E’ asciut pazz ‘o parrucchiano della Pro Loco Barano d’Ischia I Recensione

E’ asciut pazz 'o parrucchiano della Pro Loco Barano d'Ischia I Recensione

E’ asciut pazz ‘o parrucchiano è una commedia in due atti di Gaetano Di Maio, che non smette mai d’incantare e far riflettere il pubblico.

La Pro Loco Barano d’Ischia APS, con il patrocinio del Comune di Barano d’Ischia, ha portato in scena la celebre commedia, sabato 5 e domenica 6 aprile presso l’Auditorium dell’ICS di Barano d’Ischia.

E’ asciut pazz ‘o parrucchiano: trama e caratteristiche

In un paesino contadino diviso tra religione, credenze popolari e superstizioni, ci troviamo nella casa di don Sandro (Giancarlo Di Meglio), parroco del paese, della sua indomabile perpetua donna Rosa (Elisabetta Mazzella) e dell’esilarante sacrestano Modestino (Marco Vitolo).

Il parroco, con ogni mezzo, combatte scaramucce, litigi e difficoltà dei fedeli, provando a consolidare la loro fede, operando spesso con ingenui sotterfugi e finti miracoli. Ma a complicare e mischiare le carte è una vicenda ricca di personaggi, intrecciati dal tentativo del sacerdote di tenere il paese unito e vivo nella vera “fede”.

Saliranno alla ribalta scenica: il sindaco (Saverio Casciello), un avvocato (Agostino Lombardi), una baronessa (Anna Maria Agostino) con famiglia al seguito, una maestrina, ragazza madre (Milena Mazzella), contadini e altri personaggi che, tra contrasti e mezze verità, porteranno quasi alla pazzia don Sandro, facendo smuovere tuttavia le coscienze di tutti, rivelando i peccati commessi dai protagonisti del paese. La situazione richiederà addirittura la presenza del Vescovo (Crescenzo Versiero) che, nel tentativo di indagare sul presunto miracolo e risolvere l’intrigata vicenda, contribuirà a creare un finale che farà ridere ma anche riflettere.

Tutti gli attori in scena, sia quelli principali, sia quelli “secondari”, hanno contribuito a dare vivacità alla commedia, donandole sarcasmo e caratterizzazione.
La figura centrale è sicuramente quella del parroco, don Sandro, o meglio, don Sà, come lo chiamano la perpetua e il sacrestano, due figure che contribuiscono a fare da spalla al protagonista, conquistando non solo la scena, ma anche gli spettatori, molto divertiti.

E’ asciut pazz ‘o parrucchiano è una commedia che diverte sin dall’inizio, che però riesce anche a far riflettere su un tema importante e dibattuto, sul quale spesso l’opinione pubblica si accende, come la fede. Sono gli stessi attori in scena a far emergere le contaminazioni che troppo spesso portano i fedeli ad allontanarsi dalla chiesa.

Importantissimo anche l’aspetto linguistico. E’ asciut pazz ‘o parrucchiano, infatti, è in dialetto napoletano, ma non per questo difficile da comprendere, tutt’altro. Proprio la scelta del dialetto permette di dare autenticità alla commedia, donandole quel “tono confidenziale” che avvicina lo spettatore agli attori. È come se la scelta linguistica abbattesse la barriera che si interpone tra attore e spettatore; sembra quasi che a parlare sia un amico, un parente.

Considerazioni finali

E’ asciut pazz ‘o parrucchiano, a cura della Pro Loco di Barano d’Ischia, ha saputo conquistare il pubblico, accorso numeroso, divertendo grandi e piccini.

Chiaro ed ironico il linguaggio, nonostante si parlasse dialetto napoletano, fluidi i movimenti degli attori ed ottima presenza scenica di tutti. Tutto, dal gesto più piccolo, allo sguardo più intenso, ha contribuito a dare valore alla commedia, rendendole omaggio nel migliore dei modi.

Sicuramente la scelta di includere tra gli attori anche giovani talenti del territorio, amanti del palcoscenico e della diffusione della sana e buona cultura del teatro, ha premiato e ha donato autenticità alla celebre commedia.

Pro Loco Barano d’Ischia con il Patrocinio del Comune di Barano d’Ischia

Scenografia: Michele Di Massa.

Collaboratori ed assistenti di scena: Antonio Napoleone, Cinzia Buono, Annamaria Di Iorio.

Addetta al trucco: Teresa Lombardi.

Immagine in evidenza: Gerardina Di Massa

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