Napoli campione: o suonn’ di chi è sveglio

Il 4 maggio 2023 il Napoli ha coronato un sogno atteso 33 anni: con il pareggio alla Dacia Arena di Udine, si è laureato Campione d’Italia, vincendo il suo terzo storico scudetto. Per molti è solo uno sport, ma per Napoli questa vittoria ha rappresentato l’unione di un popolo intero. Al di là della narrazione, a tratti retorica, sulla rivalsa sociale e il riscatto dietro un pallone, la vittoria sul campo è stata il culmine di un percorso sportivo e il riflesso di una città pregna di arte e storia, che nello sport ha sempre trovato un solco profondo per la sua identità.

Il legame sport e città: dall’era di Maradona al nuovo sogno

Questo legame solido e remoto affonda le sue radici negli anni ’80 con Diego Armando Maradona. Il giocatore prodigioso, argentino di nascita e partenopeo d’adozione, portò a Napoli i suoi primi due scudetti nel 1987 e nel 1990, diventando un simbolo di riscatto e di grandezza. L’attaccamento viscerale della città alla squadra nasce da lì, da un idolo calcistico che incarnava la volontà di realizzare un desiderio. Sarà che il napoletano medio ha sogni grandi e si addormenta sognando (in napoletano sonno e sogno si dicono allo stesso modo: “o suonno”), e Maradona ha rappresentato la realizzazione del sogno più grande.

Festeggiamenti per lo scudetto del Napoli
Napoli campione d’Italia

I 3 scudetti del Napoli: epoche a confronto

Ogni scudetto del Napoli ha avuto un sapore diverso, segnando tre momenti storici unici per la città e per il calcio italiano.

Stagione e allenatore Protagonisti e significato della vittoria
1986/1987 – Ottavio Bianchi La vittoria del genio assoluto, Diego Maradona. Il primo, storico trionfo che rappresentò una rivalsa del Sud contro il Nord.
1989/1990 – Alberto Bigon La conferma della grandezza. Ancora guidato da Maradona e dal talento di Careca, fu lo scudetto della consapevolezza.
2022/2023 – Luciano Spalletti La vittoria della programmazione e del collettivo. Un trionfo costruito dal presidente De Laurentiis, guidato da un gioco spettacolare e dai gol di Osimhen e Kvaratskhelia.

I protagonisti del terzo scudetto: gli architetti della vittoria

Il trionfo della stagione 2022/2023 è stato il risultato di una visione chiara e di un talento eccezionale. L’architetto di questo capolavoro è stato l’allenatore Luciano Spalletti, che ha dato alla squadra un’identità di gioco spettacolare e dominante. In campo, la squadra è stata trascinata da due talenti straordinari: Victor Osimhen, che con i suoi gol si è laureato capocannoniere della Serie A, e Khvicha Kvaratskhelia, la cui fantasia ha incantato l’Italia e l’Europa. Accanto a loro, una squadra coesa e guidata dal capitano Giovanni Di Lorenzo ha scritto una pagina indimenticabile, come certificato dal sito ufficiale della Lega Serie A.

Napoli campione: un’incontenibile esplosione di gioia

La notte del 4 maggio si è trasformata in un’esplosione di gioia, un amore irresistibile e sconfinato. È emerso un senso di appartenenza che non è demarcazione o separazione, ma unione. Tutti hanno partecipato alla festa: chi a malapena segue il calcio, chi tifa altre squadre, chi ci ha creduto di più e chi meno. In una manifestazione inclusiva di contentezza, la città si è compattata in cori, caroselli e fuochi d’artificio. Accanto alla passione per uno sport, c’era l’attesa di chi ha aspettato 33 anni per una coppa, come un sogno bellissimo. Una sorta di insegnamento che in una notte la città ha gridato al mondo: i sogni si avverano, sgomitano e si realizzano per chi ha il coraggio di mettersi a sognare.

Corteo di tifosi del Napoli
La festa per le strade di Napoli

Fonte immagine: Valerio Pepe e Sabrina Zazzaro

Articolo aggiornato il: 28/09/2025

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A proposito di Rita Salomone

Scrivo cose e parlo tanto. Mi piace Forrest Gump (anche se sono nata quattro anni dopo il film) e nel tempo libero studio filologia a Napoli. Bella storia la vita come scatola di cioccolatini.

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