Quest’anno gli Europei di atletica a squadre, arrivati all’undicesima edizione, si sono svolti a Madrid. Nel suggestivo scenario della capitale iberica l’Italia si è guadagnata il premio più pregiato, bissando così il successo già ottenuto a Chruzow, in Polonia, nel 2023.
Al terzo giorno di gare sotto il cielo madrileno sono due pilastri del nostro movimento a regalare la certezza matematica della vittoria agli Europei di atletica a squadre. Leonardo Fabbri e Larissa Iapichino si aggiudicano la medaglia d’oro nelle rispettive specialità, e rendono così vano il tentativo di recupero polacco. Dopo l’edizione di due anni fa, la vetta della classifica appartiene ancora alla nostra nazionale.
Per il pesista toscano, unico concorrente a sfondare il muro dei 21 metri (21,68 il suo miglior lancio) insieme allo svedese Petersson, è una bella soddisfazione dopo qualche delusione di troppo in maglia azzurra, su tutte ovviamente il mancato podio alle Olimpiadi di Parigi. Larissa Iapichino aggiunge invece l’ennesimo tassello a un 2025 di crescita importante, contrassegnato dal trionfo agli Europei indoor di Apeldorn e soprattutto dalla soglia dei 7 metri finalmente abbattuta. Il suo 6.92 nel salto in lungo le regala non solo la medaglia del metallo più prezioso, ma anche la soddisfazione di mettersi alle spalle la tedesca Malaika Mihambo, campionessa europea uscente e argento olimpico.
Le certezze
Nel complesso, l’Italia, con una squadra composta da 52 atleti, ha concluso la sua spedizione con 431,5 punti (5 in più della precedente edizione) e 13 medaglie di cui 3 ori, 7 argenti e 3 bronzi. Il regolamento degli Europei di atletica a squadre prevede una suddivisione delle nazionali in tre divisioni, ciascuna da 16 selezioni (l’Italia è nella principale), mentre per l’assegnazione dei punti si procede a scalare col massimo, cioè 16, assegnato al primo classificato.
Tra gli ori, oltre ai già citati Fabbri e Iapichino, troviamo anche una Nadia Battocletti ormai sempre più stella. La campionessa europea dei 5000 metri piani, che ha tra l’altro fatto registrare il nuovo record nazionale di specialità al Golden Gala di Roma a inizio giugno, ha chiuso la sua gara con un vantaggio di oltre 2 secondi sulla principale inseguitrice, la spagnola Marta Garcia.
Nomi ormai noti sono anche quelli di Fausto Desalu, oro olimpico a Tokyo con la 4×100, e Lorenzo Simonelli. Entrambi hanno conquistato la medaglia d’argento, rispettivamente nei 200 metri piani e nei 110 ostacoli, facendo segnare il proprio tempo personale stagionale. Un po’ al di sotto delle aspettative invece Mattia Furlani, che perde la seconda piazza (8,07 metri contro gli 8,08 di Montler) ed è spettatore non pagante dell’ennesimo capolavoro di un irraggiungibile Tentoglou.
Sorprese e ritorni agli europei di atletica a squadre
Buone le prove di Eloisa Coiro, bronzo negli 800 metri piani, e di una ormai veterana Ayomide Folorunso, che è argento nei 400 ostacoli (ma lo era stata già nel 2023). Stupisce Simone Biasutti, protagonista di una gran bella storia. Il triestino è stato chiamato all’ultimo per sostituire Andy Diaz infortunato e ha ottenuto un argento preziosissimo nel salto triplo con tanto di record personale (16,94m), seppur in una gara tutto sommato non irresistibile.
A proposito di record, splendido è quello della 4×400 mista (Scotti, Troiani, Aceti, Mangione) che non solo si piazza al secondo posto dietro la Polonia (che ha abbattuto anche il primato dei Campionati), ma fa segnare il miglior crono nazionale di sempre a 3’09’’66.
Infine, ci sono i giovani che fanno ben sperare per il futuro. Francesco Pernici, per due volte campione italiano juniores negli 800 metri (2021,2022), a 22 anni stabilisce il suo nuovo record personale e deve arrendersi soltanto al primatista spagnolo e argento europeo Mohamed Attaoui. Anche Erika Saraceni, classe 2006, si migliora e sfonda la barriera dei 14 metri (14,08) per andarsi a prendere un bellissimo bronzo nel salto triplo. Per lei, al di là degli Assoluti italiani, è la prima medaglia internazionale tra i grandi. Del 2005 è invece Matteo Sioli, già bronzo nel salto in alto negli Europei indoor di Apeldoorn e qui argento. Dopo il quarto posto di Stefano Sottile alle Olimpiadi, si può dire ci sia vita oltre Gimbo Tamberi.
Non solo podi agli Europei di atletica a squadre
C’è gioia e qualche dolore anche tra coloro che non sono saliti sul podio. Per esempio Anna Polinari, 400ista, che si piazza al quarto posto ma chiude col suo miglior tempo (50.76) finalmente sotto i 51 secondi. Un crono che si traduce nella seconda miglior prestazione italiana di sempre, dietro soltanto a una leggenda come Libania Grenot. Destino praticamente identico per la sua controparte maschile Edoardo Scotti, da anni alfiere delle nostre staffette. Il lodigiano abbatte per la prima volta il muro dei 45’’ e fa il suo personale ad addirittura 5 anni di distanza dai 45’’21 di Roma. Finalmente, verrebbe da dire.
Un po’ di rammarico per Alessandro Sibilio, sempre sfortunato quando si tratta di salute fisica, che nel periodo di avvicinamento a questi Europei ha vissuto settimane travagliate per via di un problema intestinale. Nei 400 metri ostacoli è comunque quarto, con 13 punti che valgono non poco per la causa.
Parecchi rimpianti anche per la 4×100, ormai sempre carica di grande curiosità e aspettative. Patta, una delle colonne della staffetta azzurra, si è infortunato nella sua gara individuale. Rigali e Ceccarelli sono presenti come riserve ma condizionati da un ritardo di condizione penalizzante. Jacobs e Ali, anche loro tutt’altro che in forma, non sono neppure a Madrid, così come Melluzzo. Il piano B, frutto della più totale improvvisazione, prevede un raffazzonato quartetto composto da Randazzo, Tortu (spostato in seconda frazione), Desalu e Simonelli. Ne viene fuori un quarto posto che rassicura sulla profondità del gruppo nella categoria regina, ma pone l’accento sulla necessità di ritrovare i propri migliori elementi al top per poter competere con le nazionali più forti.
Conclusioni
Gli Europei di atletica a squadre sono una competizione forse di secondo piano rispetto ad appuntamenti più rinomati, ma il terzo podio consecutivo nel torneo, con due ori nelle ultime due edizioni, rappresenta comunque un grande segnale di fiducia. Quello dell’atletica italiana è un movimento in costante crescita, soprattutto in grado di collocare atleti di buon livello in quasi tutte le discipline. I risultati ottenuti a Madrid e lo sviluppo di alcuni giovani atleti permettono di guardare con discreto ottimismo ai Mondiali di Tokyo che si svolgeranno a settembre.
Fonte immagine: Wikimedia Commons, Archivio Grana/FIDAL