Confini disumani al Piccolo Bellini | Recensione

Confini disumani

Al Piccolo Bellini dal 16 al 17 dicembre la compagnia Equilibrio Dinamico porta in scena, per la sezione danza, Confini disumani.

Confini Disumani ispirato al testo “Solo Andata” di E. De Luca è una preghiera fisica, una denuncia, un quadro nudo e svilito della nostra società odierna dove nazione e patria si sgretolano a causa della mancata umanità che il mondo subisce

La sezione danza di un teatro è una scommessa per chi, come Manuela Barbato e Emma Cianchi, cura la Stagione Dance&Performance del Teatro Bellini di Napoli e un colpo di fulmine per chi ogni volta sceglie la danza alla voce, il movimento alle parole. Il colpo di fulmine può scattare in qualunque occasione: uno spettacolo, un saggio di danza, una coreografia che accompagna un testo teatrale: dopo non si può far a meno di ricercare ogni volta, spettacolo dopo spettacolo, quella magia. 

Ad aprire la serata e ad introdurci a Confini disumani è il gruppo di giovani danzatrici dirette da Mariarosaria Saviano con il lavoro coreografico Fall. A seguire, sulle musiche e sulle parole di Enzo Avitabile, la compagnia Equilibrio Dinamico mette in scena la disumanità, la spersonalizzazione dell’individuo a cui si assiste ormai da anni in un macabro teatro che è il Mediterraneo. 

Siamo gli innumerevoli, raddoppia ogni casella di scacchiera, lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra. Non potete contarci, se contati aumentiamo figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco.

Un gruppo di migranti, senza identità, senza nome, senza nulla, vagano come mossi dal vento: unico loro bagaglio il disperato desiderio di vita. Confini disumani è il racconto di un’Odissea contemporanea, di un viaggio della speranza che è un viaggio disperato e disumano al termine del quale l’uomo non è più un uomo. Confini disumani è un racconto straziante, in cui la danza, la musica, i testi, persino i costumi sono uno schiaffo ad un Occidente vile, crudele, disumano che ignora con fredda e cinica intenzione la tragedia che da anni si ripete nel mezzo del Mediterraneo. 

Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo, noi siamo il rosso e il nero della terra. Un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera. Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: “Non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno”

compagnia Equilibrio Dinamico

concept e coreografie Roberta Ferrara 
disegno luci Roberto Colabufo 
costumi Franco Colamorea
produzione Equilibrio Dinamico
con il sostegno di Teatro Koreja
con il supporto del Ministero della Cultura
 
foto: sito ufficiale del teatro Bellini
lyrics: Erri De Luca
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