante e dopo il parto”), un trattato di ginecologia e ostetricia che ebbe una grande diffusione in Europa per tutto il Medioevo e oltre.
Nel trattato, Trotula affronta una vasta gamma di temi legati alla salute femminile: irregolarità mestruali, problemi di fertilità, parto, cura dei neonati, igiene femminile, cosmesi e molto altro.
Altri scritti: *De curis mulierum* e *De ornatu mulierum*
Oltre al Trotula Maior, a Trotula sono attribuiti altri due trattati: il De curis mulierum (“Sulle cure delle donne”) e il De ornatu mulierum (“Sugli ornamenti delle donne”), che si occupano rispettivamente di medicina generale e di cosmesi femminile.
L’eredità di Trotula De Ruggiero e il dibattito sulla sua esistenza
Trotula De Ruggiero morì nel 1097, lasciando un’eredità importante per la storia della medicina e per la storia delle donne. La sua opera continuò a essere studiata e citata per secoli, influenzando la pratica medica e la concezione della salute femminile.
Tuttavia, nel corso del tempo, la figura di Trotula è stata oggetto di dibattito e di controversie. Alcuni studiosi hanno messo in dubbio la sua reale esistenza, sostenendo che il nome “Trotula” fosse in realtà uno pseudonimo collettivo utilizzato da diversi autori (uomini e donne) della Scuola Medica Salernitana.
Nonostante il dibattito, la figura di Trotula rimane un simbolo potente dell’emancipazione femminile e del contributo delle donne alla scienza e alla medicina. La sua storia ci ricorda che, anche in epoche difficili, le donne hanno saputo lottare per affermare il proprio talento e la propria intelligenza, lasciando un segno indelebile nella storia.

De Ornatu Mulierum, fotografato da PHGCOM al Museo di Cluny
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia (Miscellanea medica XVIII – Wellcome Collection, London. Gallery)