Un anno di tennis: i Top e i Flop del 2023

Il 2023 è stato indubbiamente un anno molto positivo per il tennis italiano, con uno Jannik Sinner sempre più protagonista in grado di raggiungere la quarta posizione del ranking ATP, dopo essere arrivato in finale alle ATP Finals di Torino e, soprattutto, dopo aver trascinato la squadra azzurra alla vittoria della Coppa Davis dopo 47 anni dal precedente e unico successo.

Ma a poche ore dall’inizio di un 2024 tennistico che prenderà il via con la classica “finestra” sul cemento australiano, che si potrà seguire con la diretta tennis per la prossima stagione su Sportytrader, è d’obbligo voltarsi indietro per guardare chi sono stati i top e i flop della stagione che si è appena conclusa. E sul gradino più alto del nostro podio virtuale è salito ancora una volta il serbo Novak Djokovic.

Partiamo dall’unica “macchia”, se così la si può definire, della meravigliosa annata del serbo: ancora una volta Djokovic non è riuscito a conquistare il Grande Slam perdendo la finale di Wimbledon, ma ha trionfato agli Australian Open, al Roland Garros e agli US Open. E si è messo in bacheca anche il settimo titolo delle ATP Finals, migliore di sempre anche in questo torneo. Ha disputato una delle migliori stagioni della sua carriera vincendo 56 incontri su 63 e se pensiamo che lo ha fatto a 36 anni questo assume un valore ancora più grande. Ancora numero uno al mondo (quella in corso è la settimana numero 405 da leader tra i tennisti), si è alternato sul trono di migliore del circuito con Carlos Alcaraz che si è definitivamente consacrato nell’élite del tennis mondiale vincendo Wimbledon e conquistando altri 5 titoli tra cui i Masters 1000 di Indian Wells e Madrid. Promosso anche lo spagnolo di Murcia.

Oscurato dai titoli di Djokovic e Alcaraz, non è stato da meno il russo Daniil Medvedev, terzo dopo i due tennisti sopra citati nel ranking ATP e capace di vincere più incontri di tutti (67) e di raggiungere più finali (9). Prima del 2023 odiava la terra rossa e non che oggi ne sia diventato un affezionato cultore, ma su questa superficie si è aggiudicato il Masters 1000 di Roma.

Come detto, il bellissimo anno del tennis italiano è stato in gran parte merito di Jannik Sinner che finalmente si è aggiudicato il primo Masters 1000 della carriera, a Toronto, ed è entrato in pianta stabile tra i migliori del circuito vincendo tra l’altro altri tre tornei: Montpellier, Pechino e Vienna. Pagella da 8 per lui.

Il rovescio della medaglia sono i peggiori di questa stagione. Nessuno ha fatto peggio di Nick Kyrgios. Finalista a Wimbledon nel 2022, sembrava finalmente essersi tolto l’etichetta di “bad boy” per consacrarsi tra i grandi della racchetta e invece ha giocato un solo match, sull’erba di Stoccarda, perdendolo. Problemi fisici lo hanno tenuto fuori dal circuito, ma l’australiano non ha perso l’occasione di far parlare di sé con le sue sparate contro tutto e tutti su social media e tv, e per la decisione di aprirsi un profilo sulla piattaforma per adulti “Only Fans”.

Nella sezione dei bocciati meritano una menzione altri due infortunati come Matteo Berrettini e Denis Shapovalov: entrambi hanno giocato 26 incontri, l’italiano ne ha vinti 14 scivolando alla posizione numero 92 del ranking e il canadese ne ha vinti 13 e oggi è numero 109. Anno nero anche per il norvegese Casper Ruud uscito dalla Top 10 e vincitore di un solo torneo, il “piccolo” ATP 250 di Estoril. E dire che nel 2022 aveva lottato per la prima posizione mondiale.

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