Intervista a Greta Donato: tra salto triplo e sogni olimpici

Continuando ad intervistare personaggi sportivi dopo alcuni pezzi sulla pallanuoto, ci spostiamo questa volta nel campo dell’atletica leggera – per esattezza nella disciplina del salto triplo – dove abbiamo avuto il piacere di fare una bella chiacchierata (grazie all’aiuto della zia Paola) con Greta Donato, da poco 20enne atleta under 23 della società sportiva della Luiss che si è raccontata per voi lettori di Eroica Fenice tra aneddoti e obiettivi.

Greta Donato tra la scelta del salto triplo, lo studio e lo stile di allenamento

Ciao Greta, grazie mille dell’opportunità che ci hai dato di intervistarti. Hai respirato atletica fin da piccola per via dell’influenza dei tuoi genitori Patrizia Spuri (campionessa nei 400 metri) e Fabrizio Donato (bronzo olimpico a Londra 2012 nel salto triplo), la scelta dell’atletica, dunque, era abbastanza scontata: cosa ti ha portato a scegliere il salto anziché la corsa?

Fino a 17 anni ho fatto tantissime specialità dell’atletica tranne – può sembrare strano – proprio il salto triplo. Né la scelta dell’atletica né quella della disciplina dove specializzarmi sono state scelte dai miei, però alla fine tutte le discipline che provavo mi piacevano anche se c’era sempre un “ma” di troppo. Dunque, dopo vari anni di salto in lungo mi sono convinta a provare anche il salto triplo, mi è piaciuto farlo nei primi allenamenti ed una cosa importante è che riesce a darmi molta adrenalina il dover pensare a più cose in fase di pre-salto. Inoltre il salto triplo è la disciplina che meglio si adatta alle mie caratteristiche fisiche.

Come fai a portare avanti la routine di studio unita all’attività sportiva ad altissimi livelli che fai?

Ad oggi che faccio l’università riesco a portare avanti studio ed attività sportiva grazie al progetto della Luiss che si chiama “Luiss Sport Program” il quale mi permette di studiare anche a distanza dandomi la possibilità di allenarmi, una cosa davvero importante che in Italia non c’è in nessun’altra università. Di base la mattina mi alleno, il pomeriggio studio ed un’altra particolarità positiva di questo programma offerto dalla Luiss è che c’è la possibilità di spostare le date degli esami se sono in concomitanza magari con degli eventi sportivi.

Greta Donato in posa in questo scatto fotografico con alle spalle il logo della Luiss l'università che le permette di studiare, allenarsi e gareggiare ad alti livelli.
Greta Donato in posa in questo scatto fotografico con alle spalle il logo della Luiss l’università che le permette di studiare, allenarsi e gareggiare ad alti livelli.

Quanti giorni a settimana ti alleni? Negli allenamenti durante la pausa invernale dalle gare su cosa ci si concentra di più? C’è differenza rispetto a quelli che si svolgono durante la stagione?

Mi alleno 5/6 giorni alla settimana, in base al periodo vado di solito dal lunedì al venerdì ed in alcuni casi mi alleno anche il sabato mattina. C’è poi un giorno della settimana in cui faccio allenamento sia alla mattina che al pomeriggio. Crescendo, dunque, gli allenamenti che ho fatto fin da quando ero piccola sono aumentati questo anche per la filosofia di mio papà che ha sempre privilegiato il non farmi esagerare con gli allenamenti quando ero più piccolina e, dunque, adesso penso di avere ancora molti margini dove poter migliorare.

La stagione delle gare è sia indoor che outdoor, la prima fase va da Gennaio a Febbraio ed è quindi molto breve (solo 3-4 gare), la seconda invece va da Aprile a Settembre e gli allenamenti nei mesi delle gare sono diversi rispetto a quelli di preparazione alle stesse. Infatti, nei mesi in cui non si gareggia ci concentriamo su vari aspetti come la tecnica di salto, il fiato, la spinta nella corsa e si va, dunque, ad allenare il corpo per quelli che saranno i mesi di attività agonistica, mentre quando si è nel pieno della stagione sportiva ci si concentra su piccoli dettagli da perfezionare di tappa in tappa.

Le gare che fai come mi dicevi sono sia indoor che all’aperto; che differenze trovi? In quale delle due tipologie di gara ti trovi meglio a gareggiare?

Ci sono varie differenze tra le due tipologie di gare. Di sicuro una delle principali differenze è data dal tipo di pista che se è indoor o outdoor ti porta magari a fare un certo tipo di riscaldamento anziché un altro. Inoltre anche le condizioni atmosferiche che si trovano in una gara all’aperto vanno ad incidere molto; ad esempio quando c’è il vento a favore bisogna gestire la rincorsa un po’ più dietro del solito per non rischiare di fare un salto nullo, mentre se il vento è contrario devi partire leggermente in avanti per sprecare meno energie possibili nella fase di rincorsa. Comunque, in generale tra le due tipologie di gare, anche per via della durata delle stesse durante la stagione trovo più stimolanti quelle all’aperto che sono più belle sia da vivere che da vedere.

Greta Donato, dal lungo al triplo: evoluzione e obiettivi

Vedendo la tua evoluzione possiamo notare che fino a 3 anni fa ti dedicavi al salto in lungo, poi hai iniziato come tuo papà a fare il salto triplo. Quali sono le principali differenze tra le due discipline? Cosa cambia in fase di rincorsa e di primo stacco in pedana? Inoltre è possibile portarle avanti insieme oppure sono due discipline distinte che non possono essere fatte insieme ad alti livelli?

Nel salto in lungo la base del risultato è nella velocità, dunque, se sei veloce salti di più mentre possiamo dire che nel salto triplo influisce molto anche la tecnica perché devi riuscire a saltare bene per prendere più spazio e velocità con i primi due balzi – l’hop e lo step – così da atterrare in sabbia – con il jump (ultimo balzo) – il più lontano possibile. Ci sono poi anche delle differenze nella fase di rincorsa perché nel salto triplo è più una questione di progressione che ti prepara ai balzi, mentre nel salto in lungo devi arrivare allo stacco alla massima velocità possibile per saltare più lontano.

Diciamo poi che è possibile fare entrambe le discipline ad un buon livello dato che di base il meccanismo è comunque simile, dunque, si può provare a farle entrambe. Però al tempo stesso farle ad altissimi livelli è qualcosa di complesso anche per via dei tempi di gara che spesso quasi coincidono tra una specialità e l’altra, dunque, alla fine si arriva quasi sempre ad optare per la disciplina delle due dove ci si sente più a proprio agio.

A livello di evoluzione dall’inizio del salto triplo ad oggi quanto ti senti migliorata?

Ho iniziato col salto triplo nel 2023 e sono subito arrivata a fare dei salti importanti con anche un 13.13, arrivando anche alla finale dei campionati europei under 20. In questi due anni purtroppo ho avuto alcuni problemi di salute che mi hanno frenato nel percorso di crescita e nel riuscire a consolidarmi su misure importanti. Descriverei quindi questo periodo come una sorta di salita infinita, ma al tempo stesso la cosa positiva è che negli ultimi mesi sto tornando ad avere un buon equilibrio e, dunque, spero e voglio tornare a breve a migliorarmi.

Greta Donato in un selfie con il papà-allenatore Fabrizio prima di una gara.
Greta Donato in un selfie con il papà-allenatore Fabrizio prima di una gara.

Nell’ultima stagione che risultati sportivi di rilievo hai ottenuto? Per quella che viene che obiettivi hai?

Nell’ultima stagione purtroppo ho raccolto poco rispetto a quello che avrei voluto fare, sono riuscita però a gareggiare e chiudere sul podio ai campionati italiani. L’obiettivo per la prossima stagione è senza dubbio quello di riuscire ad essere una Greta competitiva e di tornare a fare le mie vecchie misure.

Greta Donato: dal rapporto speciale coi genitori agli hobby

Il rapporto speciale con tuo papà – che è il tuo allenatore – cosa ti dà durante gli allenamenti e le gare? Come ti carica prima di un salto o dopo una gara che invece non è andata al massimo?

Il rapporto tra figlia-atleta/genitore-allenatore è una delle cose più complicate perché bisogna essere bravi a non portare i problemi del campo in casa e quelli di casa in campo. Bisogna saper insomma separare le due cose, perché se si mischiano i ruoli c’è il rischio che poi i rapporti in caso di risultati sportivi complicati possano peggiorare e questa è una cosa che non voglio assolutamente perché per me il rapporto che ho con mio padre, coi miei genitori viene prima di qualsiasi cosa e, dunque, anche prima dell’atletica.

In generale diciamo che mi ritengo la persona più fortunata del mondo ad essere allenata da mio papà, perché lui crede molto in me e questo mi motiva a fare sempre di più ed inoltre è la persona che voglio sempre al mio fianco, in ogni gara. Anche mia mamma poi – seppur dietro le quinte – ha un ruolo fondamentale e vederli felici per un mio bel risultato in una gara andata bene mi riempie di gioia. Con mio papà prima di ogni gara abbiamo un rito che consiste nel darci il “cinque” ed un pugno che è il nostro modo per dirci che siamo pronti, perché sì gareggio io ma c’è sempre lui con me e senza la sua presenza mi sentirei persa. Invece dopo le gare – con qualsiasi esito – ci abbracciamo.

Sei stata un po’ il suo portafortuna durante quella gara meravigliosa a Londra 2012… anche tu Greta sogni di arrivare alle Olimpiadi?

Di quell’Olimpiade non ricordo tantissimo perché ero piccolina, però ricordo bene che avevo fatto a papà un braccialetto di perline coi colori dell’Italia ed inoltre anche una scritta sulle scarpe e sulla maglietta che diceva: “papi sei il mio campione, Greta”. Anche il mio sogno è quello di partecipare alle Olimpiadi per continuare la tradizione di famiglia (anche mia mamma vi ha partecipato). A casa tutti i giorni ho i miei idoli e riuscire a fare anche solo un po’ dei risultati che hanno fatto mia mamma e mio papà mi riempirebbe di gioia.

Greta Donato in foto con la famiglia.
Greta Donato in foto con la famiglia.

Greta fuori dalla pista di atletica che persona è? Di sicuro mi viene da dire molto legata alla famiglia, per il resto che hobby e passioni hai?

Di sicuro sì, sono molto legata alla mia famiglia. Come hobby mi piace fare delle cose spericolate come ad esempio tuffarmi in estate al mare da una scogliera con mio papà oppure ho la passione per lo snowboard ma essendo un’atleta so che alcuni sport possono mettere a rischio vari mesi di attività sportiva e, dunque, non vanno fatti. Mi piace poi sempre sperimentare cose nuove. Vengo descritta come una persona solare ed in generale diciamo che mi piace esserci sempre per le persone, dare una mano se posso e supportare gli altri. Inoltre mi reputo una persona molto determinata che quando si impone un obiettivo che sia scolastico o sportivo fa di tutto per raggiungerlo essendo molto competitiva in qualsiasi ambito (aspetto che fa parte del dna della mia famiglia).

Grazie mille di nuovo Greta per l’opportunità che hai dato a noi di Eroica Fenice ed ai nostri lettori di conoscerti meglio e di conoscere più nel dettaglio una disciplina splendida come quella del salto triplo. Ti auguriamo di centrare i tuoi obiettivi sportivi ed universitari e faremo il tifo per te!

Fonte immagini: foto fornite dall’intervistata

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