Il Teatro Sistina ripropone finalmente in scena dal 6 al 16 giugno il musical che ha fatto innamorate centinaia di spettatori anche in Italia: West Side Story.
Dopo il successo della stagione invernale a dicembre, questo spettacolo senza tempo torna sul palco del Teatro Sistina a grande richiesta, nel suo adattamento italiano a cura di Massimo Romeo Piparo. Il musical-kolossal nasce infatti negli Stati Uniti dall’idea di Jerome Robbins, le musiche di Leonard Bernstein, i testi Stephen Sondheim e il libretto di Arthur Laurens, ma il regista, produttore e direttore artistico del Teatro Sistina ha voluto scommettere ancora una volta su un’opera estera, portandola sui nostri palcoscenici. Lo spettacolo è prodotto PeepArrow Entertainment in collaborazione con il Sistina, le coreografie sono di Billy Mitchell, le scenografie originali di Ricardo Sanchez Cuerda sono state supervisionate da Teresa Caruso, i costumi sono di Cecilia Betona, le luci di Daniele Ceprani e il suono di Stefano Gorini.
Le origini di West Side Story
Il musical originale nasce nel 1957, ed è la rivisitazione di una storia sena tempo “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare. Ambientato a metà degli anni 50 nell’Upper West Side di New York City, racconta della storia d’amore proibita tra Tony e Maria. La rivalità in questo caso non è tra due famiglie ma tra due gang che si contendono il quartiere. I Jets, di cui fa parte Tony insieme ad altri amici di origine straniera ma nati in America e quindi americani, e gli Sharks, composta da portoricani immigrati negli Stati Uniti, con a capo Bernardo, il fratello di Maria. I due si incontrano durante un ballo e dopo un colpo di fulmine decidono di perseguire il proprio amore andando contro tutti, sperando anche di poter cambiare le cose.
Questa rivisitazione della trama originale offre molti spunti di riflessione. Il tema dell’immigrazione è molto dibattuto nello spettacolo, sia nelle battute che nelle canzoni, come “America”. Si pensi che adesso vi è il problema opposto rispetto agli anni 50, con i tantissimi statunitensi che si sono trasferiti a Puerto Rico intaccandone l’economia.
Ci conferma questa visione il Piparo stesso “Le favolose musiche di Bernstein fanno di questo musical un gioiello, un capolavoro del teatro musicale: una grandissima storia d’amore ispirata al Romeo e Giulietta di Shakespeare, che racconta una relazione combattuta da due fazioni della New York degli anni ’50. I temi sono molto attuali e confermano quanto il tema dell’immigrazione abbia attraversato il mondo intero e ogni epoca moderna. Sembra scritto per i nostri tempi e questa è la grande forza di questa Opera che con le sue oltre 60 persone coinvolte, ha tutti i crismi del grande Kolossal”.
Il cast di West Side Story al Sistina
Questa grandissima opera viene raccontata sul palco grazie a un cast di più di 30 artisti. La punta di diamante dello spettacolo è sicuramente Luca Guadiano nei panni di Tony, vincitore di Sanremo Giovani nel 2021 e della 13° edizione del varietà di Rai1 “Tale e Quale Show”. A incantarci nel ruolo di Maria invece è Natalia Scarpolini, talentuosissima interprete che gli appassionati del musical avranno già visto in Cats, sempre di Massimo Piparo.

Gli adattamenti cinematografici
La drammatica e romantica storia di questo musical è divenuta conosciuta dal grande pubblico anche grazie soprattutto alla sua prima trasposizione cinematografica. Nel 1961 West Side Story arrivò anche al cinema, con una pellicola diretta da Robert Wise e Jerome Robbins. Il film segue fedelmente l’opera teatrale nella trama e nei pezzi musicali (anche se il cast aveva doppiatori appositi per le canzoni, diversi dagli attori), ed oltre a essere stato il film con più incassi del 1961, ha vinto ben 10 premi Oscar. Un classico del cinema senza tempo da recuperare assolutamente, che potrà ridarvi delle emozioni molto vicine a quelle provate in teatro.
In occasione dei 60 anni della pellicola, nel 2021 è stato realizzato un remake diretto da Steven Spielberg, altrettanto apprezzato da critica e pubblico. Vi sono state però delle critiche riguardanti la rappresentazione dei Portoricani. Soprattutto perché, seppur questa ultima trasposizione abbia lanciato la talentuosissima Rachel Zegler, ancora una volta il ruolo di Maria non è stato interpretato da un’attrice portoricana. Questo negli anni è stato un tema ricorrente e dibattuto ogni qualvolta è stata messa in scena questa storia. I direttori artistici si ritrovano spesso a dover decidere se far utilizzare finti accenti portoricani agli interpreti e richiedere un make-up che emuli un incarnato più scuro, o non cadere appunto nell’appropriazione culturale, ottenendo però una rappresentazione meno realistica.
Dopo le date romane West Side Story continuerà il suo tour in altre città italiane: Catona, Lecce, Macerata, Taormina, e infine Verona.
Fonte immagini: materiale stampa