Maurizio Sarri, un mister senza equilibrio

Maurizio Sarri

Nell’ultima decada Maurizio Sarri è stato il protagonista indiscusso nell’ambito calcistico per i suoi atteggiamenti, la sua filosofia e soprattutto il bel gioco proposto negli anni partenopei. Riuscirà a ritornare sulla cresta dell’onda?

Dalle leghe minori all’Empoli

Nonostante la carriera di Maurizio Sarri sia iniziata molti anni fa, la gavetta compiuta dall’ex impiegato bancario toscano gli ha permesso di macinare esperienza e gioco con ciò che aveva a disposizione. Come si sa, nelle leghe minori bisogna fare affidamento soprattutto al modo di giocare e all’impegno degli atleti più che sul calciomercato come accade nelle massime divisioni. Per i primi quindici anni come allenatore ha preso parte alle panchine dello Stia, della Faellese, del Cavriglia, dell’Antella, del Valdema, del Tegoleto, del Sansovino e della Sangiovannese. I risultati ottenuti gli hanno permesso, nel 2005, di guadagnarsi la fiducia della dirigenza del Pescara, approdando in Abruzzo e facendo il suo primo esordio in Serie B. Continuerà la sua carriera tra la seconda e la terza divisione italiana, allenando l’Arezzo, l’Avellino, l’Hellas Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria ed il Sorrento. La sua traiettoria non sembrava decollare, destinato a rimanere un semplice allenatore di bassa categoria, ma l’ambizione e la bravura lo hanno catapultato nella sua Toscana, precisamente ad Empoli. I suoi risultati nei tre anni sulla panchina del Castellani gli sono valsi il suo esordio in Serie A durante la terza stagione e la salvezza ottenuta con tre posizioni di vantaggio. 

Il sogno napoletano

11 giugno 2015, il Napoli di Aurelio De Laurentiis si ritrova a dover scegliere l’allenatore per la stagione dopo la cessazione di rapporto con lo spagnolo Rafael Benítez. La meraviglia del gioco offerto con gli azzurri toscani convincono il patron della società partenopea portando il tecnico all’ombra del Vesuvio. Durante la prima stagione Maurizio Sarri, nonostante l’avvio poco convincente, ha portato in campo un’idea di gioco basata sul possesso palla che meraviglia il pubblico partenopeo, in particolare grazie al numero nove dell’epoca, Gonzalo Higuaín, che all’ultima giornata di campionato ha stabilito il record di 36 gol in una stagione con la tripletta al Frosinone in semi-rovesciata. Nei due anni successivi, privi del bomber, la decisione geniale del tecnico toscano di adattare Dries Mertens come falso 9 gli ha dato ragione, riuscendo a creare un gioco irresistibile, fluido, dove ogni giocatore sapeva, a memoria, cosa avrebbe dovuto fare. Una macchina perfetta insomma, che però non è riuscita a portare a Napoli il suo terzo scudetto, sfiorato nella sua ultima stagione (il famoso scudetto perso in albergo).

I primi trofei

Nel 2018 Maurizio Sarri decide di trasferirsi a Londra, sponda Chelsea, dove riesce a collezionare il suo primo titolo professionistico, ovvero la UEFA Europa League. L’anno successivo compie quello che da molti napoletani all’epoca venne considerato un atto, rimanendo blandi, molto discutibile, ovvero trasferirsi alla Juventus. Con la vecchia signora riesce a togliersi quel sassolino dalla scarpa dello scudetto sfiorato col Napoli, ma il bel gioco fluido e convincente sembra essere sparito. I cattivi risultati in Europa con i bianconeri gli costano il posto.

La Lazio ed il futuro

Negli ultimi tre anni Maurizio Sarri ha abbracciato il progetto delle aquile capitoline guidando la Lazio, non riuscendo però ad ottenere risultati utili che lo porteranno a rassegnare le dimissioni nel marzo del 2024. Essendo un allenatore con molta esperienza e con un’idea di gioco precisa non è facile pensare che possa rimanere lontano dalle panchine ancora a lungo, ciò nonostante i suoi momenti di gloria sembrano un ricordo ingiallito. Il suo bel calcio col Napoli di Mertens, Insigne e Callejón non è mai venuto a galla nelle sue esperienze successive, tanto da far pensare che possa essere stata una combinazione di ingranaggi perfetta quella macchina che avrebbe, senza dubbio, meritato miglior sorte. Per chi invece pensa che contino solo ed esclusivamente i trofei si può dire che sia migliorato proprio dopo Napoli e che la parentesi laziale sia una battuta d’arresto. L’unica certezza è che mister Sarri, tanto competente e tanto acclamato non è riuscito mai ad imporsi a dovere nel mondo del calcio e la speranza, per il tecnico toscano e per i suoi estimatori, è che riesca presto a trovare quel connubio perfetto che possa unire la magia partenopea ai trofei londinesi e torinesi.

Fonte immagine: skysports.com

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