Galleria Toledo riparte con Doppio Sogno: l’intervista a Laura Angiulli

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Galleria Toledo riparte con Doppio Sogno: l’intervista alla direttrice Laura Angiulli

La ripartenza di una rassegna teatrale dà un forte segnale di voler ritornare alla normalità. Se poi a ripartire è Galleria Toledo, allora napoletani e non saranno ancora più felici di vedere le loro sere d’estate piene di ottima cultura. Galleria Toledo riparte da Villa Pignatelli alla Riviera di Chiaia, storica location di rara eleganza e di molto affetto per gli abitanti di Napoli, con la ventesima edizione di “Doppio Sogno”, la rassegna estiva di cinema, musica e teatro in programma dal 25 giugno al 6 luglio; l’edizione 2020, dieci serate con film d’autore, concerti, incontri e azioni performative, è organizzata dal Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo con la direzione artistica di Laura Angiulli, Titolo di quest’anno è “Doppio Sogno – Remote Control, oltre la delimitazione” sui temi del confinamento, della costrizione coatta e della sofferenza del cambiamento: un titolo quanto mai pregnante in un periodo dove abbiamo dovuto modificare molto delle nostre vite.

In attesa degli appuntamenti della rassegna, abbiamo intervistato la direttrice artistica Laura Angiulli: regista, insegnante, direttrice. Laura Angiulli è una donna che non ha bisogno di presentazioni: protagonista della vita culturale napoletana da oltre tre decenni, una vita non semplice, che lei affronta con l’arma più forte che ci sia: la conoscenza e la cultura. Nel 1991 apre un teatro ai Quartieri Spagnoli: una sala dove la parte migliore di Napoli si è incontrata, ha discusso ed incantato il pubblico. Il resto, è storia conosciuta per gli amanti e non.

L’intervista a Laura Angiulli e la rassegna Doppio Sogno

Buonasera Laura, grazie per averci concesso questa intervista. Come si sente il team di Galleria Toledo a far ripartire la rassegna? Emozionato?

Siamo molto, molto emozionati: è il primo vero segno di normalità per noi far ripartire il tabellone, da Villa Pignatelli poi… un posto al quale siamo molto legati. Siamo sicuri che la rassegna sarà capace di incuriosire ed invogliare le persone.

Come ha impiegato il tempo del lockdown?

Io? Io non mi sono mai fermata! La cultura non si ferma, la scrittura degli spettacoli nemmeno. Devo dire che ci siamo fermati davvero sul più bello, stavamo per mettere in scena il Giulio Cesare di Shakespeare… quindi, puoi capire quanta amarezza c’è stata. Ma non è mancato il lavoro da fare. Inoltre, insegno Regia in un corso di laurea magistrale all’Accademia delle Belle Arti e quindi le mie lezioni sono andate avanti. Ho dovuto calcolare e studiare la modalità di lezione ancor meglio del solito, ma devo dire che c’è stata molta soddisfazione. E’ stato singolare e bello poter entrare nelle camere dei miei studenti attraverso le loro webcam, ci siamo ripromessi di incontrarci dopo il corso per poter condividere una pizza, finalmente dal vivo.

Quindi, Lei cosa ne pensa? Ci sarà ancora spazio per fruire di didattica ed arte a distanza?

Io penso decisamente di sì: va da sè che non potrà mai essere l’unico metodo, però ritengo che “misto” ad altre forme di fruizione della didattica sia un metodo assolutamente valido. Ti faccio un esempio, legato al mio campo che è appunto “la regia”: solitamente, quando si è in classe, osservo i miei studenti con un “campo medio”: questo impedisce eccessiva intimità, lo sguardo è suddiviso tra più studenti. Invece, con la didattica a distanza, paradossalmente mi sono ritrovata anche più vicina a loro: il mio viso contro il loro viso, un primo piano che non lasciava fraintendimenti. E’ stato emozionante, lo devo dire: sono entrata nella loro intimità, nelle loro case, nelle loro camere. Una cosa che non dimenticherò facilmente.

Parliamo degli spettacoli: la rassegna Doppio Sogno sarà mista, tra film, piccole pièce e concerti.

Ovviamente, abbiamo dovuto rimodulare l’offerta: solitamente, prima dei film, c’erano degli interventi di personalità di spicco che invitavamo di volta in volta a Napoli, esperti in questo o quel settore che fornivano degli spunti interessanti di conversazione. Adesso, a causa della pandemia e di una riduzione forzata degli spostamenti, abbiamo deciso di “abbandonare” momentaneamente questa pratica, che però ci ha permesso di attuarne un’altra. Saranno i nostri attori, attraverso delle brevissime pièce pensate appositamente, ad introdurre gli spettacoli. Questo ci permette di creare dei ponti nuovi tra autori ed argomenti, nonché di vedere in quanti modi differenti si può riscrivere un concetto senza stravolgerlo, grazie ai differenti linguaggi.

C’è una serata che attende con particolare ansia?

Il concerto di Enrico Pieranunzi! (ndr, ride). Tutti gli spettacoli in programma, li aspetto tutti con ansia. Però considero i tre concerti in tabellone particolarmente belli e significativi. Iniziamo con il duo Ebbanesis, due ragazze molto fini, colte ed espressione autentica della napoletaneità di oggi; continuiamo con la rievocazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, riportando in scena la ricchissima tradizione napoletana di canzoni d’autore che affonda le radici nel Settecento, ricordando Roberto De Simone, un intellettuale che spesso a Napoli è stato estremamente sottovalutato; chiudiamo, appunto con Enrico Pieranunzi: sarà anche deformazione professionale, ma ritengo un grande risultato essere riusciti a portarlo a Villa Pignatelli in un periodo così particolare.

Oltre l’offerta del tabellone, molto ricca e varia, come possiamo motivare le persone a partecipare a questi appuntamenti? Galleria Toledo riparte da Villa Pignatelli, questo dovrebbe essere un bonus nelle serate torride, banalmente parlando…

La cornice di Villa Pignatelli è sempre stata splendida: già questo, secondo me, è un motivo sufficiente. Ci siamo impegnati al massimo poi, per offrire un tabellone vario, vasto, che sia un primo approccio alle forme di convivialità e condivisione del teatro che noi amiamo. Si spazia tra film, piccole pièce e concerti: c’è abbastanza per accontentare tutti i gusti. Per quanto riguarda la sicurezza, già normalmente i giardini della Villa ospitavano molti meno posti della capienza massima; adesso, ci saranno tra le 100 e le 150 sedute. Per chi conosce quegli spazi, sarà facile immaginare che le distanze – e tutte le altre norme di sicurezza – saranno adeguatamente rispettate.

Grazie alla direttrice Laura Angiulli per la sua disponibilità.

 

 

Fonte immagine: Galleria Toledo.

A proposito di Nunzia Clemente

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