Il Campania Teatro Festival, a cura di Ruggero Cappuccio, porta in scena per la sezione Danza e Cinema gli spettacoli Your body is a battleground ed Elettra, al Teatro Sannazaro il 13 dicembre.
Gli spettacoli, ideati da Progetto Med Focus Danza, a cura di Sistema Med Musica e Danza, Unione Regionale Agis Campania, puntano i riflettori del teatro di Via Chiaia sulla condizione delle donne nella società odierna, attraverso coreografie tutte al femminile, con fantastiche interpreti in grado di dar vita ad un’atmosfera suggestiva e potente, resa ancora più particolare dal gioco di luci, immagini proiettate sul led alle spalle delle artiste e i costumi di scena dal forte impatto emotivo.
Your body is a battleground:
Chi decide cosa deve fare o non fare una donna? Chi decide cosa deve essere o non essere? Quanto mettiamo davvero in discussione i modelli che la società ci impone? Tutti i corpi sono un campo di battaglia e ognuno di noi vive la propria battaglia personale. La creazione si ispira alla celebre opera dell’artista Barbara Kruger e si concentra sul ruolo della donna nella società, con l’intento di svegliare la coscienza del singolo rispetto all’argomento.
Durante il primo spettacolo del Campania Teatro Festival, entra in scena un’unica danzatrice, vestita con un abito pomposo e che richiama le sembianze di un baco: la giovane donna è costretta da questo involucro asfissiante, che le copre ogni parte del corpo, compreso il viso, che sembra soffocato da questa patina che le concede una minima visuale del mondo esterno. La donna riesce a liberarsi dal costume-gabbia, ma resta ancora legata da un nastro rosso, lo stesso che ha sul petto con una significante scritta: “Your body is a battleground“, il tuo corpo è un campo di battaglia. La ballerina si lascia andare ad una danza, o lotta simbolica, che sprigiona forza e resilienza, reggendo perfettamente la scena e lasciando il pubblico ammaliato durante tutta la performance.
La coreografia è di Adriano Bolognino, la danzatrice Rosaria Di Maro.
Elettra
“Che stato, vedete: non posso avere equilibrio, né religione. In un mondo di colpe si cova la colpa: è legge possente…“. Implosa, schernita, costretta all’ipocrisia, Elettra è il simbolo di una donna soggetta alla forza del destino e fa del lamento il suo canale espressivo. In questa piéce Elettra sceglie di agire, di essere sfacciata, realista, selvaggia e passionale rivendicando la scena, riappropriandosi del suo spazio, del movimento, del sudore, della vita! L’uomo è uno solo, le persone dentro di lui possono essere cento e mille.
La seconda coreografia portata in scena è Elettra, una rappresentazione ispirata al mito classico, che vede protagoniste tre danzatrici, tre donne, le quali sono inizialmente abbagliate dall’aura di un uomo perverso che le pone in una condizione di sottomissione, infliggendo loro sofferenza e dolore, ma che riescono ad uscire da questa trappola e sprigionare la propria arte attraverso una coreografia sincronizzata, rubando la scena al grande burattinaio che, sino a quel momento, aveva maneggiato le redini della vita delle tre protagoniste.
La coreografia è di Nyko Piscopo, le videocreazioni di Andrea De Simone e le interpreti: Eleonora Greco, Valentina Schisa, Elisabetta Violante.